Reggio C. L’effige della Madonna della Consolazione passa davanti al nosocomio

Ieri sera la veglia mariana all’Eremo, inizia così la festa della Madonna nella città dello Stretto

E’ atteso per oggi alle 8 la Discesa del quadro della Madonna della Consolazione verso piazza della Consegna a Reggio Calabria dove la venerata Effigie sarà consegnata dai padri cappuccini all’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone, che la custodirà fino alla prima domenica dopo la festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, giorno in cui il quadro tornerà all’Eremo. Un rito che si ripete dal 1636 e rappresenta la partecipazione corale della città. I devoti provengono anche da altre parti del territorio calabrese e siciliano, ed è una partecipazione “densa e carica di emozione perché il passo che accompagna l’andare dell’immagine della Madonna della Consolazione è accompagnata dai battiti dei cuori dei presenti”, spiega una nota della pastorale della Salute della diocesi: “si è in tantissimi a volgere lo sguardo all’immagine ma è come se quello sguardo fosse la cosa più intima tra il fedele e Maria. Uno sguardo a cui si affidano delle richieste il più delle volte dedicate al proprio stato di salute o per ottenere la guarigione di un proprio parente o amico/a affetto da gravi patologie”. La malattia, da sempre, è anche – spiega la nota – “il luogo dei miracoli perché la Madre di Dio conosce bene quale sia la sofferenza di una madre provocata dalla malattia di un figlio. Conosce bene il valore della vita e lì interviene per prolungarla o per migliorarne la qualità”. Ecco perché tra le tappe del percorso che il Santo Quadro fa nell’attraversare la città c’è né una che “raccoglie i desideri e battiti del cuore dei fedeli e ne presenta le richieste all’Effige, con la forza della preghiera”: è la tappa davanti al Policlinico che porta il nome della Vergine e che avviene intorno alle 8.30 circa e che “abbraccia anche il Grande Ospedale Metropolitano” che si trova nelle vicinanze. È il Cappellano del GOM che raccoglie dalle corsie del nosocomio “la speranza dettata dalla fede e intercede, con la forza del Credo, perché lo sguardo di Maria si poggi sulle piaghe della sofferenza umana”. Il cappellano, don Stefano Iacopino, invita a rivolgersi a Maria per tutte le necessità “voce delle sorelle e dei fratelli crocifissi sul letto della malattia e della sofferenza, bisognosi di una carezza taumaturgica e di un segno di solidale conforto”.