Chiesa
I Santuari dell’Arcidiocesi Metropolitana di Cosenza-Bisignano

La prima chiarificazione giuridico-pastorale, sulla base del Codice di Diritto Canonico (cann. 1230-1234) e i nn. 136-137 dell’Istruzione in materia amministrativa della Conferenza Episcopale Italiana del 31 maggio 2005, dell’arcidiocesi metropolitana di Cosenza-Bisignano è iniziata con il decreto Ordinamento Generale (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99, 1 novembre 1999) dell’arcivescovo mons. Giuseppe Agostino (Cfr. G. Aceto, I Santuari dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2000, pp. 30-32; Idem, Classificazione e Decreti dei Santuari Calabresi, Città del Vaticano, Lev, 20022, pp. 52-53). La catalogazione e la ricognizione è curata dalla professoressa Giustina Aceto, docente per I Santuari Mariani presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum (Roma) e referente per la Pontificia Academia Mariana Internationalis (https://www.pami.info/santuari/i-santuari-dellarcidiocesi-metropolitana-di-cosenza-bisignano/) per la ricerca santuariale.
I Santuari elevati con il titolo di Basilica Minore
I fedeli che visitano devotamente le Basiliche e che in esse partecipano a qualche rito sacro o almeno recitano il Padre nostro e il Credo, alle solite condizioni – Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice – possono ottenere l’indulgenza plenaria: 1. Nel giorno anniversario della dedicazione della Basilica; 2. Nel giorno della celebrazione liturgica del titolare; 3. Nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, apostoli (29 giugno); 4. Nel giorno anniversario della concessione del titolo di Basilica; 5. Una volta all’anno nel giorno stabilito dall’Ordinario del luogo; 6. Una volta all’anno nel giorno liberamente scelto da ciascun fedele (Cfr. Notitiae 26, 1990, pp. 13-17, e Acta Apostolicae Sedis 82, 1990, pp. 436-440; Decreto “Domus ecclesiae” della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Norme per la concessione del titolo di Basilica minore, 9 novembre 1989 – https://www.cultodivino.va/content/dam/cultodivino/documenti/Domus-Ecclesiae.pdf).
Santuario Diocesano, Regionale, Basilica San Francesco di Paola

Largo San Francesco – 87027 Paola (CS)
Correttore Provinciale: Trebisonda P. Francesco, OM
Sagrista: Crupi P. Domenico, OM
Via Santuario – 87027 Paola (CS)
Tel. 0982.582518
Eretta il 12 Ottobre 1921
Indirizzo e-mail: info@santuariopaola.it
Facebook: Santuario regionale San Francesco di Paola
Instagram: sant_sanfrancescodipaola
sito: santuariopaola.it
Il Santuario di san Francesco di Paola sorge tra le colline e il mare, tra meravigliosi luoghi naturali scelti dal Frate Minimo. Il luogo sacro è stato elevato alla dignità di Basilica Minore da Papa Benedetto XV il 12 ottobre 1921 e dichiarato Santuario Diocesano dall’arcivescovo metropolita mons. Giuseppe Agostino, nell’Ordinamento Generale sui Santuari del 1 novembre 1999. È stato riconosciuto con il titolo di Santuario Regionale dalla Conferenza Episcopale Calabra il 5 marzo 2020. Il Patrono, san Francesco di Paola, è stato proclamato da Pio XII Celeste Patrono dei Marittimi d’Italia (27 marzo 1943) e da san Giovanni XXIII Celeste Patrono presso Dio della Calabria (22 giugno 1962).
La festa principale viene celebrata il 4 maggio. – Feste votive: 7 febbraio, 14 luglio e 8 settembre. – Altre occasioni festive: 20 gennaio: Madonna del Miracolo, Patrona dell’Ordine dei Minimi e Compatrona della città di Paola; 27 marzo: nascita di san Francesco, con celebrazione eucaristica nella casa natale del Santo; 2 aprile: si celebra la festa di san Francesco come primo Protettore della Calabria, preceduta dai “13 venerdì”. Da maggio ad agosto giungono tantissimi pellegrini, provenienti da ogni parte della Regione, anche a piedi. Percorrendo per tutta la notte l’antico sentiero montano, ricco di vegetazione, che la tradizione vuole sia stato battuto più volte dallo stesso Eremita. Giungendo in Santuario all’alba, desiderosi di bere con fede alla miracolosa fonte della “Cucchiarella”, e di prendere parte alle celebrazioni religiose. Nel corso del pellegrinaggio, che si svolge tra canti e preghiere, tantissimi indossano “l’abitino votivo” del Santo, una genuina espressione di gratitudine per aver ottenuto una particolare “grazia”.
Il Santuario Basilica è dotato di un ampio parcheggio per auto, di saloni per convegni di una Casa Scout e Hotel San Francesco di Paola. All’interno del Convento si trovano la “Cella del Santo” (con accesso in occasioni particolari) e il Museo, ricco di opere d’arte di notevole valore artistico e spirituale. Meritano una particolare menzione, inoltre, l’antico “Corridoio dei Padri” e la splendida “Biblioteca Charitas“, risalente al XVIII secolo.
Link utili:
Santuario Mariano Diocesano Basilica Santa Maria Madonna della Catena

