Attualità
Meeting Rimini. Belardinelli: “IA territorio inesplorato. Mancano riferimenti culturali”

La riflessione del sociologo sui rischi dell’intelligenza artificiale
Quello dell’intelligenza artificiale è un territorio completamente nuovo e inesplorato: l’ansia che genera è comprensibile e giustificata. Ci mancano ancora gli strumenti culturali per abitarlo”. Lo ha detto Sergio Belardinelli, già professore di Sociologia dei processi culturali all’Università di Bologna, intervenendo al Meeting di Rimini.
Abbiamo connesso il globo, aumentato la potenza di calcolo, generato una mole enorme di dati e creato algoritmi per leggerli: prima li programmavamo, oggi li addestriamo. Belardinelli ha citato il modello Grok di Elon Musk come esempio emblematico. “Parliamo di una macchina composta da 200mila computer da 700 watt ciascuno, addestrata per tre mesi di computazione costante, consumando l’energia di una città in un anno. Ha letto l’intero web, video, dati, libri. Una macchina composta da 200mila computer che in tre mesi digerisce l’intero web è una frase che 10 anni fa non avremmo nemmeno potuto immaginare”.Secondo Belardinelli, ciò che rende l’IA ancora più sorprendente è la sua capacità di interagire in linguaggio naturale. “Le facciamo domande, ci risponde. E possiamo giudicare le sue risposte. Anche di questo, dieci anni fa, non c’era neppure l’idea”.