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Assessore Spirlì: lavoriamo per far uscire dalle tendopoli i migranti della Piana di Gioia Tauro

Il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria in esclusiva a PdV. “La soluzione del problema passa attraverso una concertazione fatta con i sindaci, con la prefettura, in maniera tale da farli uscire dalle tende e baracche dove vivono un vero dramma e per garantirgli una vita normale”. Sin dall'inizio del mandato regionale l'interlocuzione con la Caritas diocesana. 

Foto d'archivio

“Stiamo studiando i criteri per portare a compimento definitivo – e voglio rafforzare il termine – la situazione migranti sulla Piana di Gioia Tauro”. Lo ha detto Nino Spirlì, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria e assessore con delega alla legalità e alla sicurezza, a proposito della tendopoli di San Ferdinando e delle baraccopoli circostanti. “La soluzione del problema passa attraverso una concertazione fatta con i sindaci, con la prefettura, in maniera tale da farli uscire dalle tende e baracche dove vivono un vero dramma e che garantirgli una vita normale”, ha detto l’amministratore.

“Dal nostro insediamento in regione, il mese scorso, abbiamo ritenuto opportuno un primo intervento insieme alla Protezione civile, su richiesta peraltro dei sindaci, di carattere fortemente umanitario, perché ci siamo resi conto che queste persone purtroppo non stanno lavorando e quindi non hanno possibilità di avere un salario”. Così, “insieme agli amministratori e alla Caritas di Oppido – Palmi, d’accordo con la Prefettura, ci sembrava il minimo intervenire subito con le cucine da campo per questo periodo di emergenza”. In quell’occasione, si è verificata una “protesta sterile ed inutile" – così la definisce Spirlì -, "stigmatizzata dalla Prefettura, dalla questura, dai sindaci, dai rappresentanti di sindacati ed associazioni”  - "di un esiguo numero di migranti, che ha portato al rifiuto degli aiuti".

“La ribellione – afferma l’amministratore regionale - fomentata soprattutto da elementi esterni alla tendopoli, non è servita a nulla se non a mortificare ancora di più, con pregiudizi e preconcetti, la situazione dei migranti stessi”.

Spirlì, relativamente alle soluzioni di sgombero definitivo degli insediamenti e a possibili soluzioni abitative diverse, evidenzia che “vi è uno stanziamento giacente di 4,6 milioni di euro di competenza dell’assessorato all'immigrazione; altresì c’è una possibilità di stanziamento dell’assessorato alla sicurezza di cui io ho delega”. L’auspicio dell’assessore è quello di “riuscire a integrare piccoli gruppi, quartiere per quartiere senza costruire altri ghetti, nei paesi dove questi ragazzi lavorano”.  Riguardo ai tempi, “mi auguro che siano brevissimi”, perché “più si allungano, più le intenzioni si affievoliscono e svaniscono. Abbiamo a cuore la soluzione di questo dramma, e spero che prima che inizi la stagione i migranti possano uscire dalla tendopoli e dai piccoli agglomerati, in particolare Taurianova, dove si vive un vero e proprio dramma umanitario”.

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