Via Fra Benedetto – 87045 Dipignano (CS)
Rettore: Madonna P. Mario (Passionisti)
Via Frà Benedetto – 87045 Dipignano (CS)
Tel. 0984.445889
Eretta il 21 Marzo 1966
Facebook: Santuario Catena
Nel 1301 fu rinvenuta l’immagine della Madonna della Catena sulla parete di un antico romitorio, accanto ad una fonte da Simone Adami, mendicante cieco di Laurignano, che era stato miracolosamente guarito dalla sua cecità con tali acque. Il dipinto del corpo dei secoli fu oggetto di culto da parte dei fedeli del luogo e secondo la tradizione a questa sacra effigie si devono una serie di miracoli. Nel 1852 Fra Benedetto Falcone iniziò i lavori di costruzione del Santuario e del convento annesso. Nel 1906, l’arcivescovo di Cosenza mons. Camillo Sorgente affidò la cura del Santuario ai Padri Passionisti. L’interno è adornato da marmi e grandiosi affreschi, opera del pittore Lucillo Grassi eseguiti nel 1942. Sull’altare è posto il dipinto della Madonna della Catena che raffigura la Madonna “Galaktotrophousa” (che allatta) con in braccio il bambino Gesù che tiene in mano una rosa. Nelle mani la Vergine tiene la catena, simbolo iconografico come invocazione per la liberazione dalla schiavitù. La tela è stata restaurata nel 1966 dall’Istituto di Restauro del Vaticano.
Il 6 ottobre 1984 fu nuovamente incoronata da san Giovanni Paolo II in occasione del suo viaggio in Calabria. Il 21 marzo 1966 Paolo VI ha elevato il Santuario alla dignità di Basilica Minore. Il 9 ottobre 1988, Anno Mariano (1987-1988) istituito da Papa Giovanni Paolo II, l’arcivescovo mons. Dino Trabalzini ha eretto la Chiesa di “Santa Maria Madonna della Catena” a Santuario Mariano Diocesano. Il 1 novembre 1999 l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Giuseppe Agostino ha indicato il luogo di culto nell’Ordinamento Generale come Santuario Diocesano.
La festa principale si celebra la prima domenica dopo Pasqua. Altre occasioni festive: 27 febbraio: Festa di san Gabriele dell’Addolorata; 12 maggio: Anniversario della Dedicazione della Basilica; 16 maggio: Festa di santa Gemma Galgani;La domenica dopo il 15 agosto: Commemorazione del ritrovamento del quadro della Madonna della Catena; 15 settembre: Festa dell’Addolorata; 19 ottobre: san Paolo della Croce, fondatore dei Missionari Passionisti.
Il luogo sacro dispone di una Casa per Esercizi, ampio parcheggio, biblioteca, museo, saloni per convegni e giardino.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_9053460132471
Santuario Diocesano Basilica Sant’Angelo d’Acri

Santuari Mariani
Il primo Santuario istituito canonicamente nell’arcidiocesi è la chiesa intitolata a Santa Maria di Costantinopoli, nella parrocchia di Rende, dall’arcivescovo mons. Enea Selis, il 15 maggio 1978.
Santuario Mariano Maria SS.ma di Costantinopoli

Piazza Costantinopoli – 87036 Rende (CS)
Rettore: Sturino Don Domenico

La chiesa intitolata a Maria SS.ma di Costantinopoli è insigne per la sua storia pluricentenaria, per la sua architettura e per le opere d’arte di cui è arricchita.
Il luogo sacro è stato elevato alla dignità di Santuario il 15 maggio 1978 da mons. Enea Selis è sorta su di una cappella preesistente dedicata a san Sebastiano del 1656. Tale culto portò alla formazione della Confraternita Maria SS.ma di Costantinopoli nel 1658, regolata giuridicamente il 14 maggio 1729. La Confraternita si è sempre impegnata a divulgare il culto della Madonna di Costantinopoli, con la creazione di cappelle o “cone” nelle contrade delle zone di Rende, e a mantenere i contatti con i devoti che risiedono all’Estero.
Il 1 novembre 1999 il luogo di preghiera è stato indicato con il titolo di Santuario Mariano nell’Ordinamento Generale dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Giuseppe Agostino.
La festa principale è celebrata la Domenica di Pentecoste. Altre occasioni festive: – Triduo a san Sebastiano (18-20 gennaio); – Primo martedì dopo Pasqua pratica dei sette martedì dedicati alla Madonna; – Prima domenica di settembre si venera il Bambino Gesù di Praga.
Link utile:
Volendo lasciare un segno particolare, permanente e popolare devozione a Maria Santissima, Madre di Gesù e degli uomini, invocata sotto vari titoli, nelle quattro zone diocesane, l’arcivescovo mons. Dino Trabalzini nell’Anno Mariano 1987-88 istituì i Santuari Mariani Diocesani.
Santuario Mariano Diocesano Madonna del Pilerio
(Santa Maria del Pilerio)

