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Cade il Cosenza, al Marulla passa anche il Pescara.

Pescara due volte in vantaggio. Nonostante il pari di Sciaudone, la partita viene decisa da Galano.

Parole chiave: Cosenza-Pescara (1), Cosenza (519), Pescara (6), Serie B (80)
Cade il Cosenza, al Marulla passa anche il Pescara.

Due errori e l’anomia offensiva aprono le porte del Marulla alla seconda nave di passaggio. Prima Sciaudone su Di Grazia, la falla difensiva al goal di Galano, che si è tenuto a regime le pile per l’ultimo scatto, quello decisivo. Nonostante la bella rete di Sciaudone, che torna a farsi inneggiare dal suo popolo. Il Pescara ha lasciato che lo spartito lo incidesse la squadra di casa, ferendo con gli acuti nel tentativo di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. La seconda sconfitta in casa pesa, perché non vincere difronte al proprio pubblico nelle due gare consecutive giocategli davanti, può scoraggiare, visto la prossima gara a Benevento dove si prospetteranno altri duri combattimenti. In più, l’attacco. Nel finale è stato buttato nella mischia Rivière ne tentativo di sfruttare l’effetto sorpresa, ma il nativo della Martinica ha soltanto fatto qualche sponda e nient’altro. 1 punto nelle ultime 3 partite non è fattore da codice rosso, anche perché molti calciatori provenienti dal mercato, vedi Greco, vedi Rivière, devono trovare la giusta forma per apportare il proprio contributo e invertire la rotta di questa partenza non esaltante.

Buona personalità di Kanouté.

Il caldo che ritorna, il primo break giocato dopo appena una ventina di minuti dall’inizio e le due squadre ad iniziare in sordina. Nessuna si impone con forza. Kanouté, regista in notevole via di miglioramento, non venendo pressato con dovizia dagli addetti ai lavori del Pescara, prende con il tempo coraggio assumendo le redini delle manovre rossoblù. Il suo ingresso in campo, dal primo minuto, avvenuto causa indisponibilità di Leandro Greco (problema al piede) come quello, ancora, di Pierini nel ruolo di centrale offensivo (Carretta-Bàez gli esterni), mentre Capela conquista ancora il posto nel reparto arretrato insieme e Monaco. L’ex adriatico comprende ciò che è in grado di fare. E lo fa. All’11’ fa fuori buona parte della catena mancina della squadra di Zauri (in carriera da calciatore terzino della Lazio), superando in dribbling lo stesso Palmiero, accendendo la sfida dei promettenti registi. Arrivato alla portata di Fiorillo, Kanouté non si tira indietro calciando di destro e costringendo il portiere al rinvio in corner.

Tumminiello goal e poi out.

Altro elemento propulsore è Achraf Lazaar. Giocatore con un tocco palla, evidentemente, di alta classifica, penetra come un grissino nel tonno sulla corsia di competenza. Dacché dopo cinque minuti, tramite traversone, sfiora il palo pescare. Il Delfino, a proposito, è ritratto in mare. Il tecnico avversario ha deciso di schierare i suoi riproponendo il 4–3-3. Si vede l’ex Palmiero, in regia, assieme a Memushaj e Machin. In avanti, nel trio, ci sono Galano, Tumminiello e Di Chiara. Ma è un illusione, questo avvio pescarese. Nonostante l’approccio molle, nel secondo quarto d’ora gli abruzzesi approfittando del primo sbadiglio. Minuto 29’, Sciaudone atterra Di Chiara in area. Dal dischetto Tumminiello porta in vantaggio gli ospiti spiazzando Perina. Quasi 10 minuti più tardi, l’attaccante scuola Roma sarà costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un problema ai legamenti, in luogo di un fischiato Maniero. Lo seguirà il difensore Campagnaro. Entrerà Drudi.

La certezza del centrocampo.

All’ennesima gara l’assenza dell’attaccante di ruolo si fa sentire. Pierini, adottato a falso nueve, non rende in quella posizione. Il suo potenziale, vero, nelle scorse stagioni lo ha dimostrato come esterno d’attacco. Mancando d’attivismo Carretta, l’attacco diventa un nodo difficile da sfoltire. Con Rivière che guarda dalla panchina. Braglia inserisce Kone al posto di Carretta, proprio dove Braglia lo aveva provato nella settimana antecedente la partita. Tuttavia, il più pericoloso è ancora lui, Kanouté. Ci prova al 4’ (pallone alto) e al 18’ della ripresa (tiro sporcato da un difensore e bloccato da Fiorillo). La riposta degli adriatici è timida. L’unico tiro in porta, stava decidendo per un verso la gara. Al 18’ st Di Chiara, accentrandosi, vede respingersi il suo tiro da Capela. Nel Cosenza non solo il regista, ma il reparto intermedio a tenere a galla la barca. Sciaudone, al 25’, torna ad entusiasmare il Marulla: botta di sinistro dai 25 metri e pallone nel “sette”. Sul pareggio, Braglia e Occhiuzzi decidono di svelare la carta del nuovo arrivato. C’è il tempo per vedere Rivière.

Galano.

Quanto tutto lo stadio rumoreggiava all’ingresso di Rivière, non si aspettava che la scena se la sarebbe presa l’opposto centravanti, Galano. Al secondo tiro in porta, le freccine adriatiche centrano nuovamente il bersaglio. Kastanos vede Galano e lo serve. Lui, a campo aperto dopo aver superato Legittimo e lo spazio chiuso non perfettamente da Monaco e Capela, si invola davanti Perina fulminandolo.

Foto ilcosenza.it

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