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Francesco: mai più le armi, mai più il boato della guerra

Le parole forti pronunciate dal Santo padre durante lo storico viaggio in Giappone. "La vera pace può essere solo disarmata". 

Francesco: mai più le armi, mai più il boato della guerra

“L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune”. Da Hiroshima, il luogo dove 74 anni fa è stata sganciata la bomba atomica, il Papa ha usato parole chiare e inequivocabili a favore della pace e del disarmo, che hanno fatto eco al messaggio letto all’inizio della seconda giornata in Giappone, a Nagasaki. “L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, così come è immorale il possesso delle armi atomiche”, ha tuonato Francesco nell’incontro per la pace al Memoriale della pace di Hiroshima. “Saremo giudicati per questo”, il monito del Papa: “Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra”.

“La vera pace può essere solo una pace disarmata”, la tesi di Bergoglio, che ha citato la Gaudium et spes per ribadire che “la pace non è la semplice assenza di guerra, ma è un edificio da costruirsi continuamente”: “È frutto della giustizia, dello sviluppo, della solidarietà, dell’attenzione per la nostra casa comune e della promozione del bene comune, imparando dagli insegnamenti della storia”.
“Mai più la guerra, mai più il boato delle armi, mai più tanta sofferenza! Venga la pace nei nostri giorni, in questo nostro mondo”, l’appello finale. “Qui, in questa città, che è testimone delle catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali di un attacco nucleare, non saranno mai abbastanza i tentativi di alzare la voce contro la corsa agli armamenti”, ha esclamato Francesco nel messaggio letto all’Atomic Bomb Hypocenter di Nagasaki: “Nel mondo di oggi, dove milioni di bambini e famiglie vivono in condizioni disumane, i soldi spesi e le fortune guadagnate per fabbricare, ammodernare, mantenere e vendere le armi, sempre più distruttive, sono un attentato continuo che grida al cielo”.
“Nessuno può essere indifferente davanti al dolore di milioni di uomini e donne che ancor oggi continua a colpire le nostre coscienze; nessuno può essere sordo al grido del fratello che chiama dalla sua ferita; nessuno può essere cieco davanti alle rovine di una cultura incapace di dialogare”, il monito di Francesco. “Non possiamo mai stancarci di lavorare e di insistere senza indugi a sostegno dei principali strumenti giuridici internazionali di disarmo e non proliferazione nucleare, compreso il Trattato sul divieto delle armi nucleari”, l’invito del Papa da Nagasaki.

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