Dall’arte del cucito fili e storie di tradizione e solidarietà

Venerdì il Museo dei Brettii e degli Enotri ha ospitato la seconda edizione di FILI – Intessere reti culturali e sociali, mostra conclusiva del laboratorio di sartoria e costumistica “L’Arte del cucito”. Un progetto promosso da ANTEAS Cosenza e realizzato grazie alla collaborazione di numerose realtà associative del territorio: Comune di Cosenza, Comitato provinciale Unicef, Fondazione Santa Maria delle Vergini, Associazione culturale Maschera e Volto, Federazione Italiana Teatro Amatori – FITA Provinciale di Cosenza e FITA Calabria. FILI nasce dall’idea di cucire insieme storie, tradizioni e solidarietà. Le protagoniste del laboratorio, grazie alla passione per il cucito, hanno trasformato stoffe e vestiti dismessi in nuovi abiti, borse ed altri manufatti artigianali. Tra questi, a sostegno dei progetti Unicef, ha assunto ruolo importante la realizzazione delle “Pigotte”, bambole di stoffa dallo squisito gusto retrò. A rendere questa seconda edizione ancora più speciale è stata la realizzazione delle Pigotte Enotrie e Brettie, bambole ispirate alle antiche popolazioni che abitavano il nostro territorio, a consolidare il legame con il museo che ha ospitato l’evento. Le Pigotte sono adottabili da chiunque desideri sostenere i progetti dell’Unicef a sostegno dei bambini vittime di guerre, nello specifico il ricavato dell’adozione sarà devoluto per aiutare i bimbi di Gaza. Difatti, attraverso i corridoi umanitari dell’Onu, l’Unicef riesce a portare il suo contributo in Palestina, anche se con molta difficoltà visto il blocco degli ingressi degli aiuti umanitari nella Striscia. Chi desidera sostenere la causa può adottare una Pigotta presso la sede dell’Unicef di Cosenza locata nella Città dei Ragazzi, oppure anche presso il bookshop del Museo, portando a casa un oggetto unico con un corpo di pezza ma un cuore vivo, che racchiude un messaggio di aiuto concreto. Il laboratorio è la prova di quanto sia importante intessere reti tra persone e associazioni, dando forma a una comunità più unita e responsabile. Un ringraziamento speciale va a chi ha contribuito con mani sapienti, storie di resilienza e dedizione, trasformando ago e filo in segni di speranza. Un intento semplice che diventa occasione di incontro, inclusione e supporto condiviso.