Capodanno a Cosenza.”Sarà un concerto in cui ni scialamu”. Parola di Brunori Sas

Questa mattina la conferenza stampa in Comune. Il cantautore devolverà il cachet a cinque associazioni cosentine.

“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Io mi sto preparando, è questa la novità”. Un segno del destino? L’ ‘inno’ che apre al nuovo anno, l’iconico brano di Lucio Dalla, must del cantautorato italiano ha portato bene a Dario Brunori. La quarta serata del Festival di Sanremo 2025, dedicata alle cover e ai duetti, aveva regalato il quinto posto a Brunori Sas grazie all’emozionante interpretazione insieme a Riccardo Sinigallia e Dimartino de L’anno che verrà di Lucio Dalla. Lui dal salone di rappresentanza, gremito per l’occasione ndr, del Comune di Cosenza ci scherza su dicendo: “Ci sto pensando. Come si dice a Cosenza ‘a tiani chira la, falla’”. Ritorno al Comune in grande stile. Questa mattina è stato lui il protagonista assoluto di una conferenza stampa tutta da ridere. Che sia chiaro: niente scivoloni o episodi spiacevoli. Risate di pancia e applausi sinceri per Dario Brunori- che poi lui ci scherza su e dice che ormai lo chiamano tutti ‘Dariuzzu o Darione’-. Come avete capito non è stata una conferenza stampa standard, la si potrebbe definire quasi un incontro con un amico sincero. Ironico, istrionico, cosentino fino al midollo. A riprova, qua e là, qualche frase in puro dialetto cosentino. Il Capodanno sarà davvero speciale. Il quarto di secolo del nuovo millennio nella nostra di Cosenza è con il cantautore dell’anno, Brunori Sas. “Abbiamo voluto che fosse qui, è richiesto da tutte le piazze italiane, mi chiamano i sindaci delle altre regioni per chiedermi il contatto perché ti vogliono nelle loro città. Sono orgoglioso, contentissimo perché poi posso dare il numero e quindi lo posso aiutare”, così Franz Caruso, sindaco di Cosenza, che spiega: “Quest’anno la scelta non è soltanto dettata dallo spettacolo che vivremo tutti quanti in piazza, non sarà uno spettacolo tradizionale, sarà un qualche cosa di diverso, di coinvolgente, di appassionante, che Dario riuscirà a mettere sul palco”. Un Capodanno speciale, dicevamo, ma soprattutto un Capodanno solidale: Dario ha deciso di devolvere il suo cachet a 5 associazioni di volontariato della città. “Un messaggio importante che mi rende orgoglioso della scelta che abbiamo fatto. Siamo orgogliosissimi di avere Dario qui con noi perché rappresenta non tanto e non solo la cosentinità, ma valori di accoglienza, solidarietà, vicinanza e amore”, ha concluso il primo cittadino. Si chiude a Cosenza, nella sua città, un anno incredibile per il cantautore cosentino. “Sono partito proprio da casa, Cosenza, per una sorta di avventura con tutte anche le mie ansie, le mie paure”. Dario è un artista maturo. Con serietà dice: “Non viviamo la nostra condizione solo come un limite, ma anche come un’opportunità, perché le cose migliori iniziano proprio dai contesti periferici in cui si cresce con uno sguardo diverso e anche, se vuoi, con un appetito diverso. Il mio è un percorso ideale che non è solo quello di quest’anno ma di tutta una carriera che parte dal 2009 con la fatica ma anche la gioia di questo lungo percorso per arrivare poi a quello che è un successo ottenuto proprio con il tempo giusto. Certo, ci vuole più tempo, ci vuole più fatica, però poi la gioia è maggiore”. In un’epoca in cui valori come l’empatia, l’accoglienza, l’amore, la compassione nei confronti delle categorie fragili vengono vissuti quasi come una condanna a volte bastano ‘stupide’ canzoni a ricordarci chi siamo. “Il concerto sarà la chiusura ma anche l’apertura di un nuovo anno con un buon augurio per restituire non solo l’affetto che ho ricevuto, ma anche porre un faro sulle persone di buona volontà che si occupano degli altri da anni e lo fanno tra grandi difficoltà. L’idea è fare in modo che questo sia uno start per creare dei laboratori creativi che magari con il tempo diventano una consuetudine, spero diano la possibilità anche ad artisti e a persone di poter lavorare, perché crediamo molto nell’idea che ci sia bisogno di cose concrete, ma anche che il lavoro basato sulla cultura è l’unica vera rivoluzione che possiamo fare e che poi nel tempo dà i suoi risultati. Sono molto contento di fare questa cosa. Consiglio a tutti di abitare in questi contesti, non solo di aiutarli perché poi non è solo una questione di aiuto, ma quando ci vai ti arricchisci veramente perché si crea una relazione vera che ti cambia”.

Il cachet di Brunori andrà a ‘L’Arca di Noè’, ‘La spiga’, ‘San Pancrazio’, ‘La terra di Piero’ e ‘Gli altri siamo noi’. Non un semplice contributo economico in vista del concerto in piazza: l’obiettivo è attivare laboratori creativi, rafforzare i percorsi formativi già esistenti e coinvolgere artisti ed educatori in un progetto che continuerà. L’immancabile capo rosso che a Capodanno proprio non può mancare? “Indosserò una guepiere.  Un vezzo che ho da anni, insomma sì porterò quello. Di solito noi abbiamo dei tristissimi calzini rossi di lana o un boxer con le renne, quindi devo scegliere tra questi due grandissimi capi”. Il suo anno d’oro Brunori lo chiude a Cosenza: “Quando sono a casa c’è la famiglia veramente che ti guarda. Il ruolo che tu hai sul palco in un contesto esterno diventa più facile, quando hai di fronte veramente tua madre che ti guarda, in questo senso Cosenza è come una mamma che ti guarda e tu in qualche modo la devi conquistare”, spiega. Il conto alla rovescia per il Capodanno a Cosenza è iniziato, così come i commenti: “Ho visto dei commenti su Facebook. Uno dei più belli era : ‘mindite chiu panchine, u sa chi dormuta’. Posso dire a quest’uomo che mi ha fatto molto ridere che però non sarà così, sarà un concerto in cui ni scialamo”. Parola di Brunori!