Editoriali
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Silenzio, il re dorme

Un giorno santo dal quale tutti possiamo imparare qualcosa. Papa Francesco ci ha mostrato la strada proprio in tv

Silenzio, il re dorme

Nell'ufficio delle letture del sabato santo è proposta un'antica omelia  risalente al II secolo. E' un testo di grande spiritualità, che tra teologia e poesia, fa emergere la delicatezza e la dinamicità del sonno creativo del nuovo Adamo. Silenzio, il re dorme, dice l'anonimo autore. Ci invita come fa la mamma con gli altri figli, mentre il piccolo dorme nella sua culla. Gesù deposto nella culla della terra, del sepolcro nuovo, e la voce dell'omileta è come quella di Maria, l'unica abilitata a parlare, la donna del sabato santo, che ha fatto del silenzio lo spazio centrale della sua vita. lei ha cominciato già con la passione a vivere nel silenzio il suo stare, il suo attendere, il suo sperare.

Il silenzio è tempo nel quale alimentiamo la fiammella della speranza. Papa Francesco più volte ci ha esortato a non lasciarci rubare la speranza. Uno dei segreti, uno dei metodi, una delle vie è proprio il silenzio. Nei fotogrammi silenziosi, che sono diventati virali, il santo padre intervistato dalla Bianchetti si è fermato in silenzio davanti alle telecamere della tv. Ci ha fatto sentire la forza del silenzio, quel silenzio che è sempre più lungo del nostro parlare, che è sempre più faticoso da costruire rispetto al nostro agire frettoloso. In tv e così nella nostra vita fa più rumore il silenzio che montagna delle parole. C'è il silenzio dell'incertezza, del dubbio, della paura, ma c'è anche un silenzio delle beatitudini, il silenzio fecondo della preghiera, c'è il silenzio della pace e della contemplazione, c'è il silenzio della condivisione del dolore.

I compagni di strada, quelli che risalgono la montagna, non sempre parlano. Il cammino è fatto di tanti silenzi, per ascoltare la sinfonia della natura, per osservare la bellezza del creato. Il silenzio è fatto di sguardi che catturano e che comprendono, occhi che parlano molto meglio al cuore, rumore di passi condivisi. Il silenzio del sabato è il silenzio di Maria e nessuno pensa che sia stato mutismo. Non somiglia a quello di Zaccaria perchè è il silenzio di una credente, di una donna, di una madre, che ha sperato e non si è lasciata rubare la speranza.

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