Cultura
Editoria. Arriva in libreria “Pasolini giornalista” di Domenico Marino

Il volume, edito da Pellegrini, ripercorre l’attività pubblicistica di Pasolini
Nell’ultimo lavoro di Domenico Marino edito da Luigi Pellegrini la puntuale ricostruzione delle esperienze pubblicistiche vissute del grande intellettuale italiano. Ecco “Pasolini giornalista”. Pier Paolo Pasolini è stato anche un giornalista. L’esperienza legata ai mezzi di comunicazione di massa non è la più nota, celebrata e apprezzata del suo impegno intellettuale, ma non è certo la meno importante né ricca. Anzi. Sarà spezzata solo all’idroscalo di Ostia la notte tra il primo e il 2 novembre 1975: l’ultima lettera luterana (indirizzata a Italo Calvino) è pubblicata su “Il Mondo” il 30 ottobre 1975. Un giorno prima del suo brutale e ancora irrisolto assassinio. Domenico Marino compie una ricostruzione dettagliata, commentata e documentata delle esperienze pubblicistiche di Pasolini: dagli esordi bolognesi alla stagione luterana e corsara della maturità. Trent’anni di articoli e rubriche, reportage, riflessioni e sciabolate. Il libro contiene due interviste esclusive a Giulia Maria Crespi e Piero Ottone, all’epoca, rispettivamente, editrice e direttore del “Corriere della Sera”, i quali raccontano particolari inediti relativi all’uomo oltre che al giornalista. Il libro, inoltre, pubblica integralmente la relazione finale della Commissione parlamentare antimafia che nel corso della XVIII legislatura ha indagato sul delitto Pasolini, approfondendo anzitutto la pista che lega l’omicidio all’attività cinematografica dell’intellettuale e in particolare al furto della pellicola originale del suo film Salò o le 120 giornate di Sodoma. «Il libro di Domenico Marino ripercorre con attenzione documentaria e perspicacia critica la strada del Pasolini intellettuale, focalizzandone l’attitudine all’intervento nel discorso pubblico come qualcosa di tutt’altro che occasionale, ma al contrario di costitutivo della sua postura di uomo e di scrittore», scrive nella prefazione la professoressa ordinaria di Letteratura italiana contemporanea alla Lumsa, nonché tra i più importanti studiosi di Pasolini, Caterina Verbaro. Che poi aggiunge: «Questo libro ha il pregio di costituire un riepilogo importante di tale attività di scrittura giornalistica (si veda ad esempio la preziosa cronologia alla fine del volume), raccogliendo i dati e ricostruendone la ratio come in una trama unitaria, entrando nel merito dei temi e delle trattazioni, riassumendo i contenuti e le vicende connesse agli articoli più importanti, evidenziando le caratteristiche delle diverse fasi giornalistiche». E infine, sempre la professoressa Verbaro nella prefazione, conclude indicando «due ulteriori meriti di questo libro sul Pasolini giornalista. Il primo consiste nel ricordarci la forza d’impatto che questi articoli hanno avuto nell’Italia provinciale e perbenista dei primi anni Settanta, una forza dirompente e oppositiva che solo l’impaginazione giornalistica, e non certo quella dei Meridiani, è capace di restituire, e che può essere esperita mediante le riproduzioni di alcune pagine di giornale presenti nel libro. Il secondo merito riguarda invece due passaggi molto preziosi del volume, le interviste inedite di Marino a Piero Ottone e Giulia Crespi, che, come in un vero e proprio “scoop” giornalistico, raccontano i retroscena di quel clamoroso sbarco, nel 1973, del più noto intellettuale di opposizione sulle pagine del maggiore quotidiano italiano, intimamente conservatore per vocazione territoriale e di classe».