Chiesa

6 aprile 2014: manifestanti armati prendono possesso di alcuni palazzi governativi nelle regioni di Donetsk, Lugansk e Kharkiv. Comincia così una guerra nel cuore dell’Europa che ancora oggi non si è placata: 10mila vittime, 2 milioni di sfollati. “La tragedia più grande di questo conflitto è la dimenticanza generale”, confida al Sir il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Claudio Gugerotti.

Alternanza scuola-lavoro e Chiese locali. I progetti avviati e le best practice di questi primi due anni nell’e-book scaricabile dal sito dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei. L'impegno delle liceali della scuola De Vincenti a PdV.

La lavanda dei piedi nella Missa ibn Coena Domini del giovedì santo 2018 nel carceredi Rebibbia. “Gesù capovolge l’abitudine storica, culturale di quell’epoca, ma anche questa di oggi: quello che comanda, per essere un bravo capo, sia dove sia, deve servire”.

Parola ai giovani. È entrata nel vivo la riunione pre-sinodale voluta da Francesco in vista e in preparazione del Sinodo dei Vescovi sui giovani di ottobre. Povertà, incertezza del futuro, disoccupazione, guerre. È il mondo visto con gli occhi dei ragazzi. Che chiedono alla Chiesa, di mettersi in cammino con loro, in ascolto e con la fiducia nella loro capacità di “cambiare il mondo”.

Dialogo a tutto campo con i giovani. Parlando in gran parte a braccio e rispondendo alle loro domande, Francesco ha aperto il pre-Sinodo chiedendo ai 300 giovani provenienti dai cinque continenti di aiutare la Chiesa ad abbandonare la logica velenosa del "si è sempre fatto così". Rispondendo alla domanda di una giovane vittima della tratta, il Papa ha usato parole molto forti: la tratta “è un crimine contro l’umanità, un delitto contro l’umanità, e nasce da una mentalità malata”. Francesco ha fatto notare che in Italia il 90% dei clienti sono battezzati, cattolici, e ha chiesto perdono per loro.

La Libreria editrice vaticana pubblica, nel quinto anniversario di pontificato, una collana di volumi in cui 11 teologi riflettono sul magistero del Santo Padre. Per il responsabile editoriale della Lev, "il Vaticano esiste soltanto per servire la Chiesa, con le sue ricchezze e le sue povertà. Come casa editrice vogliamo generare cultura e aiutare i fedeli a riconoscere la presenza di Dio nella vita di ogni giorno".

Il senso della vista rimanda a una categoria preferita da Francesco, molto ripetuta ma forse in forma riduttiva. Si tratta delle periferie. L’udito “parla” dello stile di governo di Bergoglio: la sinodalità. Il gusto è il dono della gioia che si deposita nel nostro cuore quando accogliamo il suo Evangelo (Evangelii gaudium). L’odorato è in grado d’introdurre nel profondo della relazione, nell’intimità (“pastori con l’odore delle pecore”). Il tatto dev’essere letto in sfondo antropologico e spirituale. Francesco comincia a parlarne in senso cristologico (“toccare la carne di Cristo”), ma giunge poi alla carità verso il prossimo. Ecco, dunque, i cinque sensi spirituali che permettono alla Chiesa di essere una Chiesa dai “sani sensi” e, pure, una Chiesa da gustare!

Alla fine del suo mandato come presidente della Comece, il card. Reinhard Marx ripercorre questa esperienza e indica alcune linee guida di cooperazione della Chiesa in Europa: la comune testimonianza, sui passi del Vangelo, a beneficio dei cittadini europei. L’Assemblea della Commissione degli episcopati della Comunità europea si svolge a Bruxelles dal 7 al 9 marzo.

Pubblicata oggi la lettera "Placuit Deo" per ribadire che Gesù è l'unico salvatore dell'uomo e la Chiesa è il luogo della salvezza. No alla riedizione aggiornata di due vecchie eresie: pelagianesimo e gnosticismo.

Nel messaggio per la prossima Gmg, il Papa chiede ai giovani di non rimanere prigionieri della logica del digitale e di operare il "discernimento" sulla propria vocazione tramite il coraggio nel presente. L'auspicio: che nella Chiesa i giovani assumano "responsabilità importanti", a patto che sappiano prepararsi a questo compito.

Quinta edizione dell’iniziativa “24 ore per il Signore”: il Papa incontrerà anche i “missionari della misericordia” che per volere di Francesco continuano a dispensare il sacramento della riconciliazione nei cinque Continenti, due anni dopo il Giubileo.

Il Papa si rivolge al “custode delle notizie” che, “nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione”. Nella “frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop”, il giornalista deve infatti “ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone”. Quanto alla chiave di lettura per prevenire e identificare i meccanismi della disinformazione, Francesco parla della “logica del serpente”, colui il quale “si rese artefice della ‘prima fake news’ (cfr. Gen 3,1-15), che portò alle tragiche conseguenze del peccato, concretizzatesi poi nel primo fratricidio (cfr. Gen 4) e in altre innumerevoli forme di male contro Dio, il prossimo, la società e il creato”.

Il presidente della Cei, nella prolusione del Consiglio permanente, parte da tre verbi per chiedere alla politica di ritrovare la sua misura alta, a cominciare dalla ricerca del bene comune. Ai candidati alle prossime elezioni chiede sobrietà e ai cittadini di andare a votare. Migrazioni, antisemitismo e xenofobia, lavoro, famiglia, scuola, pace nel Mediterraneo: i temi di attualità.