Territorio
Memoria e futuro della ferrovia silana
Inaugurata presso l’Archivio di Stato di Cosenza la mostra “In viaggio sul treno della Sila”
Un’occasione per valorizzare la memoria storica della ferrovia silana e coinvolgere le nuove generazioni in un dibattito sul suo futuro. L’Archivio di Stato di Cosenza venerdì ha aperto le sue porte alla mostra “In viaggio sul treno della Sila” e all’evento conclusivo del progetto didattico promosso dalla Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità, realizzato in collaborazione con le scuole del territorio. Coinvolti gli studenti dell’Istituto Comprensivo Casali del Manco-Pietrafitta e del Liceo Scientifico Fermi-Polo Tecnico Brutium che hanno realizzato elaborati e lavori dedicati alla storia e alla prospettiva di ripresa del servizio ferroviario nel comprensorio silano, presente all’evento anche Fedele Sirianni, presidente dell’Associazione per gli Studi Storici Strade Ferrate del Mediterraneo FERROVIE CALABRO LUCANE – ODV. I documenti provenienti dal Fondo Aletti testimoniano la nascita e l’evoluzione delle infrastrutture ferroviarie nel territorio silano.

La valigia di un capotreno, orologi da taschino, modellini di treni a scartamento ridotto, documenti, fotografie raccontano in bianco e nero la vita e il lavoro lungo i binari della Sila, esposti anche modellini di treni a scartamento ridotto della Fremo Calabria, l’associazione culturale che studia le ferrovie e la loro storia, e divulga la cultura del modellismo ferroviario. Formazione, innovazione e amore per il territorio. Gli studenti del IV e V CAT del Polo Tecnico Scientifico Brutium hanno elaborato un progetto per la rigenerazione della Ferrovia Cosenza–San Giovanni in Fiore. “Costruita tra gli anni ’20 e ’50 del secolo scorso, la Ferrovia della Sila rappresenta uno dei patrimoni culturali, ingegneristici e sociali più attrattivi della Calabria. Gli studenti, guidati dai loro docenti, hanno affrontato un percorso che li ha portati a misurarsi con le fasi della progettazione tecnica e architettonica. Il nostro è un progetto di rigenerazione e riuso delle stazioni, il riutilizzo della linea ferroviaria come progetto di mobilità sostenibile, con il recupero dei borghi, dei paesaggi, delle maestranze, degli artigiani”. Caschetto e pettorina. Armati di distanziometri laser e fotocamere hanno effettuato il rilievo metrico e materico di alcune stazioni storiche oggi abbandonate: Celico, Pedace-Serra Pedace, Torre Garga, Sculca e Croce di Magara B. “Ogni stazione ha una vocazione che va da quella turistica a quella culturale, per passare da quella religiosa. Dai rilievi sono nate piante, sezioni, prospetti e modelli tridimensionali realizzati in ambiente CAD e BIM. Gli studenti hanno imparato a leggere e interpretare il territorio, attraverso analisi urbanistiche, paesaggistiche e sociali, hanno individuato punti di forza, criticità e potenzialità di ciascun sito, sviluppando proposte di riuso e valorizzazione. Ogni stazione è stata ripensata come uno spazio vivo e multifunzionale, rispondendo così alle esigenze odierne della eco sostenibilità”, ha spiegato a PdV l’architetto e docente Gabriella Blanchino, che ha aggiunto: “La forza sta nel lavoro in team. I ragazzi sanno che il progetto non nasce dal singolo, ma dalla collaborazione, dal dividersi i ruoli e dal crescere insieme”. Il viaggio nella memoria ferroviaria ha coinvolto anche gli studenti dell’Istituto Comprensivo Casali dl Manco-Pietrafitta. “Il progetto ha avuto la durata di un anno. Nella prima fase Fedele Sirianni e Salvatore Bordonaro hanno supportato noi docenti e gli alunni nella parte teorica illustrando la storia della ferrovia silana, l’importanza che il treno ha avuto per il territorio silano. Il treno ha consentito a località come Camigliatello e San Giovanni in Fiore di non rimanere isolate in tempi in cui le nevicate erano copiose e non si disponeva degli strumenti e dei mezzi che abbiamo oggi. La seconda fase del progetto si è svolta soprattutto in classe. Gli alunni hanno trasformato le informazioni in competenze. Attraverso attività laboratoriali hanno realizzato dei plastici utilizzando materiali come cartone e legno, hanno realizzato presentazioni, fumetti, testi e poesie. Ad essere state coinvolte sono le classi seconde dell’istituto comprensivo Casali del Manco- Pietrafitta. Il progetto è stato anche un input per salire sul treno della Sila, visitare le stazioni, chiedere informazioni ai nonni; quindi è stato un modo per approfondire la storia e fare anche un lavoro di memoria approfondendo uno spaccato della storia del nostro territorio”, hanno raccontato le vice dirigenti Rosangela Piraine e Antonella Crocco. Inaugurata venerdì, la mostra sarà visitabile fino al 9 gennaio.
