Sudheritage e la cultura di impresa in Calabria

I musei delle aziende coinvolte nella rete sono hub di sperimentazione, di sviluppo e di ricerca

La Calabria vanta una ricca cultura d’impresa che merita di essere valorizzata e riconosciuta. Dal 2022 è attiva l’associazione “Sudheritage”, il cui scopo è quello di favorire la costruzione e la crescita di una rete di musei di imprese calabresi, finalizzata a far conoscere e a diffondere i prodotti locali. Questa rete fa sì che ci sia un sistema, mediante il quale si scoprono le storie che stanno dietro i singoli manufatti, la loro nascita, la fatica compiuta, le persone coinvolte e i saperi originati. I musei di impresa non narrano solo il patrimonio ma sono luoghi di innovazione, di ricerca e sviluppo. Sono piccoli hub di sperimentazione che si legano anche all’arte contemporanea, che mette a disposizione visioni ed esperienze. Sono rivolti in particolare ai giovani i quali, visitandoli, si trovano dinnanzi a luoghi di incessante attività intellettuale. Questi musei, quindi, sono chiamati a garantire un connubio tra aziende, territorio, comunità e scuole, oltre a rilanciare il turismo nel Mezzogiorno. Tra i soci fondatori di Sudheritage vi sono otto imprese: Amarelli, Callipo, Gias Spa, Lanificio Leo, Librandi, Museo del Bergamotto, Rubbettino e Terme Caronte. Questi partner vogliono rafforzare i musei di impresa, incoraggiare l’insorgenza di nuove esposizioni dipendenti da enti con alto patrimonio culturale, e creare collaborazioni con vari attrattori territoriali. Il binomio impresa-cultura può effettivamente funzionare, poiché ogni azienda porta con sé valori e storie, creatività e qualità, voglia di sporcarsi le mani e sostenere l’ambiente. L’attuale presidente di Sudheritage, Florindo Rubbettino, editore dell’omonima casa editrice, ha raccontato, qualche giorno fa ai microfoni di “Buongiorno Regione”, come nasce e che cos’è questo progetto. “L’abbiamo concepito insieme a quel grande straordinario e lungimirante visionario imprenditore che era Nicodemo Librandi, col quale ci siamo detti che bisognava provare a ribaltare un’ennesima narrazione sbagliata della nostra regione. In questo caso la narrazione è che questa regione non fosse terra di lavoro, di capacità produttive, di storia produttiva che viene anche da lontano, dal passato. E così abbiamo chiamato a raccolta, attorno a noi, alcuni imprenditori che, oltre a svolgere il loro mestiere di imprenditori, hanno una sensibilità per tutto ciò che riguarda la cultura che l’impresa sedimenta nel tempo. Così Sudheritage ha aggregato imprese che raccontano quanto i saperi, nella nostra regione, vengano da lontano; pensiamo alla storia della liquerizia con Amarelli, pensiamo alla storia del tessile in Calabria con il Lanificio Leo, la stessa viticoltura con Librandi, l’editoria con Rubbettino, il mondo agroalimentare di qualità con Callipo e Gias, il sistema termale con Terme Caronte, la storia del Bergamotto”. Queste imprese, alle quali se ne stanno aggiungendo altre, stanno interloquendo bene con le istituzioni: la Regione, i Gal e le Università. I musei raccontano il passato, il presente e il futuro, ma in particolare, raccontano di una Calabria che lavora, al di là dei falsi stereotipi duri a morire. Sono in grado di rilanciare un turismo industriale, che ha ricadute più che positive sul territorio.