Chiesa

Lo ribadisce l'istruzione vaticana "Ad resurgendum cum Christo", in cui ci si confronta con alcune "nuove idee in contrasto con la fede della Chiesa" e si danno precise indicazioni sulla conservazione delle ceneri: né in casa, né disperse "in natura", né in "pezzi di gioielleria". Niente funerali, nel caso che il defunto abbia disposto, in modo notorio, la cremazione e la "dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana".

Il 31 ottobre a Lund e a Malmö, in Svezia, la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale commemoreranno congiuntamente, per la prima volta nella storia e a livello mondiale, il cinquecentesimo anniversario della Riforma. Fino ad oggi gli anniversari dei centenari della Riforma sono stati fonte di polemica e confronto tra le due confessioni. Quest’anno però sarà diverso e la comune commemorazione di Lund - osserva il teologo Angelo Maffeis - non è casuale, ma frutto di 50 anni di dialogo.

L'appartamento pontificio del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo apre al pubblico, per volontà di Papa Francesco. Ogni giorno si potranno prenotare le visite tramite il sito dei Musei Vaticani. In anteprima per i giornalisti il percorso che svela luoghi privatissimi dei Pontefici, come la Camera da letto, la Cappella privata e la biblioteca. Luoghi dove la grande storia si mescola con la vita di ogni giorno, e la bellezza dell'arte si rispecchia in quella della natura.

Erano destinati alla creazione del "Villaggio della carità", opera segno del Giubileo della misericordia. Lo sgomento di monsignor Cantafora e l'impegno del direttore Caritas padre Di Trapani: "andremo avanti nel nostro cammino".

Entro la primavera del 2017 i vescovi italiani realizzeranno un Sussidio sulla formazione permanente del clero. È il traguardo del lavoro svolto a più livelli negli ultimi anni. “La formazione del clero - spiega monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno e presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata - è un processo intrinsecamente permanente, paragonabile a una porta, la cui soglia è la formazione iniziale, gli stipiti sono la paternità episcopale e la fraternità sacramentale, l’architrave è la cura della vita interiore, mentre la carità pastorale ne è la chiave”.

“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Sarà questo il tema della XV assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi che si terrà nell’ottobre 2018. L’annuncio della Sala Stampa vaticana, il 6 ottobre, giunge a poco più di due mesi dalla Gmg di Cracovia e all’inizio di un nuovo anno pastorale (2016-2017) che così viene quasi ad assumere i tratti di una prima tappa di avvicinamento al Sinodo che, è bene ricordare, precederà la Gmg di Panama del 2019. Chiesa e giovani: un cammino che in questi prossimi anni si nutrirà di appuntamenti importanti. Don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei (Snpg), parla delle sfide che ora attendono le comunità ecclesiali.

Francesco ha incontrato mille partecipanti ad un pellegrinaggio ecumenico di luterani. Un no al proselitismo e l'invito a camminare sull'esempio dei Santi, i grandi riformatori della Chiesa.

Tra i quattro vescovi e sacerdoti ultraottantenni nominati cardinali da Papa Francesco, l’unico italiano è monsignor Renato Corti. Per un decennio stretto collaboratore del cardinale Carlo Maria Martini, è stato vescovo di Novara per 15 anni e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana dal 2005 al 2015. Ora una nuova pagina da scrivere e una nuova "responsabilità anche nei confronti di tutta la Chiesa".

Nunzio apostolico in Siria, Mario Zenari è uno dei 13 nuovi cardinali che riceveranno la porpora nel Concistoro di sabato 19 novembre. L'annuncio di Papa Francesco è arrivato ieri all'Angelus. A Damasco come nunzio dal 30 dicembre 2008, nominato da Benedetto XVI, si è sempre prodigato in questi anni di guerra a favore di una soluzione pacifica del conflitto e impegnato in prima persona per portare aiuto e sostegno alla popolazione. E’ proprio al popolo siriano e alle sue sofferenze che il diplomatico dedica la porpora cardinalizia.

Daniele Menozzi, ordinario di storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa e condirettore della Rivista di storia del cristianesimo, traccia un identikit del Collegio Cardinalizio dopo la scelta di 17 nuovi cardinali che saranno creati da Papa Francesco nel Concistoro del 19 novembre.

È stato presentato a Roma il libro di fra Fabio Scarsato, direttore editoriale de "Il Messaggero di Sant'Antonio": "Wanted. Esercizi spirituali francescani per ladri e briganti". La location? Non un salotto buono, ma la casa circondariale di Regina Coeli, alla presenza di monsignor Augusto Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma settore Sud, padre Vittorio Trani, cappellano del carcere, Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, la direttrice di Regina Coeli, Silvana Sergi, un ristretto numero di giornalisti e una trentina di detenuti.

C'é anche padre Ernest Simoni di Scutari: ha sofferto la persecuzione in Albania. I nuovi porporati scelti dai diversi continenti, secondo il criterio consolidato di papa Francesco. Un solo italiano, è monsignor Mario Zenari, che però rimarrà Nunzio Apostolico "nell'amata e martoriata Siria". Diventa cardinale l'Arcivescovo di Madrid Osorio Sierra e quello di Bangui, il luogo in cui Francesco aprì la prima Porta Santa giubilare, nel Centrafrica.

Il pontefice ha presieduto l'Eucarestia che ha chiuso il Giubileo mariano commentando il Vangelo del giorno. "Spesso diamo per scontato tutto, anche con Dio". Ma poi bisogna tornare indietro a ringraziare. Nell'Angelus il pensiero per Haiti colpita dal violento uragano.

"Vorremmo dire all’Europa di non avere timore della Chiesa". Sono queste le prime parole pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco appena eletto presidente dei vescovi europei (Ccee). "Di non avere paura della dimensione religiosa perché non porta via nulla a ciò che è umano ma semmai lo fonda e lo garantisce".

Di fronte alla difficile situazione del lavoro in Italia, la Chiesa sceglie come tema della prossima Settimana Sociale “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”. Per il presidente del Comitato scientifico e organizzatore, monsignor Filippo Santoro, "occorre prendere atto di una mobilità lavorativa necessaria alla quale non siamo affatto abituati e al contempo non perdere di vista che il lavoro non è soltanto il mezzo per la sussistenza, ma la condizione mediante la quale una persona si realizza". Allo studio un'iniziativa di valore simbolico, da proporre alle comunità cristiane, di concreta solidarietà nei confronti di chi non ha lavoro.