Rettore: Perri Don Luca
Piazza Duomo – 87100 Cosenza
Tel. 0984.77864
Il 12 febbraio 1981 l’arcivescovo di Cosenza e vescovo di Bisignano mons. Dino Trabalzini elevò con il titolo di Santuario la Cattedrale, chiesa principale dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e Duomo di Cosenza dove il vescovo ha la sua cattedra, oggi sede della parrocchia Santa Maria Assunta.
Il 9 ottobre 1988 (Prot. 104/89) mons. Dino Trabalzini, volendo lasciare un segno permanente dell’Anno Mariano 1987-88 offerto dal Santo Padre Giovanni Paolo II alla chiesa, dichiarò Santuario Mariano Diocesano la Madonna del Pilerio Patrona principale della Diocesi di Cosenza-Bisignano, confermando il titolo di Patrona della città di Cosenza, da mons. Trabalzini.
Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) il luogo sacro è stato indicato, in forza dell’immemorabile sentire dei fedeli, come Santuario Diocesano nell’Ordinamento Generale dell’arcivescovo mons. Giuseppe Agostino.
Il Capitolo della Cattedrale cura e valorizza il valore storico, artistico e religioso del culto alla Madonna del Pilerio.
La festa principale viene celebrata, con grande concorso di fedeli-pellegrini, il 12 febbraio, festa patronale preceduta da un settenario. In circostanze particolari si porta in processione, invece della statua della Madonna del Pilerio, l’icona della Madonna come è avvenuto nel 1988, Anno Mariano, in occasione del Giubileo del 2000 e nella celebrazione dell’Ottavo Centenario della Cattedrale (1222-2022).
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_5645239861471
Santuario Mariano Diocesano Santa Maria del Cuore Immacolato

Contrada Cocozzello – 87041 Acri (CS)
Rettore: De Rosis Don Giulio Cesare
P.zza Principe di Piemonte – 87041 Bisignano, Cocozzello (CS)
Tel.: 0984.953632
Il 9 ottobre 1988, in occasione dell’Anno Mariano istituito da Papa Giovanni Paolo II, la chiesa del Cuore Immacolato è stata dichiarata con il titolo di Santuario Mariano Diocesano da mons. Dino Trabalzini, per il servizio pastorale della popolazione della zona e della parrocchia di appartenenza San Domenico in Acri.
Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) il luogo di culto è stato indicato nell’Ordinamento Generale di mons. Giuseppe Agostino come Santuario Mariano.
Il 30 gennaio 2006 l’arcivescovo mons. Salvatore Nunnari ha costituito canonicamente la Rettoria.
La festa principale si svolge il 13 ottobre, per ricordare l’ultima apparizione della Madonna a Fatima ai tre pastorelli il 13 ottobre 1917.
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Santuario Mariano Diocesano Santa Maria Assunta in Cielo nella Concattedrale

Via Duomo – 87043 Bisignano (CS)
Rettore: De Rosis Don Giulio Cesare
Via Duomo – 87043 Bisignano (CS)
Tel. 0984.918179
La Chiesa di Santa Maria Assunta nella Concattedrale di Bisignano è stata eretta a Santuario Mariano Diocesano il 9 ottobre 1988, durante l’Anno Mariano 1987-1988 istituito da Papa Giovanni Paolo II, dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Giuseppe Agostino.
Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) il luogo di culto è stato indicato nell’Ordinamento Generale dell’arcivescovo mons. Giuseppe Agostino con il titolo di Santuario Diocesano.
La festa principale è celebrata il 15 agosto.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_5888944132471
Santuario Mariano Diocesano Santa Maria delle Grazie

SP47, 8 – 87035Lago (CS)
Rettore: Gatto Don Giancarlo
P.zza del Popolo I – 87035 Lago (CS)
Il Santuario di Santa Maria delle Grazie sorge nel centro abitato della frazione Margi in località Paraperi.
L’8 settembre 1982, mons. Dino Trabalzini decretò l’elevazione della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Santuario Mariano Diocesano. Il 9 ottobre 1988 (Prot. 109/89), durante l’Anno Mariano, istituito da Papa Giovanni Paolo II, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Dino Trabalzini, volendo scegliere i Santuari già esistenti nelle zone diocesane per diffondere il culto mariano soprattutto mediante pellegrinaggi, confermo il titolo di Santuario Mariano Diocesano.
Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) l’arcivescovo metropolita mons. Giuseppe Agostino ha indicato il luogo sacro nell’Ordinamento Generale come Santuario Diocesano. L’arcivescovo mons. Agostino ha concesso ai fedeli l’indulgenza parziale “per modum actus atque una tantum” il 31 maggio 1999.
La festa principale si svolge l’8 settembre con la processione della statua della Madonna per le contrade di Lago, preceduta da un novenario.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_4092195022471
Santuario Mariano Diocesano Santa Maria Assunta alla Sambucina

