Cultura
“Creato e creature cantano”. Le opere d’arte di fra’ Peppe Murdaca
Il frate minore, parroco a Reggio Calabria, mette in mostra le sue opere per gli 800 anni del Cantico delle creature. Realizzato anche un testo prezioso per spiegare l’iniziativa
“Creato e creature cantano”. Una breve opera letteraria che descrive le opere artistiche di fra’ Peppe Murdaca, sacerdote Minore di San Francesco d’Assisi. A formare il progetto editoriale, una guida davvero preziosa, oltre al frate, è Angela Pellicanò, ceramista dal pedigree internazionale.
La mostra di fra’ Peppe, parroco a Reggio Calabria presso la comunità San Francesco d’Assisi, pittore acquerellista autodidatta, è stata recentemente ospitata presso la parrocchia Sant’antonio di Padova in Commenda di Rende. “Disegni e parole per gli 800 anni del Cantico delle Creature”, si legge in copertina. Murdaca ha realizzato nove tavole, piacevoli alla vista, ricuperando le espressioni che il Poverello d’Assisi ha reso nel noto cantico, composto nel 1225, e che quest’anno compie gli 80 anni. La presentazione dell’opera è di fra’ Mario Chiarello, ministro provinciale dei Minori di Calabria. Spiegando la “Genesi del cantico”, padre Murdaca evidenzia che “le sue origini sono da ricercarsj nel travaglio fisico e interiore che San Francesco ha vissuto negli ultimi anni della sua vita”. In poche pagine, l’autore rende una spiegazione efficace del Cantico delle Creature, ovvero della fede del Patrono d’Italia, che cantando le creature ha reso una delle opere primigenie della letteratura nostrana. Nell’intuizione di San Francesco c’è la fede e la lode al Signore, il suo mistico incontro con lui, che ha fatto dell’Assisate un grande mediatore di pace, come tra il vescovo dell’epoca e il podestà. Prezioso l’apporto di Daniela Gemelli, che ha descritto il Cantico proprio dal punto di vista letterario, offrendo una breve indagine non solo sul lessico usato dal Santo, quanto anche dei suoi risvolti testuali, ovvero del legame con la Scrittura. L’agile libretto così rende conto della postura ermenutica che Francesco d’Assisi ha voluto offrire all’orante e al lettore. Altrettanto gravida di spunti è la lettura spirituale del testo del Cantico offerta da padre Murdaca. “Non c’è dubbio che traduca un obiettivo profondo dell’anima, l’aspirazione più elevata, lo slancio verso il divino”. Inevitabile, verrebbe da dire, per colui che a giusta ragione è stato appellato come “alter Christus”. Ma sono proprio le opere d’arte a esprimere, nell’opera di Murdaca, la bellezza del Cantico delle Creature. Sono le forme, i colori, quasi i rumori che le tavole evocano, generando cosí sensazioni di bellezza.
