Chiesa

Ultima udienza generale dell'anno davanti a 10 mila persone per Bergoglio che parla della bellezza del presepe e dell'accoglienza di Dio. Tanti messaggi dedicati ai piccoli e l'invito a non pretendere di agire in autonomia, senza Dio.

Intervista a fr. Alois, priore della comunità ecumenica di Taizé, che ha trascorso il Natale nella città di Homs, in Siria. "Ho raramente vissuto una festa del Natale - dice - dove il messaggio di pace del Vangelo era sentito con quella stessa intensità".

"Il ruolo nuovo della Chiesa e, in particolare, di Papa Francesco possono suscitare grande consenso esteriore senza modificare le coscienze. La religione ‘fai-da-te’ è figlia della multi-appartenenza delle persone: la fede è una parte dell’identità ma non è quella che conforma i comportamenti". È uno dei temi affrontati nel dialogo con Nando Pagnoncelli, presidente dell’Istituto di ricerche di mercato e sondaggi d’opinione “Ipsos” e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che, a partire dall’esperienza maturata in tanti anni di lavoro, offre una chiave di lettura originale per la comprensione degli italiani.

Con l'inizio del Giubileo straordinario della Misericordia, si stanno scaldando i motori del progetto "Ospitalità misericordiosa", promosso dal portale www.ospitalitareligiosa.it, che ha l'obiettivo di aprire gratuitamente le porte delle strutture di ospitalità religiose e laiche a pellegrini in difficoltà economica. C'è anche una famiglia che ha messo a disposizione la propria casa.

Sono 30mila i giovani che hanno deciso di trascorrere la fine dell’anno in preghiera con la comunità ecumenica di Taizé. Il gruppo più numeroso proviene dalla Polonia con 3mila giovani. Seguono Ucraina (2.000), Germania (1.500), Francia (1.500) e Italia (1.000). I messaggi dei leader religiosi. Papa Francesco: diventare “oasi di misericordia”, soprattutto per “i numerosi migranti” che bussano alle porte dell’Europa.

L'Angelus integrale di papa Francesco nel giorno della festa di Santo Stefano, "il testimone fedele". Il richiamo al perdono in questo Anno della Misericordia, la luce dell'amore che vince l'uomo e inaugura un mondo nuovo.

Nella Messa della notte di Natale il Papa ha invitato alla sobrietà ed essenzialità, alla compassione e alla misericordia, mettendo in evidenza come "se ci lasciamo abbracciare da Gesù ci porterà la pace che non avrà mai fine". Per il Papa, "in un mondo troppe volte molle con il peccato, bisogna coltivare il senso di giustizia".

Alcuni stralci dai messaggi di auguri dalle diocesi di Rossano-Cariati, Mileto-Nicotera-Tropea, Lamezia Terme e Cosenza-Bisignano

Nelle prossime ore arriveranno altri messaggio e gli auguri dei vescovi durante le celebrazione del Natale nelle cattedrali delle nostre diocesi

Chiese che diventano presepi viventi, piene di fedeli che pure nella difficoltà del momento si ritrovano ai piedi della mangiatoia per pregare Gesù, principe della pace. Non si tratta di una rappresentazione e nemmeno di 'pastorelli' come tradizione recita, ma poveri, sfollati, rifugiati, malati, persone private della loro casa, costrette a fuggire dai Paesi di origine, Iraq e Siria in primis, per scampare alla violenza della guerra e dello Stato Islamico. Tutte persone che non riescono più a fidarsi degli uomini e per questo si aggrappano con forza alla loro fede in Dio. Aleppo, Beirut, Erbil, Baghdad,  Amman, come Betlemme. Non ci saranno messe di Mezzanotte per attendere la nascita di Cristo. Motivi di sicurezza e le poche risorse impongono di anticipare gli orari e di limitare le celebrazioni esteriori. Ma questo non impedirà ai fedeli di affollare le chiese e recuperare identità, speranza e dignità.

Dal grande carcere romano di Rebibbia alla più piccola casa circondariale, in Italia tutti gli istituti penitenziari, con i loro cappellani, si stanno attrezzando per vivere al meglio l'Anno della Misericordia. Tante le Porte Sante aperte, altre se ne apriranno durante le festività natalizie e a seguire. Si moltiplicano catechesi, eventi e iniziative speciali. Il cammino di conversione è appena iniziato.

