Il ricorso al Tar? La preghiera dell’impenitente

Nebulosa Cosenza, la serie C è ormai realtà da tempo

L’ultima preghiera dell’impenitente Guarascio è al Tar, dove il patròn, ormai consapevole della retrocessione, spera di riavere i punti sottratti alla classifica del Cosenza. Una mossa disperata, probabilmente inutile, che amareggia ancor di più la stagione balorda 2024 – 2025, che vede i rossoblù da tempo fanalino di coda, staccato dalla lotta salvezza e depresso. La partita contro il Brescia è stata l’ennesima dimostrazione di quello che è il Cosenza di quest’anno. Una squadra con gravi lacune tecniche e con forti gap caratteriali, evidentemente acuite dalla situazione societaria.Se c’è da dare una patente di colpevolezza per la retrocessione, certamente è da dare alla società, che quest’anno ha inanellato una serie di atteggiamenti e azioni negative. In questo calderone, è giusto mettere anche l’inesperto diesse Delvecchio, che durante sessioni di mercato ha portato a casa risultati non soddisfacenti. Altro che rampa di lancio…L’ennesima stagione al ribasso, anche economico, ha pure portato alla scelta temporanea di Belmonte (anche lui bruciato e… disoccupato) e Tortelli, evidentemente senza capacità di cambiare la rotta. Esonerato Alvini (l’unico artefice dell’ottima prima parte di campionato), si sarebbe dovuto puntare su un tecnico di esperienza, come ad esempio ha fatto il Frosinone con bianco. Prim’ancora, su un mercato di gennaio all’altezza. Invece, niente di niente.E ora? Una nebulosa, in cui temere il peggio del peggio non è ipotesi così peregrina. Questi mesi serviranno ad appianare i conti, per quanto possibile, e ripartire. Ma con chiarezza. Questa sconosciuta, in riva al Crati.