Territorio
Rogliano, paese canossiano

In occasione della Festa dedicata a Santa Maddalena di Canossa, che si celebra l’8 maggio, pubblichiamo un contributo interessante sulla storia dell’istituto delle Figlie della Carità nel piccolo comune del Savuto
I primi istituti delle Figlie della Carità Canossiane sorsero nel nord Italia (Verona, Milano, Cremona, Pavia ecc). Le loro principali attività riguardavano, per lo più, l’insegnamento e l’assolvimento dell’obbligo scolastico. Molte bambine e ragazze di Cosenza e provincia dovevano spostarsi nel settentrione per frequentare le scuole, soffrendo terribilmente per il distacco dalle loro famiglie e per le ingenti spese economiche che dovevano affrontare. La Calabria era priva di istituti addetti alla formazione e alla crescita delle fanciulle. Negli anni ’60 del novecento, allora, nacque l’istituto canossiano “Regina delle Vittorie” a Cosenza, specializzato nell’accoglienza e nell’istruzione delle sordomute.

Dopo un buon numero di cicli scolastici, a partire dagli anni ’70, l’ente fu trasferito a Rogliano in Via Regina Elena. Le Madri ricevettero il sostegno delle autorità civili, di quelle religiose e di persone facoltose come il Barone Ricciulli, che le accolse mettendogli a disposizione la sua casa. Continuarono a svolgere efficacemente le loro attività didattiche rivolte alle studentesse audiolese, provenienti da diverse zone della Calabria e d’Italia, grazie anche all’uso di una strumentazione specifica per il recupero della disabilità acustica. La prima Superiora che diresse la comunità religiosa fu suor Cecilia Birolini di origini bergamasche, che si contraddistinse per le sue doti, per la sua cultura e per la sua conoscenza delle anomalie uditive. Le suore attualizzarono il carisma di Maddalena educando intere generazioni con la catechesi e l’insegnamento scolastico. Le loro attenzioni furono rivolte ai più poveri e alle donne, a cui impartirono lezioni di buone maniere, di taglio, cucito e ricamo allo scopo di renderle autonome economicamente, affinché potessero aiutare le loro famiglie. In un secondo momento le Madri furono chiamate ad abitare nella Piccola Casa o Casa dei Poveri, per dedicarsi alle ragazze con bisogni educativi e formativi specifici, facendogli scoprire la bellezza della vita e spronandole alla riflessione e al dialogo. Oltre alla scuola per le sordomute, furono aperte la scuola dell’infanzia e la scuola elementare, e furono avviati percorsi ricreativi come l’oratorio e il grest. A causa del calo di iscrizioni, in concomitanza con la fine delle classi differenziali, le attività dedicate alle sordomute cessarono a Rogliano, verso la metà degli anni ottanta, e furono trasferite a Potenza. Negli anni le Madri hanno curato la vita spirituale degli adulti e hanno seminato la Parola di Dio, dando un forte contributo al fiorire di nuove vocazioni canossiane e sacerdotali.