Attualità
In Calabria 135 persone in cura da gioco d’azzardo
Il dato è riportato nel trentaduesimo bollettino della “Data Room” di As.Tro, l’associazione degli operatori di gioco lecito, che ha elaborato i dati ufficiali forniti dall’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp), da cui dipendono i Servizi per le Dipendenze (Ser.D.) nel territorio
Sono 135 le persone in carico per la cura della dipendenza da gioco d’azzardo nella provincia di Cosenza. Il dato, si legge su Agipro, è riportato nel trentaduesimo bollettino della “Data Room” di As.Tro, l’associazione degli operatori di gioco lecito, che ha elaborato i dati ufficiali forniti dall’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp), da cui dipendono i Servizi per le Dipendenze (Ser.D.) nel territorio. L’Asp fornisce servizi a 150 comuni della provincia di Cosenza, con un bacino di utenza di circa 668mila cittadini residenti: la percentuale di persone in cura nel 2024 sul totale della popolazione è dunque dello 0,02%. L’iniziativa di As.Tro, è scritto in una nota, serve a comprendere meglio il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Già da alcune settimane, l’associazione ha iniziato ad inviare istanze di accesso civico generalizzato a tutte le Aziende sanitarie presenti sul territorio nazionale, al fine di conoscere il numero dei pazienti in cura, per dipendenza da gioco, nei rispettivi territori di competenza. “Lo scopo – spiega As.Tro – è quello di creare una banca dati, basata su numeri reali, la cui utilità non sarà soltanto a beneficio degli operatori del settore, delle associazioni del terzo settore impegnate nella lotta ai fenomeni di dipendenza, degli enti di ricerca e dei decisori politici ma anche della stessa opinione pubblica, la quale merita di arricchirsi della conoscenza dei dati riguardanti le tematiche che contrassegnano il dibattito pubblico”.
Approfondimento – A luglio presentato un dossier nazionale
La terza edizione del “Libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani, Europa” è stata presentata a luglio a Roma da Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon. Dal report emerge, in Italia, una ulteriore crescita della raccolta dal gioco d’azzardo: nel 2024 ha raggiunto i 157,4 miliardi, una cifra incredibile, equiparabile al 7,2% del Pil e superiore di 20 miliardi in confronto alla spesa sanitaria complessiva. Rispetto all’anno precedente la crescita è stata del 6,6%; sul 2019 del 42,5%. La raccolta pro-capite, per ogni cittadino con più di 18 anni, ha raggiunto i 3.137 euro. Le perdite per gli italiani sfiorano nel complesso i 23 miliardi.
“Il superamento del canale online su quello fisico è cosa avvenuta da tempo, ma riguarda soprattutto il centro-sud, dove la malavita organizzata utilizza l’azzardo in remoto come modalità conveniente per il riciclaggio di capitali sporchi”, commentano le tre organizzazioni, citando le profonde differenze esistenti tra aree del Paese, tra Provincie e Comuni: “Differenze che nel caso dell’online corrispondono pericolosamente alla mappa dei fenomeni di illegalità. Fenomeni a volte meticolosamente indagati da Uffici dello Stato, come nel caso dei Isernia, il più piccolo capoluogo d‘Italia, ma primo per giocato pro capite online, con una crescita del 65% sull’anno precedente”.
La classifica delle provincie italiane per l’azzardo online prosegue con Siracusa, Messina, Palermo, Salerno, Napoli e Caserta. Quindi a completare i primi dieci posti Reggio Calabria, Taranto e Teramo. Tutte le dieci provincie sono sopra i 3.000 euro, nella fascia 18-74, e tutte hanno fatto registrare crescite importanti nel 2024.
“Si conferma in Europa l’esistenza di una anomalia italiana – sottolineano -. Siamo il Paese dove il potere d’acquisto dei redditi da lavoro e pensione è più arretrato, ma, al contrario, per l’azzardo siamo diventati il mercato più importante d’Europa, e tra i primi al mondo. La perdita complessiva degli italiani nell’azzardo (21 miliardi di euro) è la maggiore d’Europa, superiore a quella del Regno Unito e molto distante da Germania e Francia (14 miliardi). È una ulteriore conferma della relazione inversa tra la situazione socioeconomica e l’incremento della raccolta dell’azzardo”.
