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Mons. Fisichella: "il 6 novembre il giubileo dei carcerati"

Ad annunciarlo ai giornalisti il presidente del Pontificio Conislgio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Il 6 novembre, per la prima volta, ci sarà un Giubileo dei carcerati. Ad annunciarlo ai giornalisti è stato monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, illustrando il calendario delle iniziative giubilari, che è “da leggere in una triplice prospettiva”: gli “eventi organizzati che prevedono una grande affluenza di popolo”, “alcuni segni che Papa Francesco compirà in modo simbolico raggiungendo alcune periferie esistenziali per dare di persona testimonianza della vicinanza e dell’attenzione ai poveri, ai sofferenti, agli emarginati e a quanti hanno bisogno di un segno di tenerezza” e iniziative dedicate ai “tanti pellegrini che giungeranno a Roma singolarmente e senza un’organizzazione alle spalle”. “Il Giubileo dei carcerati - ha annunciato mons. Fisichella - non avverrà solo nelle carceri ma stiamo studiando la possibilità perché alcuni carcerati possano avere l’opportunità di celebrare con Papa Francesco in san Pietro il loro Anno Santo”. “Celerare il Giubileo dei carcerati nella basilica di san Pietro è un espresso desiderio de Papa”, ha precisato Fisichella rispondendo alle domande dei giornalisti.

“È bene ribadire da subito, a scanso di equivoci, che il Giubileo della misericordia non è e non vuole essere il Grande Giubileo dell’Anno 2000” - ha detto FIsichella incontrando gli operatori della comunicazione. “Ogni confronto è privo di significato perché ogni Anno Santo porta con sé la sua peculiarità e le finalità proprie”, ha proseguito il presidente del dicastero pontificio, ricordando - sulla scorta della Bolla d’indizione - che “il Papa desidera che questo Giubileo sia vissuto a Roma così come nelle Chiese locali; questo fatto comporta un’attenzione particolare alla vita delle singole Chiese e alle loro esigenze, in modo che le iniziative non siano un sovrapporsi al calendario, ma tali da essere piuttosto complementari”. “Per la prima volta nella storia dei Giubilei”, inoltre, “viene offerta la possibilità di aprire la Porta Santa - Porta della Misericordia - anche nelle singole diocesi, in particolare nella cattedrale o in una chiesa particolarmente significativa o in un santuario di particolare importanza per i pellegrini”.

“Nella Bolla, già il richiamo alla misericordia rompe gli schemi tradizionali”, ha fatto notare mons. Fisichella. “La storia dei Giubilei si caratterizza per la scadenza dei 50 e dei 25 anni. I due Giubilei straordinari hanno rispettato la scadenza dell’anniversario della redenzione compiuta da Cristo (1933/1983). Questo è invece un Giubileo tematico. Si fa forte del contenuto centrale della fede e intende richiamare la Chiesa alla sua missione prioritaria di essere segno e testimonianza della misericordia in tutti gli aspetti della sua vita pastorale”. Altro elemento peculiare della Bolla, il “richiamo fatto da Papa Francesco all’Ebraismo e all’Islam per ritrovare proprio sul tema della misericordia la via del dialogo e del superamento delle difficoltà che sono di dominio pubblico”. “Un ulteriore tratto di originalità”, per il relatore, è infine offerto dai missionari della misericordia: “Papa Francesco darà loro il mandato il Mercoledì delle Ceneri con la celebrazione in san Pietro. I missionari dovranno essere sacerdoti pazienti, capaci di comprendere i limiti degli uomini, ma pronti ad esprimere l’afflato del buon Pastore, nella loro predicazione e nella confessione”.

Fonte: Sir
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