Territorio
stampa

Orrico: 90 milioni per il centro storico

La riqualificazione del borgo è affidata al Contratto istituzionale di sviluppo di quattro centri storici del Sud Italia (Cosenza, Napoli, Palermo e Taranto). Intervista alla sottosegretaria al Ministero per i Beni e le attività culturali Anna Laura Orrico

Orrico: 90 milioni per il centro storico
Schermata 2020-05-06 alle 21.23.52

Un investimento di 90 milioni di euro. La posta in gioco è un nuovo capitolo per il centro storico della città di Cosenza. Alla guida la sottosegretaria al Ministero per i Beni e le attività culturali Anna Laura Orrico, che ha ricevuto dal ministro Dario Franceschini la delega per gestire il Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) di quattro centri storici del Sud Italia (Cosenza, Napoli, Palermo e Taranto). Una corsa contro il tempo, il finanziamento deve essere infatti finalizzato entro il 31 dicembre 2021. Nella speranza di poter firmare il Cis entro questa estate, prosegue, anche in questo tempo di pandemia, l’impegno della sottosegretaria. Ne abbiamo parlato con la Orrico.

Un finanziamento di 90 milioni per il rilancio del centro storico di Cosenza. Quali azioni intende intraprendere? 

Questo investimento di 90 milioni segue regole ben precise che fanno riferimento al programma ‘cultura e turismo’ gestito dal Ministero delle Attività culturali e turismo, quindi è un intervento che dovrà riguardare la valorizzazione del centro storico partendo da interventi di riqualificazione e ristrutturazione di immobili pubblici in stato di abbandono che abbiano un valore storico, artistico e architettonico; accanto a questo intervento si potrà intervenire sulla riqualificazione e sulla valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale presente all’interno del centro storico, quindi dai reperti archeologici e le aree archeologiche presenti al suo interno fino al restauro del patrimonio librario della Biblioteca Nazionale e della Biblioteca civica. 

Il centro storico di Cosenza soffre per diverse ragioni.

Ovviamente accanto a questi interventi, che hanno una natura prettamente culturale, non dimentichiamo anche gli interventi che potranno agire sui problemi che affliggono da sempre il centro storico, ovvero una situazione di dissesto idrogeologico che causa crolli e rende soprattutto poco sicura la presenza dei cittadini all’interno di quella parte della città; ci saranno interventi rivolti anche alla riqualificazione dei sottoservizi, penso alla rete idrica e a quella fognaria, per evitare che ogni qualvolta piova il centro storico diventi una cascata, ma anche servizi dedicati all’illuminazione, quindi alla messa in sicurezza in generale, così come all’accessibilità e alla mobilità sostenibile affinché tutte le parti del centro storico possano essere accessibili. L’idea è quella di ripristinare i servizi di base, anche da un punto di vista sociale, che aiutino innanzitutto la comunità a migliorare la qualità della propria vita e dall’altra parte con gli interventi di natura culturale fare in modo che il centro storico ritorni ad essere un attrattore non solo per iniziative culturali di qualità dedicate alla valorizzazione dei tesori racchiusi all’interno del centro storico di Cosenza, ma anche un centro di attrazioni per un turismo di qualità, lento e sostenibile. 

I cittadini sono parte attiva della comunità. Ha pensato a progetti che possano renderli partecipi?

I cittadini sono stati coinvolti sin dall’inizio in questo percorso che dovrebbe portare all’investimento di 90 milioni sul centro storico. A febbraio ho svolto presso la prefettura di Cosenza due giornate di incontri dedicati ad associazioni, gruppi di cittadini, comitati, fondazioni, associazioni di categorie, insomma tutte quelle parti sociali che vivono e rappresentano il centro storico. Ho raccolto le loro proposte e ho chiesto loro di interagire con le istituzioni locali, il Comune, la Provincia, innanzitutto, perché lo strumento che ci permetterà di finalizzare questi 90 milioni si chiama Contratto Istituzionale di Sviluppo e deve essere sottoscritto dalle istituzioni locali, quindi i cittadini per esporre le proprie idee e vedere i loro progetti realizzati all’interno di questi interventi devono necessariamente interfacciarsi con le istituzioni locali. Sto pensando a dei progetti fra i quali la rifunzionalizzazione delle aree verdi che potrebbero portare non solo ad una rivitalizzazione degli spazi verdi pubblici esistenti nel centro storico, ma anche i privati a valorizzare i giardini che possiedono all’interno dei propri stabili, e magari aprirli anche al pubblico. Non dobbiamo dimenticare che Cosenza è la città dei 14 chiostri, quindi ha cortili e giardini anche privati che potrebbero essere valorizzati non con i 90 milioni, ma sono convinta che se ci sarà un buon intervento da parte di enti pubblici, e quindi una buona sinergia istituzionale, questo potrà invogliare anche i privati ad investire nella riqualificazione del centro storico e quindi moltiplicare questo investimento di 90 milioni. 

Il 28 aprile si è tenuto un tavolo di confronto istituzionale per discutere delle strategie di rilancio. Quali le novità?

Durante l’incontro ho registrato armonia e sinergia con tutte le istituzioni. Abbiamo ragionato sulla strategia dell’intervento che potrebbe avere come perno centrale la riqualificazione dei presidi scolastici del centro storico, dal Conservatorio fino all’Istituto turistico-alberghiero, passando per il Liceo classico e il Liceo musicale e artistico; un intervento dedicato alle giovani generazioni per rafforzare questi presidi scolastici non solo come spazi per l’educazione, la formazione, quindi l’istruzione dei ragazzi, ma anche come spazi aperti alla collettività per svolgere attività culturali, creare progetti culturali, laboratori dove poter affinare la formazione personale dei ragazzi e anche creare riferimenti culturali per le famiglie e anche la comunità degli anziani che vive all’interno del centro storico. Intorno alle scuole si potrebbe ragionare per rafforzare il centro storico di Cosenza come un hub culturale per la formazione di professionalità che riguardano il mondo del restauro, del recupero archeologico, delle professioni legate ad arti come il fumetto e il cinema; attraverso la formazione rendere il centro storico appunto un hub culturale che attragga studenti, professionisti, ricercatori, formatori, il tutto anche poi caratterizzato dalla presenza di un incubatore per le imprese culturali e turistiche con la partecipazione dell’Università della Calabria. 

Un hub culturale, dunque, che potrebbe aiutare il commercio e incrementare i posti di lavoro... 

Se riusciamo a rendere il centro storico vivo attraverso delle iniziative culturali che vadano da quelle di tipo ricreativo a quelle di tipo formativo, sicuramente potremmo generare nuove professionalità, delle nuove forme di imprenditorialità legate al restauro del patrimonio librario o alla riqualificazione delle aree archeologiche, potrebbero nascere piccole imprese turistiche legate alla ricostruzione dei percorsi storico, artistici e archeologici presenti all’interno del centro storico, e tutto questo porterebbe ovviamente anche a una rigenerazione delle attività dedicate all’accoglienza, all’ospitalità e  quindi anche alla ristorazione, al commercio nel settore dell’artigianato. L’idea è quella di ragionare sempre su due linee: quella di rendere il centro storico un attrattore culturale e contemporaneamente fare in modo che nel centro storico non solo tornino a vivere, lavorare, divertirsi i cosentini, ma soprattutto che si possa migliorare la qualità della vita di chi già vive nel centro storico. 

Orrico: 90 milioni per il centro storico
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento