Chiesa
Papa Leone difende il cinema e invita le Istituzioni a non farlo morire
“Nell’anno del Giubileo, in cui la Chiesa invita a camminare verso la speranza, la vostra presenza da tante Nazioni e, soprattutto, il vostro lavoro artistico quotidiano, sono segni luminosi”. È il tributo espresso questa mattina da Papa Leone XIV incontrando, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il mondo del cinema. “Anche voi, come tanti altri che giungono a Roma da ogni parte del mondo, siete in cammino come pellegrini dell’immaginazione, cercatori di senso, narratori di speranza, messaggeri di umanità”, ha proseguito il Santo Padre, sottolineando che “la strada che voi percorrete non si misura in chilometri ma in immagini, parole, emozioni, ricordi condivisi e desideri collettivi. È un pellegrinaggio nel mistero dell’esperienza umana che voi attraversate con lo sguardo penetrante, capace di riconoscere la bellezza anche nelle pieghe del dolore, la speranza dentro le tragedie delle violenze e delle guerre”. “La Chiesa guarda con stima a voi che lavorate con la luce e con il tempo, con il volto e con il paesaggio, con la parola e con il silenzio”, ha affermato il Papa prima di citare le parole di Paolo VI nel Messaggio agli artisti al termine del Concilio Vaticano II. “Desidero rinnovare quell’amicizia, perché il cinema è un laboratorio della speranza, un luogo dove l’uomo può tornare a guardare sé stesso e il proprio destino”, ha proseguito, rilevando che “la nostra epoca ha bisogno di testimoni di speranza, di bellezza, di verità: voi con il vostro lavoro artistico potete esserlo”. “Recuperare l’autenticità dell’immagine per salvaguardare e promuovere la dignità umana è nel potere del buon cinema e di chi ne è autore e protagonista”, il suggerimento del Santo Padre, che ha esortato i presenti: “Non abbiate paura del confronto con la ferite del mondo. La violenza, la povertà, l’esilio, la solitudine, le dipendenze, le guerre dimenticate sono ferite che chiedono di essere viste e raccontate”.
“Oggi, viviamo con gli schermi digitali sempre accesi”, ha osservato il Santo Padre: “Il flusso delle informazioni è costante. Ma il cinema è molto più di un semplice schermo: è un crocevia di desideri, memorie e interrogazioni. È una ricerca sensibile dove la luce perfora il buio e la parola incontra il silenzio. Nella trama che si dispiega, lo sguardo si educa, l’immaginazione si dilata e perfino il dolore può trovare un senso”. “Strutture culturali come i cinema e i teatri sono dei cuori pulsanti dei nostri territori, perché contribuiscono alla loro umanizzazione”, il tributo del Papa, che ha ammonito: “Se una città è viva è anche grazie ai suoi spazi culturali: dobbiamo abitarli, costruirci relazioni, giorno dopo giorno”. “Ma le sale cinematografiche vivono una preoccupante erosione che le sta sottraendo a città e quartieri”, ha rilevato Leone XIV: “E non sono in pochi a dire che l’arte del cinema e l’esperienza cinematografica sono in pericolo. Invito le istituzioni a non rassegnarsi e a cooperare per affermare il valore sociale e culturale di questa attività”, ha affermato in un passaggio applauditissimo dai presenti.