Contrada Timparello (Sambucina) – 87040 Luzzi (CS)
Rettore: Lirangi Don Andrea
Via Timparello – 87040 Luzzi (CS)
Tel. 0984.545474
La chiesa di Santa Maria Assunta alla Sambucina è stata eretta a Santuario Mariano Diocesano dall’arcivescovo mons. Dino Trabalzini il 9 ottobre 1988, durante l’Anno Mariano 1987-1988 istituito da Papa Giovanni Paolo II. La chiesa di Santa Maria Assunta nella Sambucina è stata istituita come parrocchia il 28 luglio 1926. Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) la chiesa parrocchia è stata indicata come Santuario Mariano nell’Ordinamento Generale dell’arcivescovo mons. Giuseppe Agostino.
La festa principale, preceduta da un novenario, è celebrata il 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Il 14 agosto si svolge la processione con la statua lignea della Madonna Assunta per le stradine della contrada “Timparello”.
Il Santuario Mariano dispone di parcheggio e parco per accoglienza pellegrini.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_5619928922471
Nel territorio di Luzzi vi sono la Cappella di sant’Aurelia Marcia, custodita nella chiesa di san Giuseppe, e la chiesa Madonna della Cava o della Sanità definite dalla pietà popolare come Santuari: «Non si deve dimenticare tuttavia che molti altri luoghi di culto, spesso umili – chiesette nelle città o nelle campagne – svolgono in ambito locale, pur senza riconoscimento canonico, una funzione simile a quella dei santuari. Anche essi fanno parte della “geografia” della fede e della pietà del popolo di Dio, di una comunità che dimora in un determinato territorio e che, nella fede, è in cammino verso la Gerusalemme celeste (Ap 21)» (Cfr. Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia. Principi e orientamenti, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2002, n. 264).
Cappella di Sant’Aurelia Marcia nella Chiesa di San Giuseppe

Via San Giuseppe – 87040 Luzzi (CS)
La traslazione delle spoglie mortali della martire da Roma a Luzzi avvenne nel 1744, su iniziativa del segretario di Stato della Santa Sede Giuseppe Firrao, in segno di benevolenza nei confronti della sua terra natia. Il cardinale voleva insignire la cappella di un martire illustre. Il cardinale Firrao dispose il corpo della Santa in un reliquiario di legno chiuso da cristalli, collocando all’interno lo stemma cardinalizio e nella parte superiore l’iscrizione “AVRELIA MARCIA MARTYR”. La Santa martire è disposta in maniera rannicchiata con una mano posta sotto il capo adagiato su un cuscino, mentre nell’altra tiene una ricca palma con ricami in oro. Per via marittima l’urna giunse a Paola, e da qui venne trasferita a Luzzi, dove fu collocata, insieme con l’iscrizione, in una cappella appositamente creata, nella Chiesa di San Giuseppe (Cfr. M. Campise., Cenni storici su sant’Aurelia Marcia Vergine e Martire venerata in Luzzi, Milano, Ambrosiana, 1917, pp. 115-119).
Della Santa Martire si fa memoria liturgica due volte l’anno: l’11 luglio, giorno del martirio di Sant’Aurelia, e la prima domenica di settembre; in queste occasioni i fedeli giungono dai paesi limitrofi di Paludi, Rossano, Cropalati, Mirto, Crosia, Caloveto, Acri, Bisignano, Rose, Lattarico e Longobucco.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_6980593763471
Santuario Madonna della Cava o della Sanità

Via Madonna della Cava o della Sanità, 90 – 87040 Luzzi (CS)
La chiesa venne edificata nella località Cava, una frazione di Luzzi. Non si hanno notizie certe per quanto riguarda la data di fondazione. Molto probabilmente, avvenuta nel XVI secolo, venne subito eretta una edicola votiva, che porta una datazione relativa al 12 settembre del 1674, e successivamente venne costruita una chiesa. La tradizione popolare vuole che la Madonna apparve ad una pastorella inferma di nome Lucrezia Scalzo, salvandola dal dirupo, in cui era caduta, e guarendola dalla sua malattia.
La festa principale si svolge nella seconda domenica di settembre, con grande concorso di fedeli. La statua della Madonna della Cava viene portata in processione per le vie di Luzzi.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_4507415063471
Santuario Mariano Diocesano Santa Maria dell’Accoglienza

