Attualità

È sicuramente “la pericolosità dei tempi”, come scrive padre Enzo Fortunato - direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi - nella sua introduzione, una delle chiavi di lettura per “Amore nel tempo dell’odio” (Fuorilinea, 171 pagine), di Paolo Tordi, che ha alle spalle una lunga carriera di manager industriale e di scrittore. I tempi difficili e perigliosi sono quelli della Francia appena entrata in guerra e destinata ad essere presto occupata dalle truppe naziste.

L'Associazione italiana editori organizza per il 23 aprile una giornata speciale per promuovere la cultura attraverso i libri che, nell'era digitale, mantengono il loro alto valore educativo. Un gran numero di volontari distribuirà speciali Kit con 24 volumi per i quali non saranno percepiti diritti d'autore. Tra i "messaggeri" dell’iniziativa - che coinvolgerà diverse città - i personaggi del mondo della tv e dello spettacolo.

Un dovere soprattutto verso i giovani, oggi ad alto rischio. L’Istituto superiore di sanità afferma che l’alcol è il principale motivo di morte per le persone al di sotto di 29 anni. L’ebbrezza provoca 18mila morti in un anno: dagli incidenti stradali ai suicidi. Secondo gli studi medici, fino a 25 anni il consumo di alcol può danneggiare lo sviluppo celebrale.

L'artista Umberto Boccioni avrebbe tratto, in questi giorni, una città che sale, una città del futuro.

Gli schiavisti odierni ripropongono, senza essere fermati in tempi di gps, droni e satelliti, la tratta dei neri tanto deplorata. Non basta scuotere i grandi, i potenti, le comunità internazionali o locali. Non basta neppure dare una mano (magari ci fosse qualche volta!), è necessario dare il cuore, cioè tutto se stessi, sprecarsi senza misura.

Giornalisti, studenti di giornalismo e operatori della comunicazione si sono interrogati durante il IX Festival internazionale di giornalismo (Perugia, 15-19 aprile) sugli scenari ancora incerti posti dalle nuove tecnologie. I benefici e i rischi dei social network: "Un costante contatto con i lettori, che cominciano ad affidarsi a quel determinato giornalista o redazione"; "la propagazione dell'errore o della 'bufala'"; "i discorsi d'incitazione all’odio nei forum".

Chiusa la partita delle Province, sarà necessario un ripensamento dell'istituzione Regione che sta per compiere cinquant'anni. Oggetto di scandali a ripetizione, molto diverse nella taglia e dunque nella sostenibilità, le Regioni italiane non hanno dato una prova brillante. Dopo l'infinita questione della definizione delle candidature, ci sarà spazio anche per i programmi?

Il sociologo Maurizio Fiasco invita a riflettere non solo sulle "responsabilità sicuramente individuali", ma sul "fallimento gravissimo sia di un modello gestionale sia organizzativo". La formazione e il numero identificativo sul casco. Una questione sottovalutata: molti poliziotti provengono da corpi militari dopo esperienze in zone di guerra, con difficoltà nel contenere l'aggressività.

"Siamo una cosa sola": è il titolo del brano inciso dalla band londinese "Ooberfuse" con la collaborazione dell'arcivescovo caldeo di Erbil, Bashar Matti Warda, nel quale si mette in evidenza la difficile situazione dei cristiani in Iraq. Non immagini di violenza e morte, come per l'inno dello Stato islamico, ma la certezza che "nella nostra fede, nel nostro amore, siamo una cosa sola e non siamo soli"

Dopo avere frequentato un corso professionale e aver superato gli esami, hanno ottenuto la qualifica di frigorista di prima categoria, che consentirà loro, una volta scontata la pena, di lavorare a livello industriale o in proprio e di rilasciare attestazioni di conformità secondo la legge. I volti e le storie dei neodiplomati.

Rimossa dall'Università di Cape Town, in Sudafrica, dopo settimane di proteste e atti vandalici, la statua di Cecil Rhodes, politico e uomo d'affari, protagonista dell'espansione dell'impero britannico in Africa alla fine del XIX secolo. Per padre Russell Pollitt ("Jesuit Insitute"): "Gli atti di vandalismo non aiutano il dibattito e quello delle statue è un aspetto marginale: dobbiamo impegnarci in un processo che assicuri una vera trasformazione"

Da più parti si stanno levando appelli per un intervento deciso dell'Ue. La situazione, dopo quanto accaduto nelle scorse ore, è al collasso. E con la bella stagione, si rischia di superare ogni possibilità di un aiuto. L'Italia è veramente la porta dell'Europa, e risente più di tutti dell'emergenza.

