Territorio
Fondazione Exodus, don Mazzi ancora a Cosenza
Per la conclusione del progetto "Un cammino alla ricerca di se stessi"
Sabato 14 maggio, alle ore 10.00, presso l’Auditorium A. Guarasci, piazza XV marzo a Cosenza, si svolgerà l’evento finale del progetto educativo “Un Cammino alla ricerca di se stessi”, realizzato dalla Fondazione Exodus, con il cofinanziamento della Fondazione Carical.
Don Antonio Mazzi, fondatore della Fondazione Exodus Onlus è continua fonte di ispirazione e guida di questa grande realtà, incontrerà 1000 giovani studenti della Provincia di Cosenza, protagonisti assoluti della manifestazione. Si tratta di un grande evento che vedrà la partecipazione del Presidente della Regione, Mario Oliverio, del Prefetto della Città di Cosenza, Gianfranco Tomao, del Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Bruno, del Commissario Prefettizio della Città di Cosenza, Angelo Carbone, del Sindaco del Comune di Castrolibero, Gianni Greco, del Sindaco del Comune di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro e dei Dirigenti scolastici degli Istituti scolastici coinvolti nel progetto: Angela Audia, Massimo Ciglio e Iolanda Maletta. Interverranno, dopo i saluti istituzionali, oltre a Don Mazzi, il Presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo, il Dirigente ATP di Cosenza, Luciano Greco e l’Arcivescovo della Diocesi Cosenza- Bisignano, Monsignor Francesco Nolè.
Sarà presente all’evento un Testimonial d’eccezione, l’attore Costantino Comito che ha seguito i ragazzi fin dall’inizio del progetto, con grande passione.
Modererà l’evento la Coordinatrice del progetto e referente Exodus Deborah Granata. Saranno presenti inoltre le Istituzioni Religiose e Sportive, i Partner di progetto e le Associazioni del territorio. Lo scopo del progetto corrisponde all’obiettivo primario che Exodus si pone, ossia intervenire sempre più precocemente per riuscire ad ARRIVARE PRIMA, prima che i ragazzi manifestino segnali di disagio. Si mira a raccogliere la sfida educativa per lavorare anche in “contesti di normalità” stando accanto ai giovani e alle loro famiglie. La Fondazione Exodus propone attraverso questa esperienza un vero e proprio “progetto itinerante” attraverso le proprie realtà più significative che negli anni hanno fornito risposte a molteplici situazioni di disagio, dalla tossicodipendenza all’alcolismo, senza trascurare le dipendenze emergenti come la Ludopatia (gioco d’azzardo), la dipendenza da internet, dal sesso, agli acquisti compulsivi.
Il progetto ha conquistato fin da subito i cuori dei ragazzi che stanno partecipando con interesse ed entusiasmo ai laboratori artistici, sportivi, teatrali e di sensibilizzazione e prevenzione, impegnandosi attivamente nel volontariato, nello sport, nella musica, nel teatro e nell’arte.
I ragazzi delle scuole selezionate si esibiranno attraverso le migliori rappresentazioni delle “quattro ruote educative” del pensiero di Don Antonio Mazzi: lo sport, la musica, il teatro e il volontariato.
Le quattro ruote di Exodus sono il simbolo del sano divertimento, della sana competizione, della messa in gioco, del coraggio, del guardarsi dentro, del dialogo e della condivisione
L’evento finale del progetto sarà spunto di riflessione per i giovani studenti, per le Istituzioni, per i docenti e per i genitori presenti, contribuirà a fare emergere le potenzialità, i valori e la ricchezza interiore degli adolescenti, per prevenire la solitudine, l’ozio, la sedentarietà, le cattive compagnie, e per motivare i giovani e far sì che possano sfuggire alle diverse forme di disagio . Una chiara lettura di ciò che realmente sono, per spingerli verso uno stile di vita “sano”, .
È stato organizzato sulla falsariga della manifestazione “Tremenda Day”, istituita da Don Mazzi , che si svolge in numerose piazze d’Italia. Lo scopo è quello di dare un’alternativa agli adolescenti, coinvolgendoli ed impegnandoli, arrivando prima che si manifestino forme di disagio e liberando in loro una “tremenda voglia di vivere”.
L’iniziativa si pone l’obiettivo di promuovere sani luoghi di aggregazione, dove gli adolescenti possano ritrovarsi, motivarsi e coltivare quei talenti che a volte restano nascosti. Sarà un momento importante per rilanciare lo sport, la musica, l’espressione teatrale ed artistica come strumento di prevenzione al disagio e a stili di vita sedentari e negativi dei ragazzi in un momento di carenza di modelli educativi positivi, di crisi della famiglia e di insufficienza della scuola.