Territorio
Giornate Fai, Scigliano mostra le sue bellezze
Il Fondo ambiente italiano ha scelto, tra gli altri, il comune di Scigliano per le due Giornate d’autunno. Tanti i visitatori nel borgo per un’iniziativa che valorizza il territorio
Una festa “diffusa”, proprio come il paese di Scigliano. Così il Fai definisce le due giornate d’autunno, che quest’anno si sono svolte l’11 e il 12 ottobre e che, sul nostro territorio, hanno visto come protagonista proprio il borgo del Savuto. Lupia, Calvisi, Diano e Cupani, alcune delle località che danno forma a Scigliano (l’antica Sturni) si sono letteralmente “accese” per mostrarsi ai tanti visitatori arrivati da tanti luoghi della Calabria.

Lungo la strada che s’inerpica a Scigliano, hanno potuto visitare il ponte romano detto “di Annibale” o di “Sant’Angelo”, un’opera del I secolo a.C. che consegna, all’attualità, la storia e l’ingegno nonché la perizia del popolo romano. Il ponte, dal grande e imperituro fascino, vive tra storia e leggenda, ma di certo consegna al presente l’antico passaggio privilegiato lungo la via Popilia. Tutto il Savuto, in questo senso, è testimone di un’antichità da scoprire e riscoprire.

La storia del passato lontano che parla ancora oggi. Il Fai, con le giornate d’autunno, vuole premiare siti ricchi dal punto di vista paesaggistico e culturale, e Scigliano si inserisce precisamente in questa linea.
Già “Universitas” durante il regno di Napoli, Città regia capace di riscattarsi dal potere feudale, nobile essa stessa come testimoniano diversi palazzi e portoni, ha ospitato il Ginnasio, fungendo da traino culturale del territorio e, dall’alto dei suoi 650 metri, offrendo un respiro ampio sul Savuto e sul Reventino, fino al Tirreno di Campora San Giovanni, che dalla piazza di Calvisi, la principale del paese, si scorge nitidamente oltre le montagne della catena costiera.
Il sindaco, Raffaele Pane, già intervistato da PdV, s’é detto orgoglioso delle due giornate Fai. Ma in realtà è l’intera comunità a gioire dell’evento autunnale.
Per questo, a ben vedere, le due Giornate parlano anzitutto agli sciglianesi, chiamati a custodire la storia.
Scigliano, come detto, ha un patrimonio paesaggistico notevole, come evidenzia ad esempio località Timpe o quella di Agrifoglio, che offrono un variegato e ricco patrimonio floreale e una ricca faunistica.
Un paese da conoscere, dai borghi piacevoli, come quello di Calvisi. Un paese dalle forti radici cristiane, come testimoniano le oltre 20 chiese insistenti sul territorio e i culti sempre vivi, da quello di San Giuseppe, dove si trova – tra le altre – una reliquia della sacra Spina (https://www.paroladivita.org/un-germoglio-sulla-sacra-spina-di-scigliano/), a quello di san Giustino, il cui corpo è conservato nella chiesa di Monserrato (https://www.paroladivita.org/scigliano-venera-san-giustino-e-la-madonna-di-monserrato/), a quello di san Nicola, di cui si conserva un prezioso busto (https://www.paroladivita.org/la-parrocchia-di-scigliano-approfondisce-il-suo-legame-con-san-nicola/). Bellezze che, ai tanti visitatori d’autunno, sono stati resi visibili e spiegati, grazie anche ad alcuni esperti, storici e critici d’arte.
Momenti culturali particolarmente apprezzati dai presenti, nonché dai bambini del paese, che hanno mostrato tutta la loro curiosità dinanzi agli esperti. Diverse, e significative, infatti, le opere d’arte custodite nelle chiese.
Le giornate Fai sono state un’occasione preziosa per aprire, a tanti, le “porte” di Scigliano, che – come la maggior parte dei nostri paesi – sta vivendo il fenomeno dello spopolamento. Per la stessa comunità, è stato un motivo per riappropriarsi e meglio conoscere le proprie radici, una storia che ha 2500 anni e che ancora oggi racconta bellezza. Iniziative come questa non possono che essere da sprone per il territorio e per la gente che lo abita, dal cui impegno deriva la valorizzazione di luoghi, monumenti e cultura.
