Chiesa

Udienza generale dedicata al rapporto in famiglia. "La convivialità sembra sia diventata una cosa che si compra e si vende, ma così è un’altra cosa. E il nutrimento non è sempre il simbolo di una giusta condivisione dei beni, capace di raggiungere chi non ha né pane né affetti". per il Papa "è vergognoso che molti fratelli e sorelle rimangano fuori dalla tavola".

L’inquietudine cristiana è il lascito di questa visita fiorentina di Papa Francesco che segnerà il cammino della Chiesa italiana negli anni a venire. Una Chiesa che non ha ricette preconfezionate, che si mette in ascolto e dialoga con tutti e costruisce con quanti ci stanno. Anche rischiando di ferirsi, di incorrere in qualche incidente di percorso e persino di sporcarsi. Perché se ti pieghi sui poveri, sarà inevitabile che ti sporchi

In 50 mila al Franchi per la Messa presieduta dal Papa. Nella professione di fede di Pietro la capacità di riconoscere e incontrare il volto di Dio. Le strade per riconoscerlo oggi sono la Parola, la carità e i sacramenti. Solo così si potrà coatruire una umanità nuova.

Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del Comitato preparatorio del Convegno: “L’umanesimo che cerchiamo di progettare e testimoniare non è una vecchia ‘via di mezzo’: quel che conta davvero è la fedeltà all’uomo nel servizio reciproco tra fratelli – e fratelli sono tutti gli uomini, non solo questi o quei credenti”. Sulle orme di Francesco, la “mobilitazione per una Chiesa nuova, più snella, pronta, attenta, e anche trasparente”

Una concomitanza inattesa rende ancora più unica la ricorrenza: tra poco più di un mese, infatti, prende il via anche il Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco. La “felice coincidenza” di due eventi “così cari alla nostra storia, alla nostra vita e alla nostra missione domenicane”, scrive in una lettera il maestro dell’Ordine dei Frati predicatori, “si traduce per noi in un richiamo speciale a rinnovare il nostro ministero della Parola”.

Francesco mette piede per la prima volta in terra toscana, prima a Prato e poi a Firenze. Incontra il mondo del lavoro (anche di quello che non c'è), gli immigrati, prega con i malati, pranza con i poveri, celebra l'Eucarestia con i pastori e i fedeli delle Chiese che sono in Toscana. Ma soprattutto indica la strada ai cattolici italiani.

A un mese dal Giubileo della misericordia voluto da Papa Francesco, il cardinale Vallini ha presentato nella Basilica di San Giovanni in Laterano una “Lettera alla città” per chiedere una “riscossa spirituale, morale e civile” di Roma dopo gli scandali che l’hanno travolta.

Il 13 dicembre nella città martire siriana, sotto assedio dal 2012, verrà aperta la Porta Santa nella parrocchia di san Francesco, colpita e danneggiata il 25 ottobre da un lancio di granate. Poteva essere una strage se l’ordigno fosse esploso all’interno invece che all’esterno. Nonostante ciò saranno centinaia i fedeli che l’attraverseranno. Il vicario apostolico di Aleppo, il francescano Georges Abou Khazen: “vinceremo questa guerra con la preghiera, la solidarietà tra di noi e con la misericordia”. 

Colloquio a tutto campo con il segretario generale della Cei alla vigilia del Convegno ecclesiale nazionale. “Nel percorso verso Firenze si è vista una Chiesa che gradualmente si è messa in cammino insieme”. Su Vatileaks: “Ho l’impressione che qualcuno stia perdendo la calma per il rinnovamento voluto da Papa Francesco, e prima da Benedetto XVI, e si sfoghi appropriandosi di documenti riservati e scrivendo libri”.

A pochi girni dal Convegno ecclesiale nazionale riprendiamo in mano la traccia che guiderà i delegati diocesani nei lavori.

Il Papa ha in animo di aprire simbolicamente il Giubileo in Centrafrica il prossimo 29 novembre

Franco Coppola, nunzio apostolico nella Repubblica Centrafricana e in Ciad: "È una notizia che ha colto tutti di sorpresa. Non s'era mai sentito che un Giubileo mondiale cominciasse fuori da Roma, ma, per usare una bella immagine tante volte ripresa da Papa Francesco, egli - e tutta la Chiesa con lui - vuole piantare un ospedale da campo accanto alle parti in conflitto. La Chiesa non può disarmarle, ma può curare le ferite, può disarmare i cuori...".

Culmina nella visita al Monastero dell'Incarnazione il pellegrinaggio con cui si è concluso il quinto Convegno internazionale organizzato dalla Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI all'Università Francisco de Vitoria di Madrid in occasione del quinto centenario della nascita di Santa Teresa d'Avila. Una guida speciale: madre Carmen de Jesus, priora da tre anni.