via don Eugenio Parise, 24 – 87040 Mendicino (CS)
Rettore: Gabrieli don Enzo
Piazza S. Maria – 87040 Mendicino (CS)
Tel. 0984.630680
Eretta il 9 Ottobre 1988
La Chiesa di Santa Maria dell’Accoglienza sorge sul colle alto di Mendicino. Il 9 ottobre 1988, durante l’Anno Mariano istituito da Papa Giovanni Paolo II, mons. Dino Trabalzini ha elevato il luogo di culto con il titolo di Santuario Mariano Diocesano. Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Giuseppe Agostino ha indicato nell’Ordinamento Generale il luogo sacro con il titolo di Santuario Mariano.
Il Santuario nasce dall’opera dell’eremita fra Raffaelle Filippelli, nato a Mendicino nel 1862, che grazie all’aiuto di don Salvatore Castriota, progettista e direttore dei lavori, e degli artigiani di Mendicino, agli inizi del 1900 iniziò la costruzione dell’attuale luogo di culto. I lavori terminarono il 15 agosto del 1917 e la chiesa fu dedicata a Santa Maria Assunta. Nel 1932 fra Raffaele nella grande struttura attigua al convento avviò l’opera “Figli dei Campi” dove furono accolti anziani abbandonati e poveri preti senza casa e in seguito bambini orfani e bisognosi. Fra Raffaele Filippelli morì il 25 febbraio 1944 e fu sepolto nel Santuario, secondo le sue ultime volontà, ai piedi del simulacro della Vergine. Il 15 agosto 2006 è stata riaperta ai fedeli la grotta dove pregava fra Raffaele dai fedeli della zona di ″Santa Maria di Mendicino″.
La festa principale, preceduta da un novenario, viene celebrata il 15 agosto.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_3464791842471
Santuario Mariano Diocesano Santa Maria della Serra

Via Duomo, 7 – Montalto Uffugo (CS)
Rettore: Naranjo Silva P. Gerardo, Pocr
Via Duomo – 87046 Montalto Uffugo (CS)
Il Santuario dedicato a Santa Maria della Serra è situato al centro storico di Montalto Uffugo.
La costruzione risale all’inizio del 1200 e la consacrazione avvenne il 1 agosto 1227, celebrata dal vescovo Andrea della diocesi di San Marco Argentano, su delega del vescovo di Cosenza.
La chiesa originaria era un edificio gotico a croce greca con una cripta che fungeva da cimitero. Nel secolo XVIII dopo aver subito vari restauri a seguito dei danni causati dai terremoti, fu allungato il braccio principale con l’aggiunta di tre colonne per parte e con la costruzione dell’attuale facciata. Vi si accede da un’imponente scalinata, la cui parte bassa è quella dell’antica chiesa, che è tutto un ricamo di decorazioni in pietra scolpita in stile barocchetto, opera di Nicola Ricciullo di Rogliano. Sulla porta centrale vi è una nicchia con la statua in terracotta della Madonna della Serra. Il luogo di culto subì grandissimi danni durante i terremoti del 1905 e 1908 e per molti anni rimase chiuso al culto fino alla venuta di don Gaetano Mauro (1888-1969), fondatore dei missionari Ardorini, a Montalto Uffugo in qualità di parroco. All’interno è conservata la statua lignea raffigurante la “Madonna della Serra”. La sacra effigie rappresenta Maria seduta sul trono con le mani poggianti sul grembo in atto di sorreggere il Bambino che ha tra le manine un plastico argenteo del panorama di Montalto Uffugo.
Il Santuario per le sue bellezze artistiche è stato inserito nell’«Atlas Mondial du Baroque» promosso dall’Unesco.
Il luogo sacro è stato dichiarato con il titolo di Santuario Mariano Diocesano da l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Dino Trabalzini il 9 ottobre 1988 (Prot. 108/89), durante l’Anno Mariano 1987-1988 istituito da Papa Giovanni Paolo II. Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) il Santuario è stato indicato nell’Ordinamento Generale di mons. Giuseppe Agostino come Santuario Mariano.
La festa principale si celebra l’11 e 12 febbraio, preceduta da un novenario. Altre occasioni festive il 15 agosto.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_3775183922471
Santuario Mariano Diocesano Santa Maria Signora del Cielo nell’Abbazia di San Giovanni in Fiore

Piazza Monastero – 87055 San Giovanni in Fiore (CS)
Rettore: Bruschi Don Rodolfo
Tel. 0984 992039
L’abbazia dedicata a Santa Maria Signora del Cielo nasce da un’idea dell’abate Gioacchino da Fiore, “Il calavrese abate Giovacchino / di spirito profetico dotato” (Dante, Par. XII), nato a Celico intorno al 1135 circa dal notaio Mauro e da Gemma. Il 30 marzo 1202 morì a San Martino di Canale. Nel 1226 le sue spoglie furono traslate dal monastero di Canale nel nuovo complesso abbaziale di San Giovanni in Fiore e collocate nella cappella di destra del transetto, intitolata alla Vergine, in un’urna di vetro.
La chiesa abbaziale è ad unica navata e, dopo i restauri realizzati tra il 1938 e il 1987, è ritornata alla struttura originaria del gotico-cistercense. Il presbiterio è illuminato dalla luce che proviene dal traforo della parete absidale che simbolicamente rappresenta la trinità, così come disegnata da Gioacchino nel suo “Liber Figurarum”.
L’abbazia fu riconsacrata al culto il 17 settembre 1988 dal cardinale Ugo Poletti. Il 9 ottobre 1988, Anno Mariano (1987-1988) istituito da Papa Giovanni Paolo II, l’arcivescovo mons. Dino Trabalzini ha eretto l’abbazia a Santuario Mariano Diocesano con il titolo di “Santa Maria Signora del Cielo”. Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) l’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano mons. Giuseppe Agostino ha indicato il luogo di culto nell’Ordinamento Generale come Santuario Mariano.
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_9264076552471
Santuario Mariano Diocesano Santa Maria Beata Vergine della Misericordia

