L’Unical si prepara al voto. Presentato il programma dei due candidati a rettore

In Aula Magna l’incontro pubblico con i candidati, i professori Gianluigi Greco e Franco Rubino

“L’ascolto e il sentire del campus. Da qui vorrei partire”. L’arte del prestare orecchio e del dare attenzione è la ‘strada maestra’ scelta dal professore Gianluigi Greco. Un albero fiorito, simbolo di rinascita e di vita è l’immagine di copertina scelto dal docente per presentare il programma elettorale. L’occasione è l’incontro pubblico avvenuto ieri presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria davanti alla platea del personale docente e amministrativo dell’ateneo. Il 30 settembre è la data fissata per eleggere il rettore che guiderà l’ateneo nel sessennio 2025-2031. Due i candidati: il professore Gianluigi Greco e il professore Franco Ernesto Rubino. Massima trasparenza- se sarò eletto, sottolinea, vorrò che fra sei anni ognuno di voi potrà andare vicino quelle singole azioni e spuntarla con un sì o con un no dire cosa è stato fatto- è il principio cardine. L’università che il professore Greco immagina è “l’essere palestra per la coscienza critica, l’università è vigilanza, capacità di espandere gli orizzonti della conoscenza. L’università è capacità di formare nuove generazioni di cittadini competenti e consapevoli, non grigi burocrati del nostro tempo. L’università che immagino è un’università che sa promuovere il pensiero critico che sa parlare con voce autorevole e franca”. Franchezza, pensiero critico, consapevolezza. Il professore Greco cita Federico Barbarossa e la sua Privilegium Scholasticum. Si lascia traghettare da citazioni umanistiche, bacchetta la ‘visione allucinata’ di Elon Musk che sui social le settimane scorse ha scritto “research is a reading time”, ovvero ‘ ricerca è un termine relitto, un fossile’. Cita Beniamino Andreatta, il ‘papà dell’Università della Calabria’ a cui è intitolata l’Aula Magna, e il suo ‘furore del fare’ che “vuol dire capacità di immaginare di vedere avanti, ma anche una grande pragmaticità nel realizzare le cose”. Internazionalizzazione, ricerca, persone e il valore del noi. L’immagine di chiusura scelta dal docente è potente: “L’immagine che chiude tutto è il nostro teatro di rappresentanza, ma non è in un momento di feste in un momento in cui la platea vuota vuole essere un monito alla metodologia di lavoro basata sulla partecipazione”. Infine l’ultima citazione, sempre di stampo classico: il discorso di Tucidide agli ateniesi in cui enfatizza quel noi per sottolineare l’importanza di saper essere uniti e coesi, di sentirsi parte essenziale di un noi, “l’università che immagino In un’università che sa costruire con fiducia ed entusiasmo il proprio futuro è un’università che sa percorrere la strada della qualità, sa valorizzare le competenze e sa investire nel valore della trasparenza, ma è soprattutto un’università che sa ancora dare senso alla parola noi”, conclude. “Professore fa tante cose puntuali, tante proposte interessanti, ma che ci assicura che poi lei le manterrà dopo? Io ho risposto solo una cosa: i miei 40 anni di storia”. Prima studente e ricercatore, poi docente ordinario e direttore di Dipartimento. Ora candidato a rettore. La storia del professore Rubino con l’Università della Calabria è lunga 40 anni. Primo laureato in famiglia- grazie all’Unical, sottolinea nel suo intervento- con una sincerità a tratti spiazzante dice: “nel 1983, quando sono arrivato mai avrei pensato di trovarmi in quest’aula a proporre un programma per la mia candidatura al rettore”. Il noi è la ‘stella polare’ che guida i passi del docente, “Costruiamo insieme il nostro futuro. L’accento è sul lavorare insieme, perché un rettore da solo può fare poco, ha bisogno di una squadra Sostituirò l’io con il noi, dobbiamo costruire insieme il nostro futuro”, la promessa del docente che precisa: “Ho inserito nel programma promesse che ritengo realizzabili, perché non è mia abitudine promettere cose che già so che non si possono realizzare”. L’ambizione? Un’università radicata nel territorio ma aperta al mondo, “Siamo cittadini del mondo, quindi dobbiamo reggere una competizione globale. Dobbiamo puntare su didattica, ricerca di qualità, dobbiamo puntare ad essere performanti, senza dimenticare quelli che sono stati i principi ispiratori che hanno portato alla costituzione dell’Unical, volano di sviluppo per il territorio, ascensore sociale per dare la possibilità alle persone meno fortunate di studiare, io come tanti sono il primo laureato della mia famiglia e se non ci fosse stata l’unica oggi non sarei qui a parlare con voi”. Al termine delle due presentazioni il moderatore, il professore Francesco Altimari, ha dato il via al dibattito. Ancora pochi giorni, poi si passerà al voto.