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Il nostro reportage

Una breve storia della Santa Sindone

A partire dal Trecento, passando per l'analisi al carbonio 14 fino all'incendio del 1997. Brevi cenni alla "vita" di una reliquia tra le più venerate, legata intimamente al regno di Casa Savoia.

Una breve storia della Santa Sindone

sÈ possibile ricostruire la storia della Sindone a partire dal Trecento, quando compare in Francia, a Lirey, nelle mani di un grande cavaliere, Geoffroy de Charny. La comparsa di un oggetto tanto insolito suscita notevole interesse e commozione per il richiamo immediato alla passione di Gesù Cristo; ma anche sospetto per la traordinarietà dell’oggetto. La situazione cambia quando l’ultima discendente di Geoffroy de Charny, Marguerite, nonostante le proteste dei canonici di Lirey, nel 1453 cede la Sindone alla famiglia tavoia, a Ginevra. La Casata vede nella Sindone una “reliquia dinastica” che legittima il proprio ruolo. Nel 1506 la Santa Sede ne consente il culto pubblico: la Sindone non solo è tollerata ma accolta e venerata. Nel 1532 un incendio danneggia la Sainte-Chapelle del castello di Chambery dov’è custodito il sacro lenzuolo: su di esso, ancora oggi, sono visibili i segni del danneggiamento. Giunge a Torino nel 1578: il suo culto viene promosso in ogni modo, grazie alla riforma cattolica e all’iniziativa del nuovo Arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo. Diviene oggetto di catechesi e pietà popolare. Nel Settecento, il razionalismo eccessivo, anche in ambito ecclesiastico, genera dubbi sulle forme di devozione. Nel secolo seguente, la dinastia Savoia inizia a staccarsi dalla Sindone. La devozione continua comunque a crescere e la Sindone passa definitivamente alla proprietà della Chiesa nell'anno 1993. Nel 1898 Secondo Pia ne svela il negativo fotografico inaugurando un dibattito scientifico, spesso non sereno, diretto a dimostrarne l’autenticità. Nel 1973, durante la prima Ostensione televisiva, papa Paolo VI riconduce il discorso sulla “misteriosa reliquia” ai suoi riferimenti fondamentali. Nel 1988 il cardinale Ballestrero comunicò che le indagini effettuate con il carbonio 14 presso tre università (dell'Arizona, di Oxford e di Zurigo) facevano risalire il drappo agli anni 1260-1390. Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile 1997, poco prima di mezzanotte, un furioso incendio si sviluppò nella Cappella della Sindone posta tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Le fiamme devastarono la cappella barocca seicentesca progettata da Guarino Guarini e si estesero successivamente al torrione nord-ovest del palazzo distruggendo alcune decine di quadri preziosi. Solo alle luci dell’alba i vigili del fuoco riuscirono a spegnere definitivamente le fiamme.

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