Diocesi
Convegno su Guido Aloise al Museo diocesano

L’evento è stata un’occasione unica per rispolverare la storia di un grande maestro dell’arte, che possedeva un linguaggio fortemente espressivo
Cosenza rende omaggio a Guido Aloise, a cent’anni dalla sua nascita avvenuta nel 1925. Il noto pittore calabrese, originario di Fiumefreddo Bruzio, ebbe la capacità di imporsi sullo scenario artistico del tempo, narrando con le sue creazioni, mediante uno stile intenso e lirico, la realtà per quella che era. Il suo intento era quello di narrare una Calabria, intesa come terra che vive delle sue memorie, che ha fede ed è decantata in tanti testi poetici. Aloise era un maestro raffinato in possesso di una personalità di spicco, in grado di lasciare il segno nella storia del XX secolo. Il suo stile vibrante e poetico catturò il pubblico fin dagli anni Sessanta, quando le sue mostre riscossero un enorme successo sia in Italia che all’estero. Nella Chiesa di Sant’Aniello a Cosenza è conservato, sull’altare maggiore, un dipinto di Aloise raffigurante il giudizio universale. Realizzato nel 1980, il quadro mostra Gesù venuto a giudicare il mondo e a rendere giustizia ai morti innocenti. L’immagine trae spunto dall’Apocalisse e dalla visione conseguente alla rottura del quinto sigillo: “vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso. E gridarono a gran voce: “Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e veritiero, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue contro gli abitanti della terra?” ” (Ap 6,9-10). I martiri, ingiustamente uccisi dai miscredenti, urlano a gran voce chiedendo a Dio di giudicare i violenti e di condannarli. Nel quadro vi sono scene violente e folle di donne con bambini in braccio, intente alla fuga dalla città in fiamme. Il fumo offusca il chiarore del sole e sembra preannunciare una situazione infernale di dolore estremo. In tutto ciò prevale l’immagine della “pietas”, con due donne che su una roccia compongono il corpo del figlio morto (un richiamo alla passione di Cristo). Il significato dell’immagine sta nei due angeli, posti uno a destra e l’altro a sinistra. Essi realizzano il giudizio finale: l’angelo a destra sguaina la spada dell’Apocalisse, quello a sinistra porta la misericordia di Dio. Si è tenuto un convegno dal titolo “Guido Aloise, a cento anni dalla nascita” lo scorso 17 maggio presso il Salone degli Stemmi del Museo Diocesano di Cosenza, nel corso del quale è stata ripercorsa la vita e la meravigliosa carriera artistica di Guido Aloise, intrecciando arte, istituzioni e testimonianze familiari. Al termine dell’incontro un’opera originale del maestro è stata donata al Museo diocesano. Sono intervenuti l’architetto Rossana Baccari, direttrice della Galleria Nazionale di Cosenza, don Salvatore Fuscaldo, direttore del Museo, e la dottoressa Francesco Aloise, figlia del pittore e storica dell’arte. La manifestazione è stata promossa da Uil Unsa, Fuis e Federintermedia, in collaborazione con il Comune di Cosenza, il Museo diocesano, la parrocchia di Sant’Aniello, Apriti Sesamo e la banca BCC Mediocrati. Era presente anche mons. Giovanni Checchinato.