Chiesa

Con il cappellano del penitenziario di Milano, visitato sabato scorso da Bergoglio, tracciamo un bilancio della visita. "Francesco ha voluto salutare ciascuno, personalmente, ascoltando tante storie toccanti, stringendo a sé" i detenuti. "Ha detto: io in voi vedo Gesù", parole che lasciano il segno per chi vive dietro le sbarre. "Riportare il carcere  in un contesto civile e sociale può ricordarci che in prigione ci sono donne e uomini come noi".

Nella visita a Milano, Papa Francesco chiede alla città di ospitare le differenze, abbracciare i confini e le frontiere, dare accoglienza a chi ne ha bisogno. Un milione di persone alla Messa nel Parco di Monza. Al riparo dalle telecamere la visita alle famiglie delle Case Bianche e l'incontro con i carcerati di San Vittore. Ai cresimandi, un appello: mai più bullismo.

Diversi temi affrontati dal Santo Padre nell'incontro in Duomo. Dalla fede: "non dobbiamo temere le sfide, ma una fede senza sfide" alla "cultura della diversità", passando per lo "zapping" cui i giovani sono sottoposti e al ruolo dei diaconi, che "non sono mezzi preti nè mezzi laici". La vita consacrata per fermentare il mondo e avviare processi.

Il Papa ha ricevuto in udienza nella Sala Regia i 27 Capi di Stato e di governo dell'Unione europea e le loro rispettive delegazioni. Nel suo discorso, durato mezz'ora, Francesco è partito dall'affresco del nostro continente delineato dai padri fondatori per tratteggiare le indicazioni per il futuro.

Dal 1990 al 2016 sono stati uccisi 1.112 operatori pastorali cattolici. Nel 2016, secondo le stime Fides, sono stati 28, sei in più rispetto all'anno precedente. Per l’ottavo anno consecutivo il numero più elevato è nelle Americhe (12). È inoltre aumentato il numero delle religiose uccise, più del doppio rispetto al 2015. Si tratta di 14 sacerdoti, 9 religiose, 1 seminarista, 4 laici. In Africa sono stati uccisi 8 operatori pastorali, in Asia 7, in Europa 1 sacerdote. Tutti verranno ricordati nella XXV Giornata in memoria dei missionari martiri che la Chiesa italiana organizza il 24 marzo di ogni anno.

Intervista a don Marco Campedelli, autore dello spettacolo: "Ci sono dei temi su cui il Pontefice ha aperto la via per un ripensamento. Penso alla riflessione sulla possibilità del diaconato per le donne o alla questione dei 'viri probati'. Francesco è un uomo che pensa e si chiede 'perché no?'. Dopo il tempo dell’enfasi sulle chiavi di Pietro, Francesco ha capito che quelle chiavi non sono per chiudere ma per aprire. A lungo queste chiavi hanno chiuso. Ora Papa Francesco le usa per aprire le porte delle coscienze e del cuore delle persone".

La proposta delle 24 ore dovrebbe penetrare in tutti i nostri ambienti e rivelarsi un torrente impetuoso che, scorrendo, canta e invita ad essere ascoltato. Un momento in cui il dono si fa toccare con mano e imprime alla realtà il sigillo dell’amore e non quello dell’accusa. Un sacramento che attende di essere accolto e di poter plasmare e fare di noi tutti solo degli strumenti e degli annunciatori di misericordia perché portiamo in noi stessi quella Luce che contagia.

Papa Francesco si appresta a festeggiare quattro anni di pontificato. "Accoglienza" la parola d'ordine: verso i poveri e gli ultimi, verso i migranti, verso le famiglie e i giovani, verso i non credenti e i “fratelli” delle altre religioni. Per scongiurare la "terza guerra mondiale a pezzi" e lavorare artigianalmente per la pace.

Dal 6 al 10 settembre il Santo Padre visiterà le città di Bogotá, Villavicencio, Medellín e Cartagena. Parla monsignor Luis Manuel Alí Herrera, uno dei tre vescovi incaricati di organizzare il viaggio papale: "C’è ancora un senso di grande insicurezza e la mancanza di pace si vede anche nella situazione di sconvolgimento etico delle famiglie, nei giovani senza speranza, nella crescente corruzione. E’ importante portare speranza, tutta la nazione dev’essere coinvolta nella pace".

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e del Ccee, racconta il “senso” degli incontri ecumenici con il Patriarca Kirill e il Patriarca Bartolomeo I e riflette sulle prospettive future per il Vecchio Continente, alla vigilia del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma

Trentasette donne all'interno del Dicastero della Cultura della Santa Sede. Oggi, alla vigilia della festa della donna, la presentazione ufficiale nella Sala Stampa alla presenza del Cardinal Gianfranco Ravasi. 

"Papa Francesco è per me un fratello in Cristo". Parla Munib A. Younan, vescovo luterano per la Giordania e la Terra Santa e presidente della Federazione luterana mondiale. Con papa Francesco sono stati co-protagonisti a Lund della “storica” commemorazione comune dei 500 anni della Riforma di Lutero. "Questo momento storico di riconciliazione deve essere ora incarnato", dice. E la strada è quella di lavorare insieme, cattolici e luterani, per la pace, la giustizia, per un "mondo inclusivo dove ci sia spazio per ogni essere umano".

L'Azione Cattolica si sta preparando alla XVI Assemblea nazionale (Roma, 28 aprile - 1° maggio) nel corso della quale verranno rinnovati gli organi statutari e che culminerà con l’incontro, sabato 29 aprile in piazza San Pietro, con Papa Francesco. Tema dell’appuntamento “Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale”. “#AC150 Futuro Presente” è invece il motto dell’incontro con il Pontefice che darà inizio alle celebrazioni per il 150° di fondazione. Storia, identità, impegno e priorità dell'associazione nelle parole del presidente Matteo Truffelli.

Tradizionale incontro quaresimale del pontefice con i parroci romani. Per il Papa, il nostro "non è il Dio dell’ultimo momento, un Dio senza storia di famiglia, un Dio che per rispondere ad ogni nuovo paradigma dovrebbe scartare come vecchi e ridicoli i precedenti". Un no al pessimismo sterile.

L'intervento del Presidente della Cei in merito alla decisione della Corte d’Appello di Trento che per la prima volta ha riconosciuto in Italia a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due bambini nati all’estero grazie a maternità surrogata.