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Il DIBEST si racconta. Ecco gli interventi di restauro in Cattedrale

Il 23 giugno la presentazione dei lavori realizzati nella chiesa madre bruzia da docenti e studenti Unical

Il DIBEST si racconta. Ecco gli interventi di restauro in Cattedrale
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Un evento per presentare i restauri che sono andati avanti nel Duomo di Cosenza nonostante l’emergenza sanitaria che ha stravolto la nostra quotidianità negli ultimi due anni: Donatella Barca, professoressa di Petrografia al Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) e coordinatrice del corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali attivo presso l’Università della Calabria, racconta con orgoglio la genesi di una manifestazione che spiegherà alla cittadinanza come la tutela e la riqualifica di un simbolo storico-artistico di Cosenza sia proseguita nonostante le difficoltà dovute al coronavirus e anche grazie all’impegno degli studenti iscritti al suddetto corso di laurea. L’incontro si terrà mercoledì 23 giugno, proprio presso la Cattedrale bruzia e sarà moderato da Fabio Mandato, giornalista di Parola di Vita. A portare i saluti istituzionali, il padrone di casa, don Luca Perri e Fabrizio Sudano, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza. Le conclusioni, invece, saranno affidate a monsignor Francesco Nolè, arcivescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano.
Nutriti gli interventi di chi ha supervisionato un lavoro lungo tre anni: si comincia con i ragazzi iscritti al primo anno di studi che presenteranno le attività di restauro compiute sul sarcofago custodito nella cappella del Pilerio, sotto la supervisione del professore Gianluca Nava. “L’opera – spiega Barca – conteneva le reliquie delle Sante Urbicina e Secondina e probabilmente non è mai restaurata nel tempo. Durante il periodo di cantiere, l’urna cineraria, scolpita in marmo bianco pregiato, è stata sottoposta nell’ordine alla rimozione del particolato atmosferico, al trattamento di estrazione dei sali solubili, alla stuccatura delle lesioni, alla riconfigurazione cromatica e alla protezione finale”. A seguire, gli studenti che seguono le attività previste per il terzo anno di corso racconteranno in che modo hanno provveduto alla riqualifica delle cornici in stucco policromo ai lati della Cappella del Pilerio, con il coordinamento del professore Antonio Barbera. “L’intervento – spiega ancora Barca – ha previsto una pulitura dello strato di deposito superficiale, una rimozione delle stratificazioni che nel tempo sono state apportate per rinfrescare la pittura delle pareti di tutta la cappella e varie operazioni di consolidamento”. Ai “laureandi” del quinto anno, invece, il compito di spiegare come è avvenuto il restauro delle tarsie marmoree dell’altare della Madonna del Pilerio, guidati dalla professoressa Marianna Musella. “I fattori di alterazione sul manufatto – dice la Barca – sono stati due: il particellato atmosferico depositato sulle superfici e le azioni antropiche che si ritrovano in questo particolare caso di studio”. A chiudere la manifestazione i ragazzi che frequentano il quarto anno del corso di laurea e che, insieme alla professoressa Raffaella Greca, hanno restaurato due dipinti murali conservati nel corridoio interno che collega il Duomo con la Curia arcivescovile. “La prima opera – conclude la professoressa – è il ritratto del vescovo Enarni-Mancinelli, la seconda raffigura una croce in un paesaggio simbolico”.

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