Equipe sinodali. Leone XIV, “dobbiamo sognare e costruire una Chiesa umile”

Il Santo Padre ha presieduto la santa Messa nella basilica vaticana per il Giubileo delle equipe sinodali e degli organismi di partecipazione

“Dobbiamo sognare e costruire una Chiesa umile. Una Chiesa che non sta dritta in piedi come il fariseo, trionfante e gonfia di sé stessa, ma si abbassa per lavare i piedi dell’umanità”.Lo ha detto papa Leone XIV, nell’omelia della santa Messa presieduta nella basilica vaticana in occasione del Giubileo delle equipe sinodali e degli organismi di partecipazione. “La Chiesa come ci ha ricordato il Concilio Vaticano II, è il segno visibile dell’unione tra Dio e l’umanità – ha detto il Santo Padre -, del suo progetto di radunarci tutti in un’unica famiglia di fratelli e sorelle e di farci diventare suo popolo: un popolo di figli amati, tutti legati nell’unico abbraccio del suo amore”.  Il pontefice ha meditato sulla pericope evangelica che descrive la salita al tempio del fariseo e del pubblicano. “Salgono insieme” ma “tra loro non c’è nessuna comunicazione”, ha evidenziato Leone. Il Papa ha ricordato che “regola suprema, nella Chiesa, è l’amore: nessuno è chiamato a comandare, tutti sono chiamati a servire; nessuno deve imporre le proprie idee, tutti dobbiamo reciprocamente ascoltarci; nessuno è escluso, tutti siamo chiamati a partecipare; nessuno possiede la verità tutta intera, tutti dobbiamo umilmente cercarla, e cercarla insieme”. L’atteggiamento dei personaggi del Vangelo lucano ha fatto da sfondo all’omelia di papa Prevost. Il Papa sogna “una Chiesa che non giudica come fa il fariseo col pubblicano, ma si fa luogo ospitale per tutti e per ciascuno; una Chiesa che non si chiude in sé stessa, ma resta in ascolto di Dio per poter allo stesso modo ascoltare tutti. Impegniamoci a costruire una Chiesa tutta sinodale, tutta ministeriale, tutta attratta da Cristo e perciò protesa al servizio del mondo”.