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Solo un pari tra Venezia e Cosenza

Botta e riposta tra Longo e Machach in un “Penzo” vuoto causa coronavirus. 

Parole chiave: Venezia-Cosenza (1), Venezia. (1), Serie B (80), Cosenza (519)
Solo un pari tra Venezia e Cosenza

Il coronavirus frena i tifosi di Serie B, che a differenza della A non ha la sua forza economia di incasso. La discriminazione è un offesa a tutte le persone che amano questo sport, ma tant’è... In uno stadio animato dal rumore dei colpi dati al pallone e dalle urla di Pillon e Dionisi, Venezia e Cosenza non vanno oltre l’1-1. Un punteggio che blocca tutti e due. I veneti restano nella zona play out, mentre i Lupi dovranno rimanere ancora una volta molto in fondo alla classifica. Il filotto di sconfitte è stato interrotto, ma la situazione resta quella di prima in parte grazie ai risultati degli altri campi che non producono grossi sommovimenti. Il Cosenza avrebbe potuto provare qualcosa in più, ma senza l’unico punto di forza a disposizione, l’attacco (Rivière e Asencio erano indisponibili) e la difesa che continua a prendere acqua, il pareggio è un magrissimo risultato. 

Le scelte di Pillon e Dionisi. 

Costretto a far a meno di Rivière e Asencio, Bepi Pillon riformula l’attacco con Carretta e Machach. In difesa esordio dal primo minuto di Schiavi assieme a Monaco e Idda. Kanouté, Bruccini e Sciaudone formano il trio a centrocampo, con Casasola e D’Orazio sulle corsie laterali. Il Venezia di Dionisi si è opposto con il 4-3-1-2, schierando l’ex Cosenza Luca Fiordilino con gli interni Caligara e Maleh. Aramu trequartista, dietro le punte Longo-Capello. 

Venezia avanti con Longo. 

Il silenzio delle tribuna coinvolge poco lo spettatore (anche alla tivù). A scandire ogni azione le urla delle panchine con i rispettivi allenatori, Dionisi e Pillon. Il primo tempo di una partita, lo ripetiamo, surreale, con la laguna sullo sfondo, vede il Venezia tentare le principali occasioni. Caligara, Aramu e la zona sinistra dello schieramento veneto, penetrano in profondità trovando la difficoltà di Monaco di difendere alto e impiegarsi come un terzino aggiunto. L’agilità in corsa non è il forte di Monaco, più proiettato al gioco nello spazio stretto centrale. Aramu e Caligara realizzano le prime occasioni di marca arancioneroverde, alle quali il Cosenza risponde all 36’ con la girata in area di Carretta, respinta in due tempi, e in due mani, dal portiere Pomini che quasi si beffava da solo deviando in porta il pallone, termina però sul palo. Tuttavia, gli scricchiolii sulla catena destra della difesa rossoblù diventa uno strappo al 38’, quando Samuele Longo centra la rete del vantaggio. Maleh supera l’ex Perugia con un tunnel preciso, Schiavi e Idda, impappinati, si lasciano fuggire l’ex attaccante della Primavera interista, letale davanti a Perina. 

Si sveglia Machach. 

Zinedine Machach nella ripresa decide finalmente di risvegliare quel suo talento troppo danneggiato, a suon di balotellate e cassanate. Al 18’ il gol è un piccolo capolavoro. Lungo lancio dalle retrovie, la difesa del Venezia indietreggia in ritardo (conscia solo all’ultimo di non essere nelle condizioni di far scattare la trappola del fuorigioco), il francese colpisce prima di testa, Pomini risponde, ma il tiro successivo è quello decisivo, la rete del pareggio arriva dopo che al 12’ Bepi Pillon è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco per proteste. Al 55’, infatti, sempre Machach aveva servito un compagno in area palesemente ostruito dal braccio di Maleh. L‘ arbitro non concede il rigore ripetendo lo stesso errore del primo tempo, quando il tocco di Idda non è stato sanzionato come da regolamento. La gara è equilibrata nella sua pochezza di occasioni di rilievo.  Il possesso è simmetrico, 50 e 50. Una gara giocata molto nel mezzo del campo. Pillon effettua cambi molto morbidi, deciso a custodire il risultato di parità. Come se la classifica dicesse tutt’altro. La volontà del mister si comprende, evitare un altro scivolone fermando la caduta, porre una nuova linea del fronte e cercare di risalire la montagna troppo ripida. Mentre Dionisi mette dentro Monachello, Firenze, calciatori con caratteristiche più offensive. A 5 dal termine Monachello sfiora il montante alto. Ed è l’ultimo tentavo della gara.

Foto cosenzachannel.it 

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