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Con la passione di arrampicare

Nati da oltre quattro anni i Climbeer’s ora scalano anche indoor in Via degli Stadi. Intervista al presidente Carmine Sole

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Con la passione di arrampicare

“Alle 20,30 ci troviamo per fare il nostro allenamento. Poi chiudiamo la serata con una birra insieme”. È questo lo spirito dei Climbeer’s Cosenza che hanno saputo “trasformare” la passione per l’arrampicata in amicizia e condivisione.
“Il nome nasce proprio da questo – ci spiega il presidente Carmine Sole -. Volevamo unire la passione per lo sport alla voglia di stare insieme come amici, e allargare sempre di più il nostro gruppo per trasmettere ad altri la nostra passione per l’arrampicata”.

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Partiamo dall’inizio allora. Quando parte l’esperienza dei Climbeer’s?
Siamo partiti un po’ per gioco, perché nessuno di noi arrampicava. Il primo gruppetto era formato da una decina di persone. Adesso contiamo più di ottanta iscritti e vogliamo continuare a crescere. La nostra esperienza di scalatori è giunta al suo quarto anno, e da aprile dello scorso anno siamo riusciti ad avere uno spazio all’interno della palestra comunale in via Degli Stadi che condividiamo con altre realtà sportive con cui abbiamo in comune lo stesso modo di vedere lo sport.
Ovviamente continuate a fare anche esperienza all’esterno?
Noi siamo nati all’esterno. L’esperienza della palestra è abbastanza recente. Spesso andiamo a Mendicino, Orsomarso, Civita, Frascineto. Insomma in tutti quei posti dove ci sono pareti da scalare. Ad esempio nel comune di Civita, insieme a dei rocciatori qualificati, abbiamo portato avanti un progetto di arrampicata su delle pareti naturali che presto saranno inaugurate.
Come si diventa arrampicatore?
La maggior parte dei soci fondatori hanno seguito i primi due corsi di arrampicata proposti dalla UISP (Unione Italiana Sport Per tutti). Il nostro resta però un livello amatoriale, anche se lo facciamo da diversi anni e sentiamo di avere un acerta esperienza alle spalle.
E, invece, per diventare un Climbeer’s?
Il primo passo è quello di venire in palestra, conoscerci, fare pratica. Il nostro è uno sport considerato inusuale, ma vinta la prima “diffidenza”, appassiona molti di quelli che vengono a provare. Poi, per chi vuole, può diventare nostro socio e tesserarsi.
Quanto è difficile scalare?
La parola difficile è solo nella nostra testa. Ad esempio io soffro di vertigini e non avrei mai immaginato di ritrovami qui a scalare. Ho iniziato con 5 metri per poi arrivare a 200, quindi è possibile farlo. La vertigine è una paura che va domata.
Come sono organizzate le scalate in palestra?
Ogni parete presenta diversi livelli di difficoltà. Le prese sono contrassegnate con dei nastri che a seconda del colore indicano un livello di difficoltà. Anche l’inclinazione, insieme alla grandezza delle prese e a come sono disposte entrano nel livello di difficoltà. In natura è tutto più complicato perché non esistono le prese ma devi imparare a leggere la roccia e sapere come prenderla.
Quali sono le insidie?
Le scalate indoor sono molto sicure. Quelle che facciamo all’esterno, in ambienti naturali, potrebbero nascondere alcune insidie. Una roccia potrebbe staccarsi in maniera imprevedibile, ad esempio. Comunque prendiamo tutte le precauzioni del caso. Le pareti sono tutte attrezzate con punti di sicurezza intermedi e ad ogni scalata ci sono diversi scalatori che consentono di mantenere in sicurezza chi deve arrampicarsi. La sicurezza resta per noi fondamentale perché vogliamo che sia uno sport da vivere in pieno divertimento.
Quindi uno sport davvero adatto a tutti?
Si, è davvero per tutti. Abbiamo avuto dei bambini che una volta fatta l’esperienza non vogliono più andar via, perché una volta presa confidenza con la parete è davvero difficile staccarsi. Ma anche persone più mature frequentano la nostra palestra.
Insomma, chi viene per la prima volta ritorna?
Tanti si ripresentano in palestra dopo la prima volta, perché è uno sport che affascina. A noi piace pensare che l’arrampicata costituisca un po’ la metafora della vita… riuscire a superare i propri limiti, perché quando sei sulla parete sei solo e devi trovare dentro di te la forza di superare l’ostacolo e raggiungere la meta.
Come funziona la palestra?
Ci ritroviamo qui ogni mercoledì e venerdì dalle 20,30 fino a quando l’ultimo di noi decide che può bastare. Generalmente però fino alle 22,30.
Cosa serve per scalare?
Qui in palestra abbiamo comprato il necessario un po’ per tutti. Imbraghi e scarpette per gli ospiti occasionali. Per l’esterno serve qualcosina in più, ma chi viene con noi, per le prime volte, può fare a meno di comprare l’attrezzatura.
Il vostro è il primo gruppo nato nella nostra città e uno dei pochi in Calabria?
Per quanto riguarda la nostra regione è considerato ancora come uno sport di nicchia. Al momento è ancora “necessario” conoscere le persone che lo praticano e interfacciarsi direttamente con loro, perché sono poche le strutture indoor. Diciamo che non è proprio come il calcetto… passi da un campetto e vedi gente che gioca. La nostra, ad esempio, è il primo esempio di una palestra in provincia di Cosenza. Ma stanno nascendo o sono nate altre associazioni con cui siamo in contatto a Orsomarso, Vibo, Lamezia e recentemente a Castrovillari.
Quali sono gli obiettivi per il prossimo futuro?
Intanto quello di attrezzare tutte le pareti della palestra con percorsi sempre nuovi e, poi, soprattutto, di promuovere e far conoscere il nostro sport diffondendolo come un virus positivo.

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