Il Giro d’Italia fa tappa in Vaticano per omaggiare Bergoglio

Francesco ha sempre lodato il ciclismo come attività che reca in sé virtù tipicamente cristiane

Nella Sala della Promoteca in Campidoglio a Roma è stato presentato, il 29 aprile, il percorso che seguirà il nuovo Giro d’Italia, una delle principali manifestazioni ciclistiche professionali nel nostro paese. Quest’anno i ciclisti della “Corsa rosa” passeranno per la Città del Vaticano il 1° giugno. Sarà una prima tappa che anticiperà il Giubileo dello Sport previsto il 14 e il 15 giugno. Alla conferenza per la presentazione del progetto erano presenti, tra gli altri, Roberto Gualtieri, il sindaco di Roma, Alessandro Onorato, assessore allo sport, Urbano e Paolo Bellino, presidente e amministratore delegato di Rcs, Stefano Barigelli, direttore della Gazzetta dello Sport, Vincenzo Nibali, vincitore del Giro d’Italia nel 2013 e nel 2016 e monsignor Paul Tighe, segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione. “Il passaggio del Giro d’Italia nella Città del Vaticano è un momento storico. Ricordando Papa Francesco e ringraziandolo “per aver accettato questa iniziativa. Ringrazio anche tutti i soggetti coinvolti, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, l’organizzazione del Giro d’Italia, il Comune di Roma e Athletica Vaticana che, insieme al Dicastero per la cultura e l’educazione, hanno progettato questo momento” ha riferito Tighe. Il “percorso vaticano” prevede degli attraversamenti simbolici lungo la “via mariana” e, in particolare, nei Giardini vaticani, dove sono esposte numerose immagini della Vergine, e in prossimità di vari santuari dedicati a Maria. Questo tragitto non è per niente scontato, sia perché coincide con il Giubileo della Speranza sia perché, passando per luoghi di cultura mariana, è un omaggio alla mamma celeste. L’ultima tappa del Giro, giunto alla sua 108° edizione, toccherà anche le Terme di Caracalla e, dopo vari giri per la città, punterà al Circo Massimo. Gli atleti entreranno in Vaticano da via Paolo VI attraverso l’ingresso del Petriano verso le 15.30 di domenica 1° giugno. La manifestazione agonistica sarà anche un’occasione speciale per ricordare papa Francesco, deceduto il 21 aprile. “Papa Francesco ha sempre coltivato un rapporto vicino allo sport, questa è una delle ultime decisioni prese dal Pontefice: aprire le porte del Vaticano al Giro d’Italia”. Sarà un bel modo di ricordarlo. Lui ha sempre cercato questo scambio, ha sempre voluto creare una cultura di incontro. È un modo di mettere in rilievo i valori fondamentali che lo sport testimonia in modo particolare”. Ha aggiunto il vescovo. Questa novità è un modo per dare un rilievo anche spirituale alla competizione e per ammirare le bellezze cristiane che ci circondano. Bisogna ricordare che Bergoglio, in passato, aveva speso parole di elogio per quest’attività che, a suo avviso, doveva rappresentare un incontro proficuo tra sport e Santa Sede. Può essere uno stimolo affinché si crei un connubio tra un qualsiasi evento ludico e/o professionale e il bisogno di evangelizzazione. Inoltre, il ciclismo è vicino alla gente come la Chiesa che, attraverso la preghiera e la missione, non lascia solo nessuno. “Il ciclismo, in particolare, è uno degli sport che mette maggiormente in risalto alcune virtù come la sopportazione della fatica — nelle lunghe e difficili salite —, il coraggio – nel tentare una fuga o nell’affrontare una volata -, l’integrità nel rispettare le regole, l’altruismo e il senso di squadra. Se, infatti, pensiamo a una delle discipline più diffuse, il ciclismo su strada, vediamo come durante le gare tutta la squadra lavora unita — gregari, velocisti, scalatori — e spesso deve sacrificarsi per il capitano. E quando un compagno attraversa un momento di difficoltà, sono i suoi compagni di squadra a sostenerlo e ad accompagnarlo. Così anche nella vita è necessario coltivare uno spirito di altruismo, di generosità e di comunità per aiutare chi è rimasto indietro e ha bisogno di aiuto per raggiungere un determinato obiettivo” le parole di papa Francesco in occasione del congresso annuale dell’Unione ciclistica europea il 19 marzo 2019.