Territorio
Un pane donato, un pane mangiato
L’iniziativa proposta da Casa San Francesco è giunta alla sesta edizione
Come si racconta una città? Strade, palazzi, persone. Poi c’è la solidarietà, quella vera, fatta di cuori e mani che non si risparmiano. Nasce da uno sguardo d’amore per il prossimo “Un pane mangiato un pane donato”, l’iniziativa, proposta da Casa San Francesco giunta alla sesta edizione. Per tutta la giornata di sabato, l’area pedonale di Corso Mazzini, da cuore nevralgico dello shopping, si è tramutata in un’oasi solidale in cui i volontari di Casa San Francesco hanno proposto ai passanti con una piccola offerta una formella di pane di mezzo chilo con la quale contribuire all’acquisto della stessa porzione per gli ospiti della mensa. “Questa iniziativa, che promuoviamo ogni anno più o meno in coincidenza con la festa di San Francesco, è un modo per ricordare che i poveri ci sono; abbiamo associato questo ricordo alla figura di San Francesco che ha scelto la povertà come modus vivendi“, racconta il direttore di Casa San Francesco Pasquale Perri. L’iniziativa, che ha una matrice uguale, nel tempo si è arricchita “organizzando, soprattutto nel corso del pomeriggio, elementi di animazione e di spettacolo che coinvolgono famiglie e bambini”, prosegue Pasquale. Una carità che si moltiplica “considerando il fatto che normalmente il costo del pane è di due euro al chilo, noi, invece, una formella di pane la promuoviamo allo stesso corrispettivo di due euro proprio perché il quantitativo simbolico che si acquista è di un chilo: mezzo chilo è quello mangiato a casa, mezzo chilo è quello donato per la mensa dei poveri”. Non solo cibo, anche la moda si inserisce in questa maratona solidale portata avanti da una struttura che ogni giorno serve più di 270 pasti: con un contributo di sei euro è possibile acquistare una t-shirt che riporta i passi delle preghiere di San Francesco D’Assisi, “perché nel tempo, il ricavato della vendita possa corrispondere al costo di un kit per l’igiene personale di coloro che accedono al servizio docce e guardaroba”, precisa il direttore. Il sorriso e la gentilezza dei volontari hanno attratto i passanti che hanno offerto il proprio contributo a favore del prossimo. Ancora una volta la risposta della città non si è fatta attendere.