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Il Papa ha incontrato ai malati di Huntington

Un messaggio per la comunità scientifica coinvolta nella ricerca: no alla cultura dello scarto.

“Sul vostro lavoro c’è uno sguardo carico di attesa: dai vostri sforzi dipende la speranza di poter trovare la via per la guarigione definitiva dalla malattia, ma anche per il miglioramento delle condizioni di vita di questi fratelli e per l’accompagnamento, soprattutto nelle delicate fasi della diagnosi, di fronte all’insorgenza dei primi sintomi”. Alla fine del discorso ai malati di Huntington, il Papa si è rivolto ai genetisti e agli scienziati “che da tempo, senza lesinare energie, si dedicano allo studio e alla ricerca di una terapia”. “Che il Signore benedica il vostro impegno!”, ha esclamato Francesco, incoraggiando “a perseguirlo sempre con mezzi che non contribuiscono ad alimentare quella ‘cultura dello scarto’ che talora si insinua anche nel mondo della ricerca scientifica”. “Alcuni filoni di ricerca utilizzano embrioni umani causando inevitabilmente la loro distruzione”, il grido d’allarme del Papa: “Ma sappiamo che nessuna finalità, anche in sé stessa nobile, come la previsione di una utilità per la scienza, per altri esseri umani o per la società, può giustificare la distruzione di embrioni umani”.

Fonte: Sir
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