Contrada San Bartolo – 87010 San Martino Di Finita (CS)
Rettore: Leone Don Giuseppe
Via Trieste – 87010 San Martino Di Finita (CS)
Il luogo di culto è ubicato su una piccola collina ricca di querce secolari, lungo il corso del torrente Finita in contrada San Bartolo, di proprietà della Confraternita della Beata Vergine della Misericordia. Il 9 ottobre 1988 (Prot. N. 111/89), durante l’Anno Mariano 1987-1988 istituito da Papa Giovanni Paolo II, la chiesa di “Santa Beata Vergine della Misericordia” è stata elevata a Santuario Mariano Diocesano da mons. Dino Trabalzini. Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) il Santuario è stato designato nell’Ordinamento Generale di mons. Giuseppe Agostino come Santuario Mariano.
La festa votiva del 12 febbraio, preceduta da un novenario, in ricordo del terremoto del 12 febbraio 1854. La solennità rappresenta un punto di unione tra etnie diverse, Arbereshe e Calabresi, che si raccolgono a pregare la Vergine della Misericordia anche con canti in lingua Arbereshe come: “Kur Zuri terremoti fjovari kish dimbëdjeth”(Quando vi fu il terremoto era il 12 di febbraio).
I festeggiamenti si svolgono nelle prime ore del mattino e si concludono con la celebrazione eucaristica e l’offerta a tutti i fedeli di un pezzo di pane e vino.
La solennità principale si svolge l’ultima domenica di settembre con il trasferimento della statua della Vergine, a cui partecipano in processione numerosi fedeli, dal Santuario alla chiesa della Beata Vergine SS.ma Misericordia, o chiesa del Borgo, ubicata nel centro abitato. Seguono i festeggiamenti religiosi e civili.
Nel mese di agosto il Santuario è meta di pellegrinaggi provenienti da Cosenza e dai paesi limitrofi.
Altre occasioni festive: – Prima domenica dopo Pasqua, domenica in Albis, “Meeting di fraternità”. In mattinata viene celebrata nel Santuario la Santa Messa; al termine della funzione, nel salone adiacente, si condivide il pranzo di fraternità. Nel pomeriggio si svolge la “Via Lucis” lungo il percorso sterrato attorno al santuario; – 2 giugno, tradizionale incontro di preghiera con i fedeli della parrocchia di Belvedere Marittimo (CS).
Link utile:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_9106263691471
Santuari Diocesani
Santuario Diocesano Sant’Umile da Bisignano

Via del Santuario – 87043 Bisignano (CS)
Il luogo sacro detto anche della “Riforma” sorge su una collina, appartiene alla parrocchia di Santa Croce, conserva la memoria di Sant’Umile (1582-1637) dichiarato beato da Leone XIII il 29 gennaio 1882 e canonizzato da Giovanni Paolo II il 19 maggio 2002.
Il 1 novembre 1999 l’arcivescovo mons. Giuseppe Agostino ha indicato la chiesa dedicata a Sant’Umile da Bisignano, per l’immemorabile sentire dei fedeli, con il titolo di Santuario Diocesano nell’Ordinamento Generale (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99).
La festa principale si svolge il 26 novembre. Altre occasioni festive sono: – 19 maggio, anniversario della canonizzazione; – ultima domenica di agosto; – festa del SS.mo Crocifisso, ogni venticinque anni in concomitanza con l’Anno Santo.
Il luogo di culto dopo un lungo restauro, dopo tredici anni, è stato riaperto, il 22 luglio 2023, dal Ministro Provinciale, fra Mario Chiarello, in rappresentazione di tutti i frati, e dal sindaco della città di Bisignano, Francesco Fucile.
Link utile:
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Santuario Diocesano Santissimo Crocifisso

