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Meeting Rimini. Si parla di sussidiarietà e corpi intermedi antidoto a crisi
“In Italia siamo di fronte ad una crisi del neoliberismo globale che ha prodotto crescita, ma anche lacerazioni sociali e territoriali Lo Stato non può essere solo regolatore assistenziale, deve farsi promotore di sviluppo insieme ai corpi intermedi” – a dirlo è Maurizio Gandini, presidente di Confcooperative e Conserve Italia nel convegno “Mattoni nuovi per lo sviluppo” al Meeting, Giorgio Vittadini, presidente per la Fondazione della Sussidiarietà, ha moderato gli interventi. Gardini ha rivendicato il ruolo dell’economia sociale, delle cooperative sociali, agroalimentari, bancarie. “Realtà che operano non per massimizzare il dividendo, ma per servire il territorio”. E lancia una proposta: “Sottoscriviamo un patto di responsabilità per correggere le disfunzioni del capitalismo e portare sviluppo anche nelle aree marginali “Defiscalizzare gli aumenti contrattuali sarebbe un segnale forte per mettere più soldi in busta paga e sostenere il lavoro dipendente. Per l’imprenditore è un nuovo mattone per costruire fiducia e sviluppo”.
La Ragioniera generale dello Stato, Daria Perrotta, ha fatto un’analisi lucida della situazione del debito pubblico italiano. “A maggio 2025 – ha detto –ammontava a 3.053 miliardi di euro, pari al 136,7% del prodotto interno lordo. Il debito accompagna storicamente da oltre un secolo l’Italia. Per la manager la vera questione non è la quantità, ma la qualità: “Un conto è il debito che alimenta crescita e investimenti, un altro è quello che genera solo oneri per interessi. Il cosiddetto debito buono deve essere orientato alla spesa in conto capitale, ma anche al capitale umano: salari, formazione, politiche che rafforzino la produttività e la coesione sociale”. Fondamentale è la connessione tra politiche nazionali e il quadro europeo: “Il costo del nostro debito dipende anche dalla banca centrale e dalle regole fiscali dell’unione europea. La vera sfida è trasformare consumatori passivi in cittadini consapevoli, – conclude – capaci di condividere responsabilità e non solo pretese”.
Luigi Gubitosi, operating partner Advent International, con una lunga esperienza manageriale, ha offerto una prospettiva pragmatica: “Ridurre il debito sarà complesso: la demografia negativa e la crescita dei fabbisogni – difesa, sanità, transizione energetica – renderanno inevitabile la pressione sulla spesa pubblica. L’unica via è l’efficienza: spendere meglio, non solo di più”. L’ex presidente di Tim e Università Luiss ha indicato due priorità di investimenti: istruzione e sanità. “Sono i settori chiave per la qualità della vita e per la competitività del Paese. Abbiamo bisogno di tecnici e università qualificati e competitive. Serve aggregare, riformare, premiare la qualità”. Ha concluso con un monito: “La discesa dei tassi d’interesse negli ultimi decenni ha fatto esplodere il valore degli asset, aumentando le disuguaglianze tra chi possedeva ricchezze e chi viveva solo di lavoro”. Un problema di coesione sociale con porzioni di cittadini escluse dalla comunità nazionale.
“Il rifiuto non è un problema, ma una risorsa, una miniera da valorizzare”. L’imprenditore Roberto Sancinelli ha raccontato le sue scelte coraggiose: “Ero presidente di un’azienda siderurgica che produceva tondini per cemento armato. Ventotto anni fa decisi di chiudere la siderurgia e di puntare tutto sul riciclo”. La Montello spa, presente al Meeting è leader nel riciclo della plastica e dei rifiuti organici: “Abbiamo trasformato ciò che tutti consideravano scarto in valore. Questo è un esempio di economia circolare che decarbonizza, riduce le emissioni e crea occupazione”. Sancinelli ha la sua idea per uscire dalla crisi: “L’industria primaria è quasi sparita dall’Europa, il manifatturiero è in grande difficoltà. O avremo il coraggio di fare scelte innovative e rapide, o perderemo terreno in maniera irreversibile. Servono meno burocrazia e più visione: il tempo è finito, bisogna agire subito”.
