Chiesa

Cresce il numero delle parrocchie senza preti, religiosi o diaconi. Per questo le diocesi stanno avviando corsi di formazione indirizzati a persone che abbiano alle spalle una robusta esperienza umana e spirituale e che siano disponibili ad accompagnare le famiglie nel momento del lutto. Vi si affrontano aspetti liturgici, pastorali e organizzativi. Ma il compito più importante è "trasmettere speranza".

Intervista al priore della comunità di Taizé, fr. Alois, alla vigilia del 39° Incontro europeo dei giovani. In migliaia, di tutte le Chiese, fedi religiose, e non credenti, si sono dati quest'anno appuntamento a Riga, capitale della Lettonia per un "Pellegrinaggio della fiducia sulla terra". La diplomazia dei negoziati e degli accordi - dice fr. Alois - "sarà impotente senza simili incontri personali". Il messaggio di papa Francesco che invita a "manifestare a parole e con azioni che il male non ha l’ultima parola”.

Sarà dedicato ai giovani il prossimo Sinodo convocato da Papa Francesco. Da Cracovia al 2018, la Chiesa scommette su di loro: vuole accompagnarli facendo da "bussola", ma anche imparare da loro, quando scendono in campo da titolari e non da riserve. Nel 2017 i "Lineamenta"  e un Questionario per consultare la "base" e sfatare pregiudizi, letture superficiali e banalizzanti.

La rifessione del Santo Padre nella preghiera dell'Angelus nel giorno della memoria di Santo Stefano, primo martire  del Cristianesimo. "Amando il Signore, il diacono Stefano ha scelto Cristo, vita e luce per ogni uomo. In Cristo, Stefano ha vinto". Ma oggi "quanti soffrono vioenze e persecuzioni. I martiri di oggi sono in numero maggiore di quelli dei primi secoli".

Riportiamo integralmente il testo pronunciato dal pontefice prima di dare la benedizione alla Città di Roma e al mondo intero in occasione della solennità del Natale. Un appello perché cessino le guerre e si accolga il mistero della nascita nella carne del Figlio di Dio.

Il primo Natale di padre Francesco Patton, come Custode di Terra Santa, sarà tutto per i fratelli cristiani, e non, segnati dalla guerra. Il pensiero rivolto "a tutte quelle persone che hanno bisogno di pace e la desiderano con tutto il cuore", in Siria, in Iraq, come anche in Israele e Palestina, quella Terra Santa divisa dal muro. L'invito del Custode è vivere il Natale come momento di "incontro tra la gente e quindi anche del superamento dello stesso Muro. Spesso - dice il Custode - vediamo solo il Muro ma dobbiamo anche vedere come lo si supera”. Il 2017 segna il 50° dell'occupazione israeliana ma la speranza del frate francescano è che sia anche l'anno della ripresa dei negoziati. Un monito ai governanti: "pensare di sostituirsi a Dio rende difficile raggiungere la pace. Chi vuole sostituirsi a Dio semina odio, discordie, guerre e violenze".

L'udienza per la presentazione degli auguri natalizi. “La riforma – rimarca Francesco – sarà efficace solo e unicamente se si attua con uomini ‘rinnovati’ e non semplicemente con ‘nuovi’ uomini". Dodici criteri guida: individualità, pastoralità, missionarietà, razionalità, funzionalità, modernità, sobrietà, sussidiarietà, sinodalità, cattolicità, professionalità, gradualità. No al promoveatur ut amoveatur : è "un cancro". Valorizzare il ruolo delle donne e dei laici anche nei ruoli guida dei dicasteri.

Il Presidente dei Vescovi tedeschi è intervenuti all'indomani dell'attacco al mercatino di Natale di Berlino.

C'è un Natale in Europa che si vivrà nella guerra e nei diritti negati. È il Natale in Ucraina, terra segnata da un conflitto che negli ultimi due anni non ha conosciuto tregua e dove, ad Odessa, i fedeli celebrano la loro liturgia in uno scantinato. Intervista a Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica di Ucraina: "La paura ci sta paralizzando, sta condizionando le nostre scelte politiche ed elettorali. Ha paura solo chi si è arreso di fronte alle sfide. Siamo noi i costruttori del nostro futuro. Il futuro è nelle nostre mani”.

Per l'80esimo compleanno del pontefice il messaggio del card. Bagnasco e di mons. Galantino a nome di tutte le Chiese che sono in Italia. "Continui a guidare a lungo e con serenità la Chiesa".

“Le mie preghiere in Lis”, edito dalla Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano, è un volume agile e colorato che attraverso le illustrazioni restituisce la freschezza delle preghiere recitate in casa ogni giorno prima di mettersi a tavola o di andare a dormire. La pubblicazione, realizzata in collaborazione con la diocesi di Milano, vuole garantire alle persone con disabilità uditiva un percorso educativo e spirituale colmando un vuoto che perdura da troppo tempo.

Una caratteristica umana e spirituale di Papa Francesco è la gratitudine sincera e profonda verso i “padri” e le “madri”. Ora, nella prospettiva dell’ottantesimo compleanno di Francesco, penso che anche noi avvertiamo il bisogno di esternargli una simile gratitudine. Un’antica formula latina indicava il Papa come pater patrum. Noi vorremmo ripeterla non come frase stereotipa, ma con affetto sincero poiché la “paternità” di Francesco mentre ci radica e ci conserva nella fedeltà a Cristo e nella fede della Chiesa ci apre pure al domani, con la responsabilità evangelizzatrice e generativa per le nuove generazioni.

Nel 50° Messaggio per la Giornata mondiale della pace Papa Francesco indica nella "cura" della nonviolenza l'antidoto ad un mondo "frantumato", preda di "una terribile guerra mondiale a pezzi". L'esempio da seguire è quello delle donne, come Madre Teresa e Leymah Gbowee. "Essere veri discepoli di Gesù significa aderire anche alla sua proposta di non violenza". "Nessuna religione" è terrorista, la nonviolenza si impara tra le "mura di casa". Appello per disarmo e fine degli abusi su donne e minori. Beatitudini "magha charta" per i politici.

Appuntamento dei sindaci in Vaticano per affrontare la questione dei migranti, "nostri fratelli e sorelle", su impulso di uno dei temi più cari a Papa Francesco. Proposti percorsi di integrazione che superino la logica dell'emergenza e della semplice accoglienza. L'Europa deve ritrovare la sua anima, per contrastare la "cultura dello scarto".

Si rinnova anche quest'anno il tradizionale Pranzo di Natale con i poveri della Comunità di Sant'Egidio. Lo scorso anno sono stati quasi 200mila i poveri accolti il giorno di Natale in oltre 60 paesi del mondo, 40mila in Italia, in 80 città. Marco Impagliazzo: "E' il vero Natale perché è il Natale in cui accogliendo il povero, si accoglie Gesù".

Si è conclusa con una preghiera ecumenica nella cripta di San Nicola la visita del Patriarca ecumenico di Costantinopoli a Bari che ha affidato al Santo la preghiera affinché “possiamo in un giorno non lontano spezzare insieme il Pane di Vita e bere al Calice della Salvezza”.“L’ecumenismo di popolo che viviamo qui a Bari – spiega l'arcivescovo Cacucci - nasce e cresce nel nome di San Nicola perché San Nicola è il Santo ecumenico per eccellenza”. Per questo è importante la decisione presa dalla Conferenza episcopale italiana di rendere obbligatoria la Memoria in tutte le diocesi italiane (finora facoltativa) di San Nicola vescovo (6 dicembre).