Piazza Riforma – 87100 Cosenza (CS)
La chiesa conventuale del Santissimo Crocifisso è stata eretta con il titolo di Santuario Diocesano dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Salvatore Nunnari il 14 aprile 2008. É dalla prima metà del 1600, che la città di Cosenza il 3 maggio di ogni anno, celebra con solennità la festa del Santissimo Crocifisso. Da quando nel 1628 i Frati Riformati presero dimora nel convento, posero subito alla venerazione dei fedeli l’artistica immagine del Cristo in Croce che oggi è posto sull’abside del Santuario, e ne istituirono la festa nel giorno in cui la Chiesa celebrava il ritrovamento della Santa Croce a Gerusalemme. Sin da allora il bellissimo simulacro si mostrò miracoloso. Si vuole abbia salvato la città di Cosenza e l’incolumità della sua popolazione durante il bombardamento del 3 settembre 1943, data memorabile che segna la distruzione della Chiesa e dell’annesso Convento. Il Santissimo Crocifisso miracolosamente indenne dalle fiamme, fu messo in salvo e trasportato a Laurignano dal frate Daniele Gil. Particolare ricordo meritano la guarigione di una bimba cieca nel 1920, di una donna paralitica nel 1959 e di un giovane in coma nel novembre del 2007. Tali episodi si uniscono alla particolare protezione sempre rivolta alla popolazione contadina che accorre ad invocare il Santissimo Crocifisso per la buona resa dei raccolti. Di questa storia sono testimoni dal 1 gennaio 1915 i Frati Cappuccini, che con autentico orgoglio custodiscono il Santissimo Crocifisso e continuano a diffonderne la devozione nel popolo Cosentino. Dalla fine degli anni ’70, per essere meglio salvaguardato, il prodigioso simulacro ligneo non viene più portato in processione, ma è stato sostituito dall’immagine custodita nella sacrestia del Santuario.
La devozione al Crocifisso è accompagnata da quella alla Madre Addolorata. La venerata immagine della Vergine Addolorata troneggia, infatti, ai piedi del Crocifisso durante il solenne Novenario per la festa del tre maggio e nella grande processione che gremisce le strade della città di Cosenza in questo giorno, ma anche il venerdì Santo dopo la celebrazione della Passione del Signore. In suo onore si celebra ogni anno un solenne settenario di preparazione alla sua festa, che si celebra il 15 settembre. In questo giorno, il programma dei festeggiamenti si conclude con la processione della Vergine Addolorata per le strade del quartiere della Riforma e la rinnovazione dell’Atto di Consacrazione.
Il Santuario Diocesano dispone di un chiostro, sala pellegrino e di una biblioteca.
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Santuario Diocesano San Francesco di Paola

Piazza San Francesco di Paola, 6 – 87040 Paterno Calabro (CS)
Rettore: Bottino P. Antonio, OM
P.zza S. Francesco – 87040 Paterno Calabro (CS)
Tel.: 0984 476032
L’Università locale invitò San Francesco di Paola (Paola, 27 marzo 1416 – Castello di Plessis-lez-Tours, 2 aprile 1507) a Paterno per edificare un eremo, dopo quello di Paola, donandogli una piccola cappella un tempo appartenuta alla Congrega dei Disciplinati. La costruzione iniziò fra il 1471 e il 1472 poiché l’arcivescovo di Cosenza Pirro Caracciolo con la costituzione “Decet Nos” del 30 novembre 1470, approvava la comunità ed estese ai suoi membri i privilegi degli ordini dei mendicanti; in tale documento veniva indicato solo l’eremo paolano. Inseguito, il prelato inviò una supplica al pontefice perché confermasse l’approvazione e concedesse ai frati il privilegio dell’esenzione dalla giurisdizione vescovile e papa Sisto IV, con la bolla “Sedes Apostolica” del 17 aprile 1474, accolse le istanze del Vescovo. San Francesco avviò la costruzione del secondo eremo, noto come il “convento dei miracoli”, dedicando la chiesa alla SS.ma Annunziata.
Il 1 novembre 1999 (Prot.: 159/99 – Decret.: 152/99) il convento di San Francesco di Paola è stato indicato come Santuario Diocesano nell’Ordinamento Generale di mons. Giuseppe Agostino, arcivescovo metropolita di Cosenza – Bisignano. La festa principale è celebrata la Seconda domenica dopo Pasqua. Altre occasioni festive sono: – 12 febbraio a ricordo del terremoto del 1854; – Terza domenica di marzo a ricordo del terremoto del 1638; – 8 settembre festa votiva per il terremoto del 1905.
Il Santuario Diocesano è dotato di ampio parcheggio, giardino, museo, biblioteca, sala accoglienza per pellegrini e ritiri. Per un’esperienza di spiritualità, in un’oasi di pace e serenità, è possibile soggiornare (massimo trenta persone). Si pubblicava fino agli anni 70-80 un bollettino mensile: “L’Eco del Santuario di Paterno”.
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Santuario Diocesano di Santa Liberata
Via Santa Liberata – 87056 Santo Stefano Di Rogliano (CS)

Rettore: Spadafora Don Franco
Via S. Liberata, 1 – 87056 Santo Stefano di Rogliano (CS)
La chiesa di Santa Liberata in Santo Stefano di Rogliano nasce in località Tirone, sulla sommità dove la tradizione vuole che sia stata trovata la sacra reliquia della Santa consistente nella parte inferiore dell’omero sinistro. La chiesa, già Santuario Foraniale, con prot. 032 e decreto 027 del 7 settembre 2004, è stata eretta alla dignità di “Santuario Diocesano di Santa Liberata” dall’Arcivescovo Mons. Francescantonio Nolè l’11 settembre 2019 (Prot. 041/2019 – decreto 028/2019).
La festa principale si svolge la terza domenica di settembre, preceduta da un novenario. Nella notte che precede la festa una moltitudine di fedeli provenienti da tutto il circondario veglia in preghiera in onore della Santa. Il giorno della festa il simulacro e la reliquia sono portati in processione per le strade del paese. In questa occasione si rinnovano anche alcune tradizioni popolari, tra queste il lancio di palloni aerostatici, confezionati artigianalmente da giovani del posto, e le sonate delle zampogne che di mattina danno la sveglia al paese e la sera, a conclusione dei riti religiosi, chiudono la giornata. Dal 2021, nel programma dei festeggiamenti in onore della Santa, è stata istituita una manifestazione denominata “Alba Day”, in ricordo di Alba Genise, donna di Santo Stefano di Rogliano che ha lasciato una traccia indelebile nella comunità per la sua coerenza, costanza, passione, premura e dedizione verso tutti con dolcezza e con piccoli gesti. Nel corso della manifestazione vengono assegnati dei riconoscimenti a due figure femminili del luogo, uno alla memoria e l’altro alla persona, donne che si sono distinte nel corso della loro vita per meriti e/o per vicissitudini particolari. Questo riconoscimento, oltre alla menzione speciale, consiste nella consegna di un bassorilievo artigianale che rappresenta il volto della statua di Santa Liberata.
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Santuario Diocesano San Francesco da Paola

Via P. Mascagni, 26 – 87058 Spezzano della Sila (CS)
Rettore: Giordano Don Giovanni
Via Madonna delle Grazie, 1 – 87050 Carpanzano (CS)
L’eremo della Santissima Trinità di Spezzano, il terzo in ordine di tempo costruito da San Francesco di Paola, venne aperto intorno al 1474 subito dopo la costruzione di quello di Paterno Calabro, dedicato alla Santissima Annunziata, e prima di quello di Corigliano Calabro, dedicato anch’esso alla Santissima Trinità. A chiedere la presenza di Francesco ai piedi della Sila era stata la locale università (così veniva chiamato allora il comune) che, quale base d’appoggio, donò l’esistente oratorio dedicato a San Tommaso. Grazie al sostegno economico della popolazione nonché di quello della nobiltà cittadina, la cappella fu ampliata e completata con la costruzione dell’attiguo convento. Durante l’esecuzione dei lavori Francesco venne ospitato in una stanza di palazzo Giudicessa. Per tanto tempo la tradizione orale ha parlato di un luogo ideale per i suoi momenti di preghiera, ma non ha mai indicato con precisione la sua ubicazione. Appariva strano, perciò, che a Spezzano non vi fosse traccia di una qualche grotta usata dal Santo come invece troviamo a San Marco Argentano, a Paola, a Paterno, a Corigliano ed anche a Tours in Francia. Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini afferma che «la riscoperta della “grotta”, come luogo di preghiera e di penitenza privilegiato da San Francesco fin dall’inizio della sua esperienza eremitica, è stato uno degli aspetti più importanti». Questo luogo privilegiato dello spirito, che la voce del popolo ha sempre indicato esistente, nel caso di Spezzano non era esterno, in genere nell’orto dell’eremo, ma interno ad un palazzo.
Il primo maggio 2018 mons. Francesco Nolè, arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, ha elevato la chiesa con il titolo di Santuario Diocesano di San Francesco da Paola.
La festa principale è celebrata la terza domenica di settembre, con grande concorso di fedeli e pellegrini.
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Santuario Foraniale
Santuario Mariano Foraniale Maria SS.ma della Grazia

Piazza Maria SS.ma delle Grazie – 87050 Carpanzano (CS)
La chiesa di Maria SS.ma della Grazia, in origine dedicata all’Annunziata, rappresenta il simbolo di Carpanzano, scrigno della venerata immagine mariana e custode del soggiorno di Carlo V, nel portico è tuttora esistente la lapide che ricorda l’avvenimento.
La cappella della Madonna della Grazia con fastigio ligneo, eseguito da maestranze roglianesi, incornicia e custodisce la sacra effigia, icona raffigurante la Vergine con Bambino, proclamata protettrice di Carpanzano il 21 aprile 1903 da Papa Leone XIII. La cappella ha un cancelletto di ferro battuto, eseguito nel 1932 (la data si legge scritta in tondini di ferro in cima alla cancellata) come un dono alla Madonna in preparazione all’Anno Santo 1933, da Ciccio Bolotta (meglio conosciuto come “Manchetta”).
L’oggetto di culto è un dipinto della Vergine, in mezzo busto, col Bambino in braccio, coperto da una manta d’argento da cui fuoriescono i volti della Vergine e del Bambino.
La chiesa di Maria SS.ma della Grazia è stata eretta a “Santuario Mariano Forianale” il 10 agosto 2003 dall’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano mons. Giuseppe Agostino (Prot.: 059 bis/2003 – Decr.: 045 bis/2003) «al fine di meglio far risaltare la funzione di Maria SS.ma mediatrice della grazia nell’ambito della Forania Savuto, dove una popolare devozione mariana è venuta sempre riferendosi alla Madonna della Grazia» (Cfr. Decreto di erezione a Santuario).
La festa principale si svolge la quarta domenica di settembre. La festa votiva è celebrata il 12 febbraio.
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