“Longobardi frammenti di belle epoque”, il libro di Nicola Bruno

Ha riscosso notevole successo, con gran presenza di pubblico, nel centro storico di Longobardi, la presentazione del volume “Longobardi. Frammenti di bell’epoque” – Editoriale Progetto 2000), dell’avvocato Nicola Bruno.

Un testo prezioso, frutto di anni di ricerche dell’autore, non nuovo a opere letterarie di rilievo storico locale. Bruno, attingendo alle fonti dell’archivio di Stato di Cosenza e a fonti di privati, ovvero con la collaborazione delle famiglie del borgo longobardese, ha ricostruito il frammento di storia del territorio all’alba del XIX secolo, e in particolare tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della prima guerra mondiale. Il volume ha la presentazoone di Antonello Savaglio, deputato di storia patria per la Calabria.

Nell’introdurre la ricerca, Nicola Bruno ha rilevato che “gli effetti positivi della Belle Epoque non furono avvertiti dalla società meridionale, in cui la povertà naturale costituisce il fondamento di un sottosviluppo”. Il merito dell’autore è di aver incastonato il periodo indagato a Longobardi nel contesto dell’intero Mezzogiorno, citando figure del calibro di don Carlo De Cardona e di Corrado Alvaro. 

Il baronato familiare agrario e latifondista era costituito dalle famiglie De Micheli, Miceli, Pellegrini, Pizzini, ma – come evidenzia il volume – la vera protagonista del periodo della belle epoque fu la borghesia, che divenne la classe dirigente, in particolare le famiglie Bruni, Coscarella, Francelli, Garritano, Oreste, Saggio. Questo erano impegnati nel commercio e nell’imprenditoria. In fondo alla scala sociale c’erano i contadini e i braccianti, a cui pure Nicola Bruno dedica ampio spazio. Dal 1901 al 1905, infatti, l’80% dei longobardesi viveva in una condizione bracciantile. Le difficili condizioni dell’epoca, che si fa fatica a definire necessariamente “bella”, portarono molti longobardesi a emigrare, “una fiumana emigratoria”. 

Le foto ritraenti famiglie e i le riproduzioni di documenti danno al volume di Nicola Bruno un valore ancora più ampio, offrendo al lettore uno strumento importante per cogliere la Belle epoque nel frammento di Longobardi.