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Una vita spesa a servizio del Vangelo e delle Comunità ecclesiali in cui ha svolto il suo ministero

Personalmente conobbi a fondo don Augusto durante il mio impegno di Segretario diocesano della GIAC  (1965 – 1967) e poi di Presidente Diocesano della stessa GIAC dal giugno 1967 in poi, periodo in cui ebbi modo di apprezzarne le sue qualità di Sacerdote di grande umanità,  umiltà ed instancabile impegno pastorale in tutti i settori in cui fu chiamato ad operare.

Ricordare l’opera e l’azione pastorale di S.E. Mons. Augusto Lauro non è compito facile, vista la varietà dei suoi molteplici incarichi pastorali svolti durante la sua lunga esistenza terrena, sia nell’Arcidiocesi di Cosenza dal 1947 al 1979 e successivamente nella Diocesi di San Marco Argentano – Scalea dal 1979 al 1999, come Vescovo della Diocesi.

Ordinato Sacerdote a Cosenza il 29 giugno 1947 dall’Arcivescovo di Cosenza S.E. Mons. Aniello Calcara, iniziò il suo ministero presbiteriale come Assistente Ecclesiastico della Gioventù di Azione Cattolica e contemporaneamente come vice Parroco della Parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù. 

Personalmente conobbi a fondo Don Augusto durante il mio impegno di Segretario diocesano della GIAC  (1965 – 1967) e poi di Presidente Diocesano della stessa GIAC dal giugno 1967 in poi, periodo in cui ebbi modo di apprezzarne le sue qualità di Sacerdote di grande umanità,  umiltà ed instancabile impegno pastorale in tutti i settori in cui fu chiamato ad operare. La sua vita è stata una testimonianza di profonda fede e carità cristiana che si traducevano in una instancabile sollecitudine per la crescita umana e spirituale delle Comunità parrocchiali ed Associazioni laicali in favore delle quali svolgeva il suo ministero presbiteriale. Dedicava molto tempo alla formazione spirituale dei numerosi ragazzi e giovani che frequentavano i gruppi di A.C. che via via nascevano o si consolidavano in un numero sempre più numeroso di Parrocchie, ugualmente era sempre accanto a noi Responsabili ed Educatori a tutti i livelli supportandoci in tutte le iniziative che si andavano realizzando, sia a livello diocesano sia a   livello parrocchiale. Don Augusto era consapevole che la presenza dell’A.C. nelle Parrocchie e nella Diocesi era fondamentale per l’evangelizzazione e la formazione cristiana delle coscienze quale supporto indispensabile perché i soci e i simpatizzanti dell’Associazione vivessero la vita di ogni giorno alla luce dell’esperienza di fede. All’epoca si era chiuso da poco il grande evento del Concilio Vaticano II che aveva ribadito nel Documento sull’Apostolato dei laici Apostolicam Actuositatem il posto privilegiato che compete all’Azione cattolica nel panorama delle Associazioni cattoliche laicali, riconoscendo maggiore capacità operativa e libertà d’azione all’apostolato dei laici, sia pure in stretta collaborazione con la gerarchia ecclesiastica, avviando una ampia revisione delle funzioni dell’ACI che si concluse con la  promulgazione di un nuovo Statuto (1969) approvato ad experimentum da Paolo VI, per riconoscerle una più agile struttura organizzativa e la caratterizzazione di uno spirito di apostolato sociale, in diretta collaborazione ma non in dipendenza dalla gerarchia ecclesiastica. La lungimiranza  di Don Augusto e la ferma volontà dell’ Arcivescovo di Cosenza del tempo S.E. Mons. Picchinenna di mettere in atto i nuovi orientamenti emersi dai Documenti Conciliari, incoraggiarono Mons. Lauro e l’intera Presidenza della GIAC a spingere perché  ogni Parrocchia avesse un gruppo di ragazzi e di giovani di A.C. in modo da essere lievito tra i cattolici e i soci di A.C., per un impegno più radicale per il bene della società, non solo nell’attività sociale, caritativa, culturale ed economica ma anche in politica e nell’attività sindacale, con la ricchezza di un’autentica fede, ravvivata nel percorso formativo dell’azione Cattolica. Mons. Lauro da Assistente della GIAC non si risparmiò, organizzando insieme agli Educatori e ai Responsabili diocesani incontri di preghiera, giornate di formazione spirituale ed altre occasioni di crescita nella fede, come l’approfondimento dei numerosi Documenti Conciliari. Neppure l’incarico di Vicario generale dell’Arcidiocesi lo allontanò dal proprio impegno in A.C. come Assistente e di guida spirituale della GIAC. Anche quando, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Statuto (1° novembre 1969) e della preparazione della prima Assemblea unitaria dell’A.C., fu sancita l’unificazione dei quattro rami ed eletto il nuovo Consiglio Diocesano con un unico Presidente Diocesano e un Assistente Ecclesiastico unitario,  Il lavoro di Mons. Lauro si dimostrò sempre prezioso per le attività del Settore Giovani di A.C., come lo era stato nella sperimentazione dei primi Corsi formativi estivi misti, organizzati unitariamente dalla GIAC e Dalla GF e svolti nella località di Caporosa nell’estate del 1969. Don Augusto era sempre disponibile, anche se   spesso arrivava a Caporosa a sera, a volte dopo la cena, quando noi Educatori e Responsabili facevamo la verifica dell’andamento dei Corsi; per Don Augusto era anche un’occasione per assicurarsi che nulla mancasse di quanto era necessario per lo svolgimento dei corsi e per un sereno soggiorno dei giovani o ragazzi.  

Potendo, saliva di domenica per celebrare la S. Messa, seguita anche dai pochi abitanti di Caporosa, pochi ma residenti lì a tutti gli effetti. Don Augusto, che aveva a cuore tutti, in particolare le persone più fragili e più bisognose, finì con assicurare ai pochi residenti stabilmente la celebrazione domenicale della S. Messa, prendendo in prima persona l’impegno di spostarsi a Caporosa con la propria utilitaria ogni domenica, anche quando le condizioni climatiche per neve ed altre intemperie non gli potevano garantire che Egli riuscisse sempre ad arrivare lì nel Villaggio di Caporosa; un impegno questo portato avanti anche dopo essere stato eletto Vescovo Ausiliare di Cosenza, fino alla sua permanenza nell’Arcidiocesi.

Nel frattempo Don Augusto rimaneva attento e disponibile a dare il proprio contributo per tutti i problemi pratici che insorgevano nella Società a livello nazionale e locale, mi riferisco agli anni della contestazione del 1968 che riguardò la scuola, l’Università, il mondo del lavoro e i vari  aspetti e settori della società;  ovviamente non fu il solo Sacerdote a darsi carico di supportare il gruppo Dirigente dell’A.C., potendo questo contare anche sull’apporto e la vicinanza del numeroso gruppo di Assistenti dei vari Settori ed articolazioni dell’A.C.  Restando agli anni tra il 1966 e il 1971, Don Augusto era prezioso per l’Arcivescovo di Cosenza del tempo Mons. Picchinenna, un valido e instancabile collaboratore nella realizzazione delle innovazioni apportate dal Concilio, chiusosi ufficialmente l’8 dicembre 1965.  Mons. Picchinenna,  che aveva partecipato a tutte le sessioni, potette avviare tutte le riforme previste con l’apporto determinante di Mons. Lauro, furono gli anni in cui fu istituito il Consiglio Pastorale e successivamente il Consiglio Presbiteriale, prima di lasciare l’Arcidiocesi l’8 luglio 1971 perché nominato Arcivescovo Coadiutore dell’Arcivescovo di Catania, con diritto di successione. Con la presa di possesso dell’Arcidiocesi da parte di S.E. Mons. Enea Selis, già Assistente Ecclesiastico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, trasferito a Cosenza da S.S. Paolo VI proprio per affiancare il mondo della cultura negli anni in cui era appena nata l’Università degli Studi della Calabria, con un progetto ambizioso sperimentale. Anche in questo il nuovo Arcivescovo trovò in Mons. Lauro, nella qualità di Vicario Generale, un validissimo collaboratore a tutti i livelli e ciò gli permise di proseguire con grande determinazione l’opera già svolta da Mons. Picchinenna di realizzazione delle riforme volute dal Concilio Vaticano II, oltre che seguire da vicino i primi anni di funzionamento della giovane Università della Calabria, con una speciale vicinanza al mondo universitario, in ciò supportato anche da altri validi Sacerdoti, quale il compianto Mons. Gabriele Bilotti e l’intero gruppo di Assistenti e vice Assistenti  Ecclesiastici. Nell’impegno pastorale per la crescita integrale del popolo di Dio dell’Arcidiocesi di Cosenza, Mons. Lauro fu in prima linea con S.E. Mons. Selis quando nel 1972 decise di istituire nella Zona urbana ben dieci nuove Parrocchie, convinto che la vicinanza e la presenza del  Parroco in alcune zone un po' più periferiche rispetto alle Parrocchie preesistenti potesse dare frutti copiosi per la crescita umana delle porzioni di popolazione coinvolte. Mons. Lauro aveva apprezzato molto il lavoro pastorale di S.E. Mons Picchinenna, allo stesso modo apprezzava molto il nuovo presule S.E. Mons. Enea Selis, tanto da pubblicarne nel 1980 i discorsi con l’Editrice AVE, tra cui il discorso appassionato per l’istituzione delle dieci nuove Parrocchie.

Mons. Lauro era noto, ovunque si era trovato ad operare, oltre che per la sua umiltà, per l’attenzione agli ultimi, un’attenzione che si traduceva in iniziative concrete in favore dei più bisognosi di un supporto concreto per una vita dignitosa, per la quale la possibilità di un lavoro rappresenta un requisito essenziale. In questa logica diede vita a Cosenza all’Istituto di Servizio ed Assistenza Sociale (I.S.A.S), Ente autonomo nato in via sperimentale  che S.E. Mons. Selis nel 1975 riconobbe come Instituzione ad Opera caritatis temporalis destinatum con proprio Statuto, a norma del CJC allora vigente. Tra gli organismi creati Il Consultorio ISAS di Cosenza, per l’assistenza pre-matrimoniale e matrimoniale per il cui funzionamento si avvaleva di professionisti volontari,  nonché il Centro di aiuto alla famiglia di cui Mons. Lauro è stato Presidente per lunghissimi anni. L’attenzione per la famiglia è stato un campo di azione privilegiato per Don Augusto, consapevole dell’importanza che riveste la famiglia nella formazione dei giovani.

 Successivamente presso l’ISAS fu istituita l’Università della Terza Età con vari Corsi tuttora funzionante, utile strumento di promozione sociale in particolare per i pensionati, tra cui coloro che non avevano avuto l’opportunità di portare a compimento gli studi superiori o universitari.   

Nel 1975 Mons. Lauro fu eletto Vescovo titolare di Bigastro e subito dopo Vescovo Ausiliare dell’Arcivescovo di Cosenza Mons. Enea Selis, negli anni in cui la Santa Sede stava delineando e consolidando i nuovi confini delle Diocesi ed Arcidiocesi calabresi.

Anche da Vescovo Ausiliare di Mons. Selis, Mons. Lauro fu un collaboratore prezioso ed insostituibile dell’Arcivescovo Mons. Selis nelle numerose iniziative che via via venivano avviate o realizzate, per la sua instancabile disponibilità a tempo pieno con apporto di significative e valide proposte nella soluzione dei problemi che via via emergevano, conservando sempre la sua innata umiltà, testimonianza di profonda fede e attenzione verso tutti, in particolare verso le persone più fragili.

Il 7 aprile 1979 Giovanni Paolo II, a seguito del nuovo assetto geografico, giuridico e pastorale, lo nominò primo Vescovo della Diocesi di S. Marco Argentano-Scalea dove rimase fino al 1999, allorquando rinunciò al governo della diocesi per raggiunti limiti di età. Anche lì a San Marco -  Mons. Lauro era molto apprezzato da tutti non solo per la sua grande umiltà, ma soprattutto per la sua molteplice attività pastorale, ricca di tante iniziative, i sacerdoti e il Popolo tutto lo vedevano come chi era arrivato in Diocesi per custodire e rafforzare la fede. Fin dal giorno del suo insediamento si è rivelato attento e premuroso verso tutta la Diocesi, incarnando la figura di Gesù buon pastore. Molto intenso il suo impegno per la formazione integrale di ciascuno dei figli affidati dalla Provvidenza alle sue cure pastorali, in particolare i giovani, ma allo stesso modo gli anziani, le persone più fragili e più umili.

 Tra le numerose iniziative avviate, la creazione e la cura della pagina diocesana di Avvenire, al fine di allargare la conoscenza della storia e degli eventi della Diocesi oltre i suoi confini. Egli, nella sua instancabile azione pastorale, era guidato da una non comune lungimiranza nel rinnovamento della Chiesa, rinnovamento richiesto anche dai Documenti conciliari che Mons. Lauro sin da subito cercò di attuare pienamente, adeguando le varie iniziative ai nuovi tempi e ai bisogni concreti e reali di tutto il Popolo di Dio della Comunità ecclesiale affidata alle sue cure dalla Provvidenza. Impegno particolare e prioritario di Mons. Lauro è stata la formazione dei Sacerdoti, a cominciare dalla cura dei Seminaristi in modo che anche la figura del Presbitero fosse più rispondente alle mutate esigenze dei tempi. Molto spazio ha avuto la preghiera per il rifiorire della vita cristiana nella Diocesi (Culto Eucaristico, la devozione alla Madonna, incontri di preghiera, veglie bibliche,  insegnamento catechistico più incisivo, il rafforzamento dell’Azione Cattolica e la formazione permanente degli Educatori, il rafforzamento della formazione del laicato con l’istituzione dell’Istituto di Scienze Religiose), nonché l’istituzione di nuove Parrocchie nelle zone periferiche più popolose, le missioni al popolo di Dio e le frequenti visite pastorali, attività tutte di cui Mons. Lauro era animatore infaticabile.

Altra importante iniziativa in favore della formazione delle varie componenti del Popolo di Dio in San Marco – Scalea fu la preparazione del Sinodo Diocesano celebrato da Mons. Lauro dopo oltre due secoli dall’ultimo Sinodo, fu una preparazione meticolosa e lunga che ha permesso di adeguare l’azione pastorale allo spirito e alle direttive del Concilio Vaticano II e quindi alle aspettative del Popolo di Dio alla vigilia del ventesimo secolo. Nel triennio conclusivo del suo mandato pastorale nella Diocesi di San marco Argentano – Scalea preparò la Diocesi al Giubileo del 2000, avendo già presentato al compimento dei suoi 75 anni d’età le dimissioni per raggiunti limiti d’età. Le dimissioni furono accolte nell’anno successivo e così l'8 maggio 1999, lasciò la cattedra della Diocesi per raggiunti limiti d'età, diventando Vescovo Emerito Di San Marco Argentano – Scalea.  Ritornato nell'arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, continuò a prestare la propria opera pastorale a servizio del Clero Cosentino e degli Arcivescovi che si sono succeduti nella Città bruzia S.E. Mons D’Agostino, S.E. Mons. Nunnari e S.E. Mons. Nolé.

Nella Diocesi di San Marco Argentano – Scalea tutti ricordano con affetto e devozione S.E. Mons. Augusto Lauro e  dichiarano di essere grati al Signore per  averlo avuto per lunghi anni come maestro, Padre e Pastore buono e vicino al popolo che Egli amava.

* Direttore Ufficio IRC Cosenza - Bisignano

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