Il Policlinico universitario di Roma Gemelli ha sviluppato un nuovo servizio grazie al quale le pazienti affette da neoplasia ovarica di alto grado potranno accedere al test molecolare con un risparmio di tempo di 5-8 mesi, identificando in tempi brevi la presenza di una mutazione nei geni Brca1/2, per poter accedere a una specifica terapia

Il 14 aprile scorso ad Abuja, in Nigeria, c'è stata una marcia di proteste in favore delle 276 liceali rapite lo scorso anno e sui successivi silenzi. Con l'hashtag #BringBackOurGirls (#ridatecilenostreragazze).

Liliane Mugombozi, responsabile del giornale "New City Africa" e docente di scienze della comunicazione, era a Nairobi quando sono sfilate le bare delle 148 vittime di Garissa. E racconta: "Mi sono trovata davanti a un dolore grandissimo. Mi sono sentita scomoda. Ho scelto di stare a fianco delle famiglie per far mio il loro sgomento". Nonostante le minacce e gli attentati, le chiese sono sempre piene di gente, "segno evidente di un Paese che ha rifiutato di avere paura".

Parla il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: "Lo sviluppo delle cure palliative non è solamente un atto organizzativo ma prevede un profondo cambiamento culturale che, in quanto tale, richiede tempi più lunghi per la sua piena realizzazione". E ancora: "L'informazione dei cittadini rappresenta il vero tallone di Achille". Per questo "stiamo lavorando a una nuova campagna informativa". L'auspicio per un dibattito sul fine vita non ideologico e pienamente rispettoso di tutti.

Nel canale di Sicilia - dal 10 aprile ad oggi - sono stati soccorsi 5.629 migranti. La Guardia Costiera ha anche assistito un barcone capovolto a circa 80 miglia dalle coste della Libia, con 9 morti e 144 migranti. Giancarlo Perego (Fondazione Migrantes): "Questi ultimi fatti dimostrano la necessità di ripristinare l’operazione Mare nostrum". Oliviero Forti (Caritas italiana): "È necessario rafforzare le operazioni di salvataggio in mare". L’impegno nell’accoglienza del mondo ecclesiale.

Parla Aldo Ferrari, docente di lingua e letteratura armena all'Università Ca' Foscari di Venezia: "Il genocidio c'è stato. Non può essere onestamente negato. Detto questo, il problema politico rimane perché la Turchia è un Paese forte e importante che prosegue la sua politica di negazionismo". E ancora: "Finché la Turchia non potrà parlare liberamente del suo passato e, in particolare, degli armeni e dei curdi, non potrà essere e considerarsi un Paese realmente democratico e progredito".

Nel 2014 si è calcolato che le case scassinate e depredate sono state oltre 250mila, con una media di circa 690 effrazioni ogni giorno. Per Paolo Feltrin, politologo dell'Università di Trieste, "può sembrare banale, ma la prima soluzione sarebbe che la crisi finisca". Intanto, serve "un cambio di comportamenti: bisogna imparare a proteggere di più la propria casa. Dobbiamo accettare l'idea che non viviamo in un mondo ideale".

Una joint-venture fra statunitensi e tedeschi dà vita a un nuovo mass media che si prefigge di informare su quanto accade nella "capitale" dell'Unione. Il concorrente a stelle e strisce stimolerà la comunicazione sul processo di integrazione, che finora non ha certo brillato? E la cittadinanza europea ne trarrà vantaggio?

Una ricerca del Pew Research Center stima che in 35 anni gli islamici nel mondo aumenteranno di oltre il doppio, avvicinandosi al sorpasso dei cristiani. Stefano Allievi, sociologo e direttore del Master sull’Islam in Europa dell’Università di Padova, mette in guardia sulle proiezioni relative alla fertilità e avverte: "Sono in atto processi diffusi e importanti di secolarizzazione dei musulmani sia in Occidente sia nei Paesi musulmani".