Il responsabile nazionale della Pastorale Giovanile, don Michele Falabretti: il bagaglio di un pellegrino deve essere la volontà di far battere il cuore e tornare al  Vangelo con autenticità

Discorso alla Curia Romana per il consueto scambio di auguri natalizi. La Chiesa è sempre in riforma - ha detto Francesco, gli scandali inevitabili. Ma un grazie a tutte le persone oneste. "Non serve aprire Porte Sante se il cuore è chiuso". Missionarietà e pastoralità, idoneità e sagacia, spiritualità e umanità, affabilità e sobrietà, verità e carità: le ricette di Francesco per "guardare il mondo con gli occhi di Dio".

La canonizzazione di Madre Teresa il 4 settembre 2016 sarà "un enorme dono per la Chiesa e per tutto il mondo. Perché Madre Teresa appartiene a tutti, non solo all'India e ai cattolici. Per i poveri non è tanto importante che sia stato riconosciuto il miracolo perché rappresenta lei stessa un miracolo". A parlare è monsignor Thomas D'Souza, arcivescovo di Calcutta, appena rientrato da una messa nella Casa madre delle Missionarie della Carità dove ha dato la notizia alle religiose.

Alle 16.25 il Papa ha varcato la Porta Santa della Carità nella struttura della Caritas adiacente alla stazione Termini. Messa in forma privata con i 200 ospiti dell'Ostello "Don Luigi Di Liegro" e della Mensa "Giovanni Paolo II". Altre 500 persone nel piazzale antistante. Nell'omelia, pronunciata interamente a braccio, il Papa ha auspicato che il Giubileo possa "aprire il cuore" ai romani e possa dar loro la grazia di "sentirsi scartati". "L'entrata nella Chiesa non si paga con i soldi" né con le onorificenze. "No" a lusso, potere, ricchezze, sufficienza, vanità, orgoglio. "Sì" all'umiltà, alla povertà e al Dio "nascosto" nei bisognosi, negli affamati, negli ammalati, nei carcerati.    

Papa Francesco ha disposto di promulgare il decreto di canonizzazione della suora di Calcutta. Vi riproponiamo una lunga intervista pubblicata su Parola di Vita nell’ottobre del 2010 al cofondatore dei Fratelli Missionari Contemplativi della Carità,il ramo maschile della congregazione di Madre Teresa.

Il continente registra una crescita importante dei cattolici (+238% rispetto al 1980, con i fedeli che ormai superano i 200 milioni) e delle vocazioni (i sacerdoti, in soli dieci anni, sono aumentati del 29,2%) ma assiste anche a cambiamenti economici e sociali che influiscono sul modo stesso di essere missionari. L'evangelizzazione ha davanti a sé due sfide: raggiungere gli ultimi e non trascurare la classe media nascente.

“Vinci l’indifferenza e conquista la pace” è il tema della 49ma Giornata mondiale della pace (1° gennaio 2016). Nel messaggio diffuso oggi, Papa Francesco ammonisce contro la “globalizzazione dell’indifferenza”, l’anestetizzazione delle coscienze, il “cancro sociale” della corruzione, e chiede gesti concreti come la totale abolizione della pena di morte, pene alternative alla detenzione carceraria, un’amnistia in occasione del Giubileo, ma anche leggi sull’immigrazione che favoriscano l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, rispetto dei diritti umani fondamentali, primo fra tutti quello “inalienabile” del nascituro alla vita.

“Torniamo a Gerusalemme. La Città Santa è la chiave per la pace in Medio Oriente". Forte di questa certezza, il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, all'indomani dell'apertura del Giubileo della Misericordia, parla a cuore aperto delle tensioni nella regione, a cominciare dal conflitto israelo-palestinese fino alla guerra in Siria e in Iraq  non lesinando critiche a chi, come Obama, interviene solo in nome di interessi nazionali. Contro Daesh invoca le bombe dello sviluppo, della cultura, della giustizia e chiama in campo leader politici e religiosi coraggiosi.

“Non c’è dubbio che il Vaticano II ha cambiato, in questi 50 anni, il nostro modo di fare teologia. Ora, specialmente grazie a Papa Francesco, si è passati a una recezione del Concilio da parte dell’istituzione-Chiesa, a partire dal papato stesso”. Lo storico Massimo Faggioli offre una lettura di questo mezzo secolo dalla chiusura del Vaticano II. Senza tralasciare le prospettive aperte dal pontificato di Francesco: “Bergoglio è sicuramente più conciliare della maggior parte dei suoi confratelli vescovi”.