Giubileo
Mons. Checchinato: è stato il Giubileo della nostra ‘famiglia’ diocesana
Il vescovo di Cosenza ha celebrato la Messa conclusiva del Giubileo diocesano al Divino Amore. “È stata un’esperienza bellissima”, poi la meditazione sulla Chiesa. “Sia sempre aperta e accogliente”
Mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza – Bisignano, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica a Roma, presso il santuario del Divino Amore, ultima tappa del pellegrinaggio giubilare diocesano.

All’inizio della Santa Messa il presule bruzio, con particolare gratitudine, ha sottolineato che la tre giorni romana “è stata una esperienza di Chiesa bellissima, entusiasmante”. “Come un’unica famiglia”, la chiosa dell’Arcivescovo prima dell’atto penitenziale.
Poi l’omelia, con una breve catechesi sulla seconda lettura, tratta dal libro dell’Apocalisse (la liturgia è stata quella della sesta domenica di Pasqua).
“La Chiesa che desideriamo la dobbiamo costruire con il Signore, non con i nostri desideri”, ha detto mons. Checchinato, riflettendo sul “tempio” descritto dall’Apocalisse.

Difatti, questa Chiesa “scende dal cielo, non è costruita da noi”. Dio la costruisce – la certezza del vescovo Giovanni, “nonostante le nostre infedeltà e I nostri peccati”.
“Abbiamo sempre bisogno, di fronte a un regalo, di dire grazie al Signore per la nostra Chiesa”, ha detto mons. Checchinato.


“Pensiamo alla nostra diocesi, alle nostre parrocchie, alla nostra stessa esperienza di chiesa: è fatta di tante fatiche, ma anche di bellezza che viene dall’alto”.
Una Chiesa sempre aperta, l’auspicio di mons. Checchinato. Perché la Chiesa sia “un’esperienza sempre aperta per tutti coloro che vogliono entrare e condividere la nostra esperienza di fede. La Chiesa è fatta di testimonianza, abbiamo bosgno di sporcarci e romperci le mani”. Un appello alla testimonianza, che mons. Checchinato ha ancora più rafforzato: “Nessuno può tirare un sasso contro la chiesa se prima non si è sporcato le mani per costruirla”.


