Chiese di Calabria
Messaggi di vicinanza e preghiere delle Chiese di Calabria

Gli Arcivescovi e Vescovi delle diocesi calabre ricordano papa Francesco e invitano alla preghiera
Mons. Fortunato Morrone (Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova)
Nel corso del suo ministero petrino, Papa Francesco ci ha educati a pensare la Chiesa come un popolo in cammino – “camminare insieme” era il modo più semplice con cui definiva la sinodalità – e ha chiesto che ogni tappa fosse segnata dall’ascolto reciproco. Questa Arcidiocesi sente più che mai il dovere di proseguire questo percorso, certi che i processi sinodali avviati non rappresentino un evento, ma un orizzonte permanente di conversione comunitaria.
Mons. Francesco Savino (vescovo di Cassano all’Jonio)
Egli è vivo e rimane sempre con noi, piangendo le lacrime di chi soffre e moltiplicando la bellezza della vita nei piccoli gesti d’amore di ciascuno di noi”.
Con queste parole, tratte all’ultimo messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco, accogliamo nella luce della Pasqua, che abbiamo celebrato e che continuiamo a celebrare nella liturgia di questo lunedì dell’Angelo, la notizia della morte del nostro amato Santo Padre. In comunione con tutto il presbiterio e tutti i
fedeli della Diocesi di Cassano, eleviamo la nostra preghiera, grati al Signore per questi anni di Pontificato e per il suo luminoso magistero, intessuto di gesti eloquenti e profetici, fino all’ultimo giorno della sua esistenza terrena. Continuiamo a camminare con Speranza e offriamo preghiere di suffragio, accompagnati
da significativi gesti di tenerezza e misericordia perché il Pastore dei Pastori, nella sua Misericordia, doni a Papa Francesco l’incorruttibile corona di gloria.
Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano
L’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Giovanni Checchinato, unitamente al presbiterio e all’intero popolo di Dio, appresa la notizia della morte di Papa Francesco ha espresso il suo dolore e lo affida nella piena speranza al Signore della Vita.
«Siamo nell’ottava di Pasqua in questo unico grande giorno in cui celebriamo Gesù risorto dai morti. Pensiamo che Papa Francesco è nella pienezza del Regno dei cieli che lui ha annunciato e a costruito con tutta la sua vita». Ricordato il suo impegno per la pace e per gli ultimi: «Sentiamo che questa è l’eredità che ci lascia. Noi siamo invitati a continuare quello che lui ha fatto: prenderci cura degli ultimi e lavorando instancabilmente per la pace».
Mons. Attilio Nostro (vescovo Mileto – Nicotera – Tropea) Il Signore Gesù Cristo che ha scelto il suo servo Francesco per guidare la sua Chiesa conceda al suo servo fedele la pace dei giusti. Ringraziamo il buon Pastore per averci concesso in papa Francesco un pastore buono e attento alla crescita spirituale del suo gregge. Il dolore della morte si apre alla speranza della vita eterna, che nella fede del Risorto si fa certezza!
Mons. Giuseppe Alberti (Oppido Mamertina – Palmi)
Lo affidiamo al Signore e alla sua misericordia, riconoscenti per tutto il bene che ha realizzato a favore della Chiesa universale e del mondo del nostro tempo. La sua testimonianza evangelica, fatta di una parola schietta, piena di ‘parresia’, e soprattutto con i suoi gesti di prossimità, in specie verso i più poveri, gli immigrati, quelli che meno contano, gli ‘scartati’ della nostra società, ha scosso noi cristiani e anche molti uomini e donne di buona volontà.
Mons. Francesco Oliva (Locri – Gerace)
La notizia del ritorno alla casa del Padre di Papa Francesco all’alba della festività dell’Angelo ci rende tristi ma non ci toglie la speranza che quanto da lui seminato continua ad illuminare il ns cammino. È una testimonianza di vangelo vissuto, di un amore verso gli ultimi (migranti, carcerati, poveri, sofferenti) vissuto senza riserve e sino all’ultimo respiro. Il Signore lo ha chiamato a sé dandogli la possibilità di porgere il suo ultimo abbraccio al popolo. Con quella benedizione urbi et orbi espressa con le ultime poche risorse umane di cui disponeva.
Diocesi di San Marco Argentano – Scalea
“Tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”. Con le parole di Papa Francesco che ha donato come luce nel cammino della fede, accogliamo con dolore la notizia della sua morte.
Insieme al Vescovo mons. Stefano Rega, tutta la comunità diocesana eleva la preghiera riconoscente per il dono della sua vita e del suo ministero. Pastore umile e profetico, ha indicato al mondo il volto misericordioso di Dio, portando speranza ai cuori e costruendo ponti di pace.
Arcidiocesi di Rossano – Cariati
L’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise è stato raggiunto dalla notizia del ritorno alla Casa del Padre di Papa Francesco, mentre si trova nel Vicariato Apostolico di Istanbul per la visita programmata al patriarca Bartolomeo I.
Mons. Aloise, insieme al Vicario Apostolico, S. E. Mons. Massimiliano Palinuro, si è raccolto in preghiera nella cappella del Vicariato.
Ringraziando Gesù Buon Pastore per il dono che ha fatto alla Chiesa nella persona di Papa Francesco, coraggioso testimone della forza del Vangelo, vissuta soprattutto nella cura e nell’attenzione verso i poveri, l’Arcivescovo invita i sacerdoti, i religiosi, le religiose e l’intera Chiesa Diocesana a unirsi con lui nella preghiera di suffragio.
Mons. Donato Oliverio (Lungro)
È “con grande commozione” che l’Eparchia di Lungro “si unisce al dolore della Chiesa
universale per la morte di Papa Francesco”. Lo scrive il vescovo, mons. Donato Oliverio, nella circolare del mese di maggio. “Per oltre 12 anni ci ha guidato e orientato in un tempo difficile, attraversato da rapide trasformazioni e grandi incertezze”, ha scritto il presule lungrese ricordando papa Francesco e la sua definizione di “cambiamento d’epoca”. “Con le sue parole e i suoi gesti è stato un
punto di riferimento decisivo non solo per la Chiesa ma per il mondo intero”, afferma ancora mons. Oliverio. Per il presule, “il pontificato di Papa Francesco si è svolto tra viaggi, riforme, documenti, ristrutturazioni ecclesiali, impegni per la pace, per i poveri e i migranti, nell’orizzonte della innovazione e della fratellanza”. Mons. Oliverio ha poi evidenziato che “il suo impegno ecumenico, fatto di gesti, parole ed incontri, è stato una dimensione fondamentale del pontificato; ci ha sempre ricordato che ciascun battezzato è chiamato ad adoperarsi perché si realizzi la preghiera di Gesù
al Padre: ‘fa’ che siano uno'”. Per mons. Oliverio “la sua morte fa venir meno la voce più forte a favore della pace in uno scenario internazionale sempre più attraversato dalla violenza e dalle guerre. Ci lascia in eredità il suo grande amore per i poveri e per i migranti, che ha aperto una via di speranza nella globalizzazione dell’indifferenza”.