Editoriali
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Quando si siede a tavola con Giuda

Nella notte del Getsemani l'esperienza dell'uomo che si sente tradito dall'amico

Quando si siede a tavola con Giuda

Gesù dovette mettercela tutta
quando, la sera dell’Ultima Cena,
sedette accanto a Colui che si era
messo nelle mani del maligno per
tradirlo e venderlo ai capi dei sacerdoti.
Un’analisi attenta e disarmante,
sulla notte che precedette il
Getsemani, la notte dei tradimenti,
l’ha analizzata dalla sua prospettiva
nella sua ultima pubblicazione
Massimo Recalcati, uno tra i più
noti psicoanalisti italiani. L’esperienza
del tradimento dell’amico è
la più dolorosa, sostiene l’autore,
descrivendo quella di Giuda, quella
di Pietro e anche quella degli
altri discepoli. Un tradimento che
apre al baratro della solitudine nel
quale è entrato quella notte Gesù,
fino a sudare sangue e le gocce
si impastavano con la terra del
giardino.

L’impasto di quelle gocce è l’impasto
di Dio con la terra molle, quella
dalla quale l’uomo è stato tratto
nel giardino, nell’esperienza di una
prostrazione di fronte alla quale
anche gli amici si addormentano
perché i loro occhi si erano appesantiti.
Gesù fa l’esperienza descritta
anche nella Bibbia dove il
compagno e l’amico, con il quale si
andava insieme alla casa di Dio, ha
voltato il calcagno contro di Lui. È
terribile questa esperienza, sembra
una strada senza uscita, costellata
da tanti perché, dalla delusione per
non essere stato capiti, dalla gelosia
della bellezza del più bello tra
i figli dell’uomo, rispetto al quale
la bruttezza luciferina dell’animo
della notte emerge in tutta la sua
tenebrosità. E la storia si ripete
tra le nostre contrade, nelle nostre
comunità, nella nostra Chiesa,
nella cerchia delle amicizie e della
fraternità dove ipocrisia e false illusioni
spalancano le porte a sentieri
di notte sussurrati dal sibilìo
satanico di chi tenta per l’ultima
volta di far cadere il Figlio dell’Uomo.
La risposta è l’abbandono al
Padre, anche nell’assoluta solitudine,
la preghiera gridata fino all’accettazione
del calice della volontà,
nella quale la notte del Getsemani
diventa la notte dell’uomo. In essa
all’uomo è indicata la via, al traditore
il sentiero delle lacrime, come
per Pietro, che ha inizio quando chi
tradisce per paura, e non per vendetta,
incrocia lo sguardo di Cristo.

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