Chiesa
Natale a Betlemme: con l’ingresso del Custode Ielpo si apre l’Avvento
Sabato 29 novembre il Custode di Terra Santa, padre Francesco Ielpo ha fatto il suo ingresso solenne a Betlemme per l’inizio dell’Avvento. Ieri la messa solenne. In piazza della Mangiatoia tornano le luci, i mercatini e l’albero di Natale. Accensione il 6 dicembre. Speranza in un ritorno dei pellegrini. Padre Faltas al Sir: “Israele ha concesso 12 mila permessi ai cristiani della Cisgiordania per andare a pregare nei luoghi santi durante il periodo natalizio”
Sabato 29 novembre, come tradizione, il Custode di Terra Santa, padre Francesco Ielpo ha fatto il suo ingresso solenne a Betlemme per l’inizio dell’Avvento, accolto, al suo arrivo, dai frati della Custodia di Terra Santa, scortato dagli scout fino alla Basilica della Natività, dove ha salutato la comunità e le autorità locali, sia civili che religiose.

In un messaggio ai cristiani locali il Custode ha sottolineato come questo ritorno rappresenti un “segno grande di speranza”, ricordando che Dio non abbandona mai i suoi figli e che l’Avvento “non è un’attesa passiva, bensì fiduciosa, radicata nella certezza che Dio continua a farsi vicino”. Un messaggio che, riferisce la Custodia di Terra Santa “permette ai fedeli di guardare avanti con fiducia, consapevoli della fedeltà di Dio e della sua presenza nei passaggi più complessi della vita collettiva”. In un tempo in cui le ferite della guerra sono ancora aperte, la celebrazione diventa “una dichiarazione di resilienza, una scelta di luce contro la tentazione dello scoraggiamento. Betlemme torna a essere, così, non solo un luogo della memoria cristiana, ma un simbolo vivente: un invito universale alla speranza”. La giornata di sabato è proseguita con la recita dei primi Vespri e la processione alla Grotta della Natività.

(Foto Custodia Terra Santa)
Ieri mattina, nella Chiesa di Santa Caterina, il Custode ha celebrato la messa per l’inizio dell’Avvento. Nell’omelia, padre Ielpo ha richiamato il significato dell’Avvento per le comunità cristiane del passato. In particolare, come le comunità cristiane vivessero – e vivano tutt’ora – un paradosso: Cristo era già venuto, aveva donato tutto, eppure la storia sembrava non cambiare. Ingiustizie, violenze, paure non scomparivano. Questo è il mistero del “già e non ancora”, l’idea che qualcosa è iniziato ma non è ancora compiuto”. Oggi questo paradosso non è meno attuale: viviamo, riporta ancora la Custodia, in un mondo dove la tecnologia corre veloce, ma molti cuori restano indietro; dove si parla di progresso, ma intere nazioni sono ancora in ginocchio; dove ci affanniamo a costruire, pur sapendo che ‘niente rimane pietra su pietra’ se non la fedeltà di Dio. L’invito del Vangelo non potrebbe essere più diretto: “Guardate!”. È un comando che oggi “suona quasi controcorrente: in un tempo che ci vuole veloci, iperconnessi e saturi di stimoli, ci viene chiesto di rallentare, focalizzare lo sguardo e non lasciarci sfuggire ciò che conta davvero”. Da Betlemme, è stata la conclusione del Custode, “arriva anche l’immagine più potente:
siamo tutti attesa. Attesa di una luce che rischiari tempi complessi, per accogliere una pace che non è ingenua, ma coraggiosa. E per scoprire, ancora una volta, che la speranza sa fiorire persino nei luoghi più provati”.
Per due anni, quattro se consideriamo anche la pandemia di Covid19, Betlemme non ha avuto segni esteriori di festa e nemmeno pellegrini sui quali adesso si torna a puntare per rilanciare l’economia locale. Non mancheranno, probabilmente, i pellegrini locali. Secondo quanto riferito al Sir da padre Ibrahim Faltas, della Custodia di Terra Santa,
“Israele ha concesso ai cristiani della Cisgiordania 12mila permessi, validi dal 10 dicembre al 20 gennaio 2026, fino alla celebrazione del Natale armeno fissato per il 18 e 19 gennaio prossimo”.
Intanto nella città natale di Gesù stanno per tornare luci e addobbi natalizi. Nella piazza della mangiatoia è stato allestito, nei giorni scorsi, un grande albero che sarà ufficialmente illuminato il 6 dicembre. La municipalità di Betlemme ha previsto anche una serie di iniziative come i mercatini di Natale, la “Notte internazionale” (19 dicembre) nella quale le varie missioni diplomatiche presenti in Palestina potranno condividere le loro tradizioni natalizie, il 24 dicembre la sfilata dei gruppi scout e la Messa di Mezzanotte, celebrata dal patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, alla quale è atteso anche il presidente palestinese Abu Mazen. Le feste natalizie proseguiranno poi il 7 gennaio 2026 con il Natale ortodosso e il 18 e 19 gennaio con quello della Chiesa armena.
