Cultura

Il fenomeno della comparsa di segni di germogli sulla spina di Scigliano si sarebbe verificato già altre volte e anche nei giorni scorsi. Le parole del parroco e l'invito a vivere la passione del Signore con fede. 

Dopo duemila anni sentiamo anche noi come le donne, il centurione, che nella Croce c'è l'atto d'amore di Dio per noi. E' la domanda che viene dalla croce, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani, ma salvezza per il cristiano...

Quello che salva dall'angoscia è l'orizzonte della speranza. Meglio se coltivato in famiglia nutrendosi di spiritualità, preghiera e perdono reciproco. Ne è convinto il presidente degli psichiatri cattolici, secondo il quale non bisogna avere paura di litigare e la preghiera in famiglia è una  fonte di rassicurazione e di sostegno reciproco che accompagna e rafforza la riconciliazione.

Abbiamo ricordato in questi giorni l'anniversario dedicato al grande poeta italiano: ricordiamo l'uomo che ha fatto l’Italia oltre cinque secoli prima. Prima di tutto unendola in una sola lingua. La sua Commedia è divenuta un monolite che secoli di filologia, riforme religiose, storiografia, attacchi e difese non sono riusciti ad intaccare.

Sin dai primi istanti di questa triste esperienza ci ha fatto compagnia l’hashtag #andràtuttobene, un invito a pensare positivo; una dinamica psicologica che attiva processi cognitivi utili a generare sentimenti ed emozioni positivi, fondamentali per affrontare una situazione traumatica come quella odierna.

Il Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, nel 2021, ha avviato i suoi lavori e sta cominciando a raccogliere le proposte di progetto che associazioni, enti locali, musei, istituti e realtà culturali, intendono promuovere per ricordare questa importante ricorrenza.

I segni delle mascherine sui volti provati degli operatori sanitari, il lugubre sfilare dei convogli militari che trasportano i deceduti in altri cimiteri, perché non c'è più posto nemmeno per loro. Davanti a queste immagini come si fa ad anestetizzare i propri sentimenti? Ben vengano gli hashtag, gli slogan, i cartelloni. Ma diamoci anche il tempo per compatire. 

Lungo i secoli la città di Cosenza e la sua provincia furono colpite più volte. Tra le più note epidemie la peste del 1656 e l’epidemia di colera del 1837.

In ricordo del terremoto del 20 febbraio 1980 la città ogni anno celebra la festa patronale