Chiesa
Papa Francesco, l’amore per i giovani e le Gmg

“Continuate a sognare, non diventate “pensionati della vita” le parole del Santo Padre rivolte alle nuove generazioni
Bergoglio ha avuto, nel corso dei suoi dodici anni di Pontificato, una grande attenzione per i giovani e per il loro cammino verso la fede in Dio. Li ha sempre sollecitati a creare ponti, a tessere relazioni, a chiedere all’altro con delicatezza e disponibilità, a dialogare e a entrare in sintonia reciproca. Francesco voleva arrivare al cuore dei giovani, voleva stimolarli a porsi domande e a cercare delle risposte riguardanti il senso della vita e l’importanza della Parola del Vangelo. Come scrisse nella lettera del 2024 rivolta a loro, presentando la nuova edizione di “Youcat”, il testo di formazione alla fede, il Sommo Pontefice credeva nell’amore come “ragione prima dell’esistenza della Chiesa”… “Parlo, innanzi tutto, dell’amore di tenerezza e di misericordia che Dio Padre prova per ogni essere umano e che Gesù il Figlio ci ha rivelato con la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione. È in ragione di un tale amore che si diventa cristiani ed è proprio un tale amore ciò che sempre sperimentiamo con la nostra partecipazione alla vita della comunità, in modo particolare alla domenica, grazie all’azione dello Spirito Santo”. Ciò che gli stava a cuore era inculcare, alle nuove generazioni, il concetto che il vero credente è sempre innamorato di Gesù, cerca un incontro con Lui, sente la necessità di parlarne, di presentarlo e di farlo conoscere. La sinfonia che Papa Francesco riuscì a instaurare con i giovani risuonò in diverse occasioni, prime fra tutte durante le Giornate Mondiali della Gioventù, un piccolo grande miracolo iniziato da San Giovanni Paolo II nel lontano 1984, per rispondere al desiderio di pace e di verità dei ragazzi, un cammino di fede che continua a segnare la storia della Chiesa universale. La prima Gmg di Papa Francesco fu a Rio de Janeiro in Brasile nel 2013 (edizione XXVII), anno della sua salita al Soglio Pontificio. Furono presenti circa 4 milioni di giovani che pregarono insieme a quest’argentino venuto “dalla periferia del mondo”. Il tema della manifestazione fu “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Il compianto Santo Padre lanciò un messaggio ben preciso ai convenuti: “Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo”. “Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo“. Dopo le due giornate diocesane del 2014 e del 2015 fu la volta della Gmg tenutasi a Cracovia in Polonia (edizione XXXI) a luglio del 2016, il cui motto fu “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”. Nella terra che diede i natali a San Giovanni Paolo II, Papa Francesco pregò insieme a un milione e mezzo di giovani, che lui stesso definì “un’opportunità per il futuro”. I ragazzi furono esortati a non smarrire mai il coraggio, a costruire ponti e a non innalzare muri di divisione e di incomprensione. La sfida che Bergoglio lanciò fu questa: “Oggi Gesù, che è la via, chiama te, te, te a lasciare la tua impronta nella storia. Lui, che è la vita, ti invita a lasciare un’impronta che riempia di vita la tua storia e quella di tanti altri. Lui, che è la verità, ti invita a lasciare le strade della separazione, della divisione, del non-senso. Ci stai? Ci stai?“. La XXXIV edizione della Gmg del 2019, dopo le due diocesane del 2017 e del 2018, vide la partecipazione di oltre 700 mila giovani giunti a Panama da 156 paesi. Il tema scelto fu “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”. Il riferimento esplicito fu alla Vergine Maria, alla mamma celeste che disse il suo “Sì” a Dio, aderendo al suo progetto salvifico. Francesco spronò i giovani a rendersi coscienti della loro forza interiore, che può e deve cambiare in positivo il mondo. In un contesto caratterizzato da gravi problemi sociali ed economici, da migrazioni forzate, da violenza estrema e dal narcotraffico, il Papa gridò con forza la bellezza della fede del vero cristiano che combatte per il giusto. Disse infatti ai presenti: “Siamo in cammino: continuate a camminare, continuate a vivere la fede e a condividerla. Non dimenticatevi che non siete il domani, non siete il “frattanto”, ma l’adesso di Dio”. Circa 800 mila i giovani che si recarono al Parque Eduardo VII a Lisbona in Portogallo nel 2023 per la XXXVII Gmg dal titolo “Maria si alzò e andò in fretta”. Allora il Papa parlò della vicinanza di Dio e del suo accompagnamento lungo tutti gli stadi della vita dell’essere umano, specialmente nei momenti di sofferenza e di dolore. “Quando guardiamo il Crocifisso, che è una cosa così dura nel dolore, vediamo la bellezza dell’amore che dà la sua vita per ognuno di noi”. “Diceva una persona molto credente una frase che mi ha molto colpito: ‘Signore, per la tua ineffabile agonia io posso credere nell’amore’. Gesù cammina ma aspetta qualcosa, aspetta la nostra compagnia, aspetta che lo guardiamo, aspetta qualcosa dalle nostre anime, di ognuno di noi. Che non siano anime chiuse, ma che sorridano dentro. Cammina Gesù e spera con il suo amore e la sua tenerezza di darci consolazione, di asciugare le nostre lacrime“, le parole di Francesco. L’invito fu a non ripiegare i cuori verso dentro, perché Dio attende tutti con il suo infinito amore e con la sua tenerezza, con cui asciuga le nostre lacrime. Al termine della Messa annunciò la prossima Gmg, che si terrà a Seoul nel 2027 e dove, siamo certi, il futuro Pontefice farà sentire la sua voce ed esprimerà il suo affetto ai giovani, ponendosi in linea con il magistero petrino del defunto Papa sudamericano.