Cultura
Testamenti dei grandi italiani in mostra

L’iniziativa rientra in un percorso dedicato alla legalità e rivolto agli studenti delle superiori, tra cui quelli cosentini
La storia dell’Italia e della nostra regione rivive nella mostra intitolata Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani, inaugurata il 10 maggio presso la Pinacoteca Civica di Reggio Calabria. Promossa dal Consiglio Nazionale del Notariato, in collaborazione con il Comitato Regionale Notarile della Calabria e il Consiglio Notarile di Reggio, l’esposizione è visitabile fino al 1° giugno. Raccoglie i testamenti delle personalità che hanno reso grande il Bel Paese nel corso degli anni. Ogni documento contiene informazioni di natura familiare ed economica relative al personaggio in questione, ma anche le sue scelte morali, le sue attitudini, le sue disposizioni caratteriali, i suoi pensieri e le sue emozioni private. L’iniziativa nacque a Roma in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ed è stata esportata in altre città (Genova, Milano, Palermo, Torino, Firenze, Bologna, Mantova, Lecce, Sassari, Berlino e in varie metropoli all’estero). La retrospettiva incrocia storia, letteratura, politica, teatro, imprenditoria, religione e psicologia. Tra le ultime volontà esposte abbiamo quelle di figure autorevoli, tra cui Cavour, Garibaldi, De Nicola, Manzoni, D’Annunzio, Pirandello, Verdi, Caruso, papa Giovanni XXIII, Margherita Hack e Totò. La tappa calabrese consta anche delle carte di alcuni nostri corregionali: Giuseppe De Nava, Francesco Jerace, Domenico Tripepi e Mimmo Rotella. Nato a Reggio Calabria nel 1858 e deceduto a Roma nel 1924, Giuseppe De Nava fece studi giurisprudenziali ed economici, prima di impiegarsi come referendario al Consiglio di Stato. Fu Capo di gabinetto del ministro dei Lavori pubblici Prinetti, concentrando le sue attenzioni sulla situazione dell’industria nazionale italiana. Come responsabile dei lavori pubblici ebbe sempre un occhio di riguardo per la Calabria. Il suo testamento prevedeva un lascito importante per la città di Reggio Calabria: la villa Pietro De Nava, diventata una biblioteca a nome del fratello Pietro. Francesco Jerace fu un pittore e scultore originario di Polistena, dove nacque nel 1853. Esponente della scuola napoletana, realizzò capolavori dell’arte ammirati in tutto il mondo, contraddistinti da uno stile realistico, da eleganza e da finezza. Si appassionò al disegno, all’intaglio e alla scultura, facendo pratica presso la bottega familiare di Polistena che vantava, da parte materna, una lunga tradizione legata alla lavorazione del legno. Tra le sue creazioni si ricordano il monumento ai caduti di Polistena, il monumento funebre a Mary Somerville e il monumento dedicato a Giuseppe De Nava a Reggio. La sua arte è un miscuglio di elementi sacri e allegorici, che prende vita mediante il modellamento delle forme e l’espressione dei sentimenti. Il reggino Domenico Tripepi, nato nel 1889, fu avvocato nonché deputato nella XXVI e XXVII legislatura del Regno d’Italia. Fu eletto all’Assemblea Costituente nelle file dell’Unione Democratica Nazionale, quindi al Senato dove si aggiunse ai liberali e, infine, eletto senatore per il Partito Nazionale Monarchico e Parlamentare. Morì nel 1962 a Reggio Calabria, destinando il suo patrimonio all’Ospedale di Melito Porto Salvo a favore dei più bisognosi. Mimmo Rotella, nato a Catanzaro nel 1918 e morto a Milano nel 2006, è uno dei massimi artisti italiani del novecento. È rimasto nella storia per il suo stile innovativo e per aver aderito al movimento del “décollage”. Dipinse quadri astratto-geometrici, traendo ispirazione dalle opere di Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian. La pratica del décollage consisteva nel ricomporre sulla tela frammenti di manifesti pubblicitari strappati per strada. Più in là ci fu un perfezionamento di questa tecnica, che portò al “doppio décollage”, dove lo strappo caratteristico si effettuava in laboratorio. Aderì al “Nuoveau Realisme”, sviluppò le tecniche dell’ “Assemblage”, impiegando nelle sue creazioni anche materiale di riuso, dell’ “Art-type” (stampe incollate sulla tela liberamente), e delle “Blanks” con cui ricoprì con fogli bianchi i manifesti pubblicitari. La mostra nel Reggino è un’occasione proficua di crescita culturale per i giovani. Rientra in un progetto formativo intitolato “Notai a scuola per la legalità”, rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutta la Calabria (Cosenza e provincia, Catanzaro, Crotone, Lamezia, Reggio e Vibo). È stato ideato dai notai del distretto, per inculcare nei giovani il senso della legalità, il rispetto della memoria storica e l’importanza della prevenzione di qualsiasi forma di illegalità, attraverso la lettura dei testamenti dei grandi italiani.