Editoriali
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Dodici profughi con Francesco, è il numero che "fa" la Chiesa

Volti da accogliere e non numeri. Rappresentano, secondo l'esperienza biblica, l'abbraccio del Signore a tutti gli uomini, senza alcuna distinzione.

Dodici profughi con Francesco, è il numero che "fa" la Chiesa

Nell'Anno Santo della Misericordia, Francesco ha chiesto non solo di meditare il volto misericordioso del Padre, ma anche di farsi realizzatori di opere corporali e spirituali concrete. Di ritorno da Lesbo, dove ha vissuto l'ennesimo momento forte del suo pontificato, Francesco ha portato con sé dodici profughi siriani. Un segno e un messaggio per tutti: per la Chiesa, per la politica, per l'Europa. Un evento concreto, un grande squarcio di carità mentre parte d'Europa innalza muri. Dopo il grande vessillo della Croce e l'evento del sepolcro vuoto, l'uomo non ha bisogno di segni, perché possiede la via maestra per dialogare con il Signore, per vivere alla sua presenza reale: è un salvato e un giustificato, nonostante la debolezza del peccato, il dolore del parto, il sudore della fronte. Accogliere il forestiero allora diventa realmente accogliere Cristo. Per questo Francesco ha voluto dire che i migranti non sono numeri, ma volti, persone con un vissuto. Non sono numeri da conservare, catalogare, scusa becera per ghettizzare, escludere, emarginare come avvenuto nel triste passato. In ognuno di essi, il volto di Cristo, a favore loro quella carità per la quale il Giudice, alla consumazione dei tempi, potrà dirci "benedetti" e chiamati al Regno preparato fin dalla fondazione del mondo. Chiamati, eletti. Che bello che i profughi accolti in Vaticano siano dodici, un numero importante, che richiama il grande libro della Bibbia, la storia di quel popolo scelto e prezioso a Dio che riceverà le tavole della Legge, il precetto di amare il Creatore e la creatura con tutto se stessi. Le dodici tribù, però, diventeranno un unico grande popolo, e la discendenza dell'uomo guardato e amato da sempre da Dio sarà grande e numerosa veramente quanto la sabbia del mare e quanto le stelle del cielo. Dodici è il numero che, moltiplicato per dodici, e per tutti i dodici che possiamo immaginare, fa la Chiesa. La grande famiglia di Dio dove nessuno è escluso perché tutti chiamati, di ogni razza lingua popolo e nazione. Dodici fratelli sirani chiamati.. Dodici è la corona di stelle della Madre Chiesa, quella donna vestita del sole Cristo cui è intimamente legata. Dodici per dodici è quel numero infinito di coloro che sono stati redenti dal sangue del divino Maestro. I dodici accolti dal Papa rappresentano la Chiesa, corpo mistico di Cristo, la Chiesa che, pur soffrendo le contraddizioni del mondo spesso chiuso, non cessa di aprire le sue braccia.

 

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