Presentate oggi a Roma “Schede per conoscere l’islam”. “Cultura e conoscenza vero antidoto ad ogni forma di pregiudizio e distorsione”

“Assicurare alla scuola italiana testi per l’insegnamento della religione cattolica (Irc) di qualità, promuovendo cultura e conoscenza come vero antidoto ad ogni forma di pregiudizio e distorsione della verità”. Così mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, e Wassim Salman, presidente del Pisai, presentano “Schede per conoscere l’islam”, un articolato progetto frutto di un lavoro durato alcuni anni che ha visto impegnati gli Uffici Cei per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso e per l’educazione, la scuola e l’università; il Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica e il Pontificio Istituto di Studi arabi e d’islamistica (Pisai). Il testo è stato presentato questo pomeriggio a Roma presso il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica.
“Questa pubblicazione – si legge nella presentazione del testo – è la testimonianza che ciò che è possibile fare deve essere fatto e fatto bene, con competenza, per la mutua comprensione delle nostre comunità e per la promozione della coesione sociale fondata sulla giustizia, sui valori morali, sulla pace e la libertà. Ci auguriamo che questa collaborazione possa continuare e crescere sempre più”.
Le schede passano in rassegna i punti salienti per una conoscenza della religione islamica. Il testo – 83 pagine – si struttura in capitoli, in cui vengono affrontati: che cos’è l’Islam; una breve storia dell’Islam; fede e teologia; il Corano: parola rivelata di Dio; L’imitazione del modello profetico; l’adorazione (‘ibāda) nell’islam; la comunità islamica (Umma); la spiritualità islamica; cristianesimo e islam: convergenze e divergenze; la presenza dell’islam in Italia; cristiani e musulmani: la sfida del dialogo interreligioso.
Nelle schede si spiega che la situazione della presenza dell’Islam in Italia è particolarmente complessa. La stima degli stranieri musulmani residenti in Italia al primo luglio 2023 è di 1.521.000, che corrisponde al 29,7% di tutti gli stranieri residenti. Tra questi, la maggioranza assoluta è costituita da marocchini (417.000), seguiti a notevole distanza da albanesi, bangladesi, pachistani, senegalesi, egiziani, tunisini. Al numero ufficiale è necessario aggiungere quello, in gran parte ignoto, degli immigrati clandestini. L’informazione, inoltre, non tiene conto dei musulmani che sono cittadini italiani: per cittadinanza ottenuta, per le seconde o terze generazioni degli immigrati o perché convertiti all’Islam. “Ciò che è certo – si legge nelle schede -, è che l’Islam in Italia è in costante aumento: è già la seconda religione sul territorio italiano e si prospettano nuove generazioni di giovani musulmani cresciuti nella cultura nazionale italiana e quindi italiani a tutti